Serie A

Schurtz, dal campo alla panchina: “Alla guida di un gruppo eccezionale”

Ma quanto è complicato scrivere Schurtz?
Ecco che così, per me, diventa semplicemente Mister. Eppure, lo step out dal campo, per mister Schurtz è un ricordo ancora molto molto fresco. La sua carriera da calcettista è infatti terminata da molto poco.
Pisa, Prato, Marcianise, Arzignano, Napoli, Pescara, Real Torgianese, Sporting Sala Marcianise, Atletico Belvedere, Partenope, e, infine, di nuovo in Abruzzo, terra di cui si è innamorato, con la Real Dem come ultima maglia indossata. Dentro il campo.

No, non è un tour organizzato per il Bel Paese, nessun tour operator è stato messo alla prova. Questa è solo una fredda snocciolata della carriera sportiva di Edgar Schurtz, da quando, dal Brasile, ha messo piede in Italia. Correva l’anno 2001.
Nel mentre, la maglia Azzurra, tantissimi gol e l’esperienza -anche- da allenatore della squadra giovanile del capoluogo abruzzese, quando il Pescara riempiva i palazzetti e i derby con il Montesilvano registravano il tutto esaurito.

Gli occhi azzurri di Edgar (posso darti del tu, vero mister?) si velano di lacrime ripensando al passato, alle persone incontrate, alle esperienze vissute, a tutto ciò che lo ha portato ad essere qui oggi. Mi commuovo un po’ ma non lo do a vedere. La tenerezza mi fa sempre questo effetto.

La sua presenza nello staff del Francavilla, arriva grazie all’insistenza di Marco Tiberio, che, con un felice inganno estivo, lo convince ad entrare a far parte di quel progetto sportivo tutto in prospettiva che prende il nome di TikiTaka.
Questa è la prima esperienza come allenatore di una squadra femminile” esordisce. “Loro, le donne, sono capaci di darti tutto ciò che hanno e anche quello che non hanno ancora. Non si tirano mai indietro, l’impegno è sempre massimo“.
Parlando davanti ad un caffè, non posso che concordare con lui.

“Se le atlete si fidano di te mister, scalerebbero il mondo a piedi scalzi. Solo perché glielo hai detto tu”.

Rispetto agli uomini, è totalmente differente. Qui, oltre a dare un’impostazione tattica e lavorare sulla tecnica individuale, devi spiegare le motivazioni dietro ad ogni scelta. C’è quell’innato bisogno di comprensione profonda di ciò che si sta facendo, di ciò che proponi, per potersi fidare e dare il mille per cento. In questo modo si cresce insieme, loro come giocatrici e io come mister. Anche se, non ti nascondo che la voglia di giocare è ancora molto forte. Mi piace allenare in campo con loro, giocare con loro“.

Il doppio sguardo di allenatore e giocatore. Indicazioni tecnico tattiche e consapevolezza delle dinamiche di campo. “Ora però è più difficile. Prova un po’ a stare dietro ad una Vanin per esempio“. Allenamenti intensivi penso. “Lei, assieme ad Adrieli e Brenda, ed ora Tampa, stanno mettendo alla prova il mio essere allenatore, esattamente come hanno fatto Fabiana Pastorini o Giorgia Verzulli non appena arrivato sulla panchina. Le mie ragazze, mi spingono a raggiungere livelli sempre più alti. Con le giovani è più semplice, considerando anche la provenienza di molte di loro dal calcio a 11.

edgar schurtz

Puoi insegnare futsal grazie alla tua esperienza. Ma con giocatrici di maturità e livello è tutt’altra storia. Prova tu a trovare un movimento da correggere a Debora, a spiegare il calcio a 5 a Brenda. O pensare allenamenti per soddisfare il desiderio di queste giocatrici che non hanno nulla o quasi da imparare. Qui, stiamo crescendo tutti insieme, è un percorso tutto in divenire“.

Così in divenire che il progetto è chiaro e il futuro roseo, o meglio, giallorosso. “Questa società ha un potenziale incredibile, una rosa fatta di giocatrici giovani e di prospettiva. Considerando le età, il presidente Tiberio ha una squadra valida per almeno dieci anni. Penso a Cialfi, Papponetti, Gerardi, De Siena, Prenna, solo per fare alcuni nomi. Accanto alle grandi stanno crescendo in modo esponenziale. Inoltre, sono tutte persone eccezionali. Non solo dentro il campo. Le mie figlie, ad esempio, le adorano“.

