Nella cultura giapponese sono presente un numero altissimo di miti, leggende e tradizioni. Una di queste, una di quelle che mi affascina particolarmente, è quella del filo rosso, secondo la quale ognuno di noi ha legato al mignolo della mano sionista, un filo rosso che lo lega indissolubilmente ad un’altra persona. Un legame indistruttibile più forte di tutto e tutti. Non c’è età, distanza, condizione sociale che possa separare queste anime.
La parte affascinante di questa leggenda è l’idea che ciò a cui siamo destinati, sia legato a noi profondamente e ogni filo porta all’amore vero. L’altro capo del filo rosso di Desirè Russo, si chiama futsal. Perchè, i legami, quelli veri e profondi, resistono a tutto. “Anche all’idea di mollare” dichiara Desirè. “E’ una cosa a cui ho pensato ad un certo punto della carriera. E’ stato poi il presidente Ardito a chiamarmi, pescandomi proprio in questo momento, ridonandomi la voglia di continuare. Se c’è una cosa che mi porto dietro da questa stagione travagliata e difficile, è la convinzione di poter competere ai livelli del futsal di Serie A, perchè non sono meno delle mie colleghe di reparto“.
Lo hanno sottoscritto anche Matteo Santi e Daniele Mennini al termine della gara disputata dall’Athena Sassari all’Emilia Romagna Arena, contro il Granzette. Una sconfitta si, ma la prestazione dell’estremo difensore isolano è stata decisamente sugli scudi. Il premio di MVP ne è la dimostrazione. “In tutta sincerità non me lo sarei mai aspettata, vista la situazione in cui ho vissuto fino a quel momento.
E’ senza dubbio una soddisfazione, una di quelle che ti porti dentro, una di quelle che ripaga un percorso personale tortuoso”. Una doppia soddisfazione per Russo. “Personale e nei confronti di quanti non hanno mai creduto in me. Ad essere precisi si potrebbe chiamare riscatto, rivincita“.
Il filo rosso porta sempre all’amore vero abbiamo detto giusto? Molte volte ci sono nodi da sbrogliare, poi sembra che siamo arrivati all’altro capo e invece era solo il filo che faceva un giro strano, ma il bello è proprio questo andare avanti e crederci. “C’è stato un momento di black out totale durante la stagione. Che non sarebbe stata facile da affrontare era chiaro dall’inizio, ma a volte capita di perdere testa e convinzione, così come è accaduto a me. Fortunatamente ho sempre accanto la mia famiglia. E’ stato grazie a lei che la luce si è riaccesa e tutto è tornato alla normalità“.
Desirè e il Sassari sono legati anche ad un altro filo, che ha il colore della speranza e che lega alla Serie A. “Fino alla fine si dice, no? E vogliamo finirla nel migliore dei modi: conquistando il pass per i play out, cos’ da chiudere a testa alta la stagione“. Anche se, questa volta, la permanenza nella massima serie non dipende solo dai prossimi risultati dell’Athena. “Purtroppo questo è legato anche a ciò che farà il Verona. Noi però dobbiamo pensare solo ad una cosa, cioè fare risultato contro il Padova il 3 aprile.
Non conta se le venete sono già aritmeticamente in A2, sono certa che scenderanno in campo con tutto l’orgoglio di cui dispongono. Allo stesso modo dobbiamo far noi. Orgoglio e fiducia, fino alla fine“. A dare convinzione a tutto l’ambiente, la qualità del gruppo squadra. “E’ questa la nostra forza. Non abbiamo un vero leader tra noi, siamo noi la forza l’una dell’altra. In più c’è un bel rapporto con lo staff e questo ci permette di vivere con la spensieratezza necessaria per non sentire la pressione sulle spalle. Anzi, ti dirò, – conclude la numero uno – è proprio questa spensieratezza che ci porta ad essere ancora più uniti e a crederci“.
Foto Divisione Calcio a 5
