Dall’incubo di dover (probabilmente) rinunciare alla passione di una vita, al sogno del ritorno in campo con tanto di gol partita (il 24esimo della sua carriera), nonostante la carta d’identità sportiva indichi il ruolo di portiere. Questa la domenica incredibile di Gabi Tardelli, protagonista contro l’Audace Verona dopo lunghe settimane di stop concluse con un pianto che sa di rinascita. Di liberazione e gioia.
“Continuavo ad avere dolori, non riuscivo ad aiutare la squadra e poi quella diagnosi secondo la quale forse non avrei più potuto giocare. Mi era stato detto che forse non avrei più potuto giocare ed ero quasi crollata – confessa l’estremo difensore della Marbel Bitonto – ma poi, anche se in testa avevo mille pensieri, mi sono detta che non potevo farlo: quando smetterò, sarà perché l’ho scelto io. Mi sono appoggiata all’affetto della mia compagna Rose, di mia mamma Renata, di mio padre Luiz e della mia famiglia. E’ a loro che dedico al mio gol – aggiunge – ma ringrazio anche Dalila Cariello che è stata sempre presente, il mio preparatore Beppe Colaianni e Vincenzo Portelli, con loro sono ripartita un po’ alla volta e grazie al lavoro di un’équipe medica straordinaria composta dal Dott. Luca Sabino Mangiatordi e il Dott. Rocco Colasuonno ho superato tutto”.
Solo tre allenamenti prima della trasferta veneta, eppure Tardelli si è fatta trovare pronta al punto da essere risolutiva.
“Qualcuno mi ha detto: ma non potevi ricominciare dalla prossima? – sorride. – So che c’è ancora tanta strada da fare ma è bello sentire che in qualche modo ho potuto fare la differenza nel ruolo che ho scelto tanti anni fa. Ne avevo solo 11 quando, durante un torneo scolastico, sono andata tra i pali per sostituire una giocatrice infortunata: in quell’occasione parai due tiri liberi e alla fine vincemmo. L’arbitro di quella gara in realtà era un mister che venne fino a casa per convincermi a continuare su quella strada. Per un po’ ho continuato in due diverse discipline: ero portiere nel calcio a 5 e difensore nel calcio a 11, poi però ho visto che il futsal mi dava molto di più e non ho avuto dubbi”.
2 Scudetti con Ternana e Salinis, una Supercoppa, più un campionato-Coppa Italia in A2 con Bitonto, ora terza forza del campionato attesa dallo scontro diretto con la Lazio.
“Contro di loro è sempre un grande spettacolo perché è una squadra dalla quale non sai mai cosa aspettarti, perciò dovremo cercare di mantenere il più possibile il pallino del gioco con la massima concentrazione possibile”. Poi sarà il campo a decidere, ma nel frattempo Gabi ha già vinto.
“Aver sentito il ginocchio che risponde come sempre e aver giocato senza dolore, mi ha tolto dalle spalle tutto il peso del mondo. Ora posso davvero tornare a sorridere, insieme alla tifoseria più bella d’Italia”.