Eppure, ancora una volta, il miglior acquisto non fa parte della rosa. “Marco Troilo. Lui è una figura fondamentale per noi. Ci mette in condizione di utilizzare al meglio tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Con la tranquillità di potersi affidare ad una persona competente e appassionata“. Ma non solo. “Lo staff che ho e abbiamo a disposizione gioca un ruolo centrale. Giovanni Marinelli, preziosissimo nel suo lavoro, e i nostri due formidabili preparatori atletici. Grazie a loro le atlete sono messe nelle migliori condizioni possibili per giocare al massimo livello”.

edgar schurtz

 

Un unico neo macchia la stagione 21/22, la partenza di Cecilia Nobilio. “Non è facile scindere il rapporto amicale da quello di allenatore/atleta. Il confine è labile purtroppo. Dividere i due ruoli non è stato semplice per me, forse neanche per Cecilia. Lei, una colonna giallorossa, che ha vissuto tutto il cammino fino alla Serie A. Lei, che è stata una delle artefici della mia presenza qui. La sua bella insistenza mi ha convinto ad abbracciare appieno la causa TikiTaka. Non è stato semplice attraversare questo momento“.

Credo che anche questo faccia parte del percorso di apprendimento da allenatore. Le competenze, non sono solo relegate al campo, che forse, è la parte meno complicata della faccenda. E’ una questione di rapporti personali e alchimia. “Per questo mi ritengo molto fortunato ad aver avuto, nel corso della mia carriera, allenatori eccezionali, dai quali ho imparato tanto e dai quali traggo spunti e ispirazione“. Oltre che dalle innumerevoli ore di futsal consumato.

Mi piace questo sport, sono un appassionato cronico. Guardo tantissime partite, italiane e non, cercando sempre quell’idea adatta per noi. Non si inventa niente qui, ma si può trovare la situazione tattica adatta alle proprie caratteristiche anche prendendo spunto dalle esperienze altrui. Soprattutto, in questo momento, è sulle situazioni a palla ferma che punto maggiormente l’attenzione. Le nostre trame di gioco sono buone, le palle ferme meno. Questo è un punto sul quale dobbiamo lavorare e migliorare molto, per avere un’arma in più.

edgar schurtz

Lo dico soprattutto a me stesso, visto che non mi piacciono gli allenamenti “da fermo”, lo ho sempre sofferti da giocatore. Sono una persona a cui piace l’intensità, puntare, correre, giocare. Ed è il futsal che cerco di proporre anche da mister. Le prospettive cambiano però, ed ora mi rendo conto di quanto sia importante puntare l’attenzione anche su questo. Con buona pace della noia“. Se porta al gol, la noia è relativa penso, cancellata dalla gioia della rete.

I frutti di tutto l’impegno profuso da ogni singolo attore giallorosso, ha dato i suoi primi frutti con la qualificazione in Coppa Italia. Final Eight prevista tra gli obiettivi stagionali. “E’ vero che siamo neo promosse ma, guardandoci, mancare la qualificazione sarebbe stato una delusione. Nessuno qui si è montato la testa, affrontiamo tutto con grande umiltà, ma siamo anche consapevoli del nostro valore. Vogliamo fare il meglio possibile. Per noi e per i nostri sostenitori, che sono tanti.

Francavilla si è innamorata di queste ragazze. Ovunque vadano sono riconosciute e ben volute, anche se giocare lontano dalla città non permette a tutti quelli che vorrebbero, di seguirci dal vivo. Il tessuto sociale è però permeato dei colori giallorossi. Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni da tutta la società, che ha saputo trovare il modo e l’occasione per far avvicinare tante persone al TikiTaka e al futsal in generale“.

edgar schurtz

Manca molto poco al prossimo appuntamento al quale bisogna farsi trovare pronti. Archiviata la doppia trasferta, Salsomaggiore e Verona, è tempo di tornare tra le mura amiche del PalaRoma per affrontare lo Statte di Margarito, Renatinha &co. “E pensare che ho smesso di giocare in Serie A proprio per le lunghe trasferte, e invece, guarda ora. – Scherza ma non troppo mister Schurtz.

Era importante capitalizzare così tanti chilometri percorsi in poco tempo e sono molto soddisfatto soprattutto della partita contro l’Audace. Ho visto una squadra che non ha mollato mai, anche quando il vantaggio è diventato cospicuo. Anche chi gioca meno e ha avuto l’occasione di scendere in campo, si è dimostrato all’altezza della chiamata. Sono molto felice della doppietta di Zeudi Papponetti, ha un peso specifico particolare per lei, del gol di Martina Sgravo, della prestazione di tutte.

Contro lo Statte dovremo scendere in campo allo stesso modo. Senza guardare troppo in avanti. Alle ragazze dico sempre di pensare una partita alla volta, un passo alla volta, dando il meglio in ogni occasione. Solo così possiamo arrivare lontano“.

 

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