Un andamento (insolitamente) lento ha condizionato la classifica della Lazio che perde la possibilità di rientrare come testa di serie in Final Eight e deve accontentarsi di un unico rocambolesco punto in casa col Bisceglie, ultima delle 8 big che sarà in gara al PalaDolmen dal 7 al 10 aprile.
“Non mi piace mai parlare di sfortuna, neanche ci credo in realtà, ma – dice Catarina Pinheiro – dopo aver rivisito gli highlights, devo per forza chiamarla in ballo. Quando una squadra mette la palla in gol se ne prende anche il merito, è anche vero – però – che è successo su rimpallo, con un’occasione viziata da un fallo di mano in una circostanza o con regali nostri. Il tiro che per noi si è stampato sulla traversa o sul palo interno, dall’altra parte si trasformava in rete. Se nella prima parte del campionato abbiamo vissuto un periodo molto buono in cui tutto girava per il verso giusto, adesso la situazione si è completamente capovolta”.
Tra le cause, anche le defezioni e il recupero post Covid, che ha creato non pochi problemi anche alla portoghese.
“Come sai, ho un modo di giocare un po’ particolare per cui se non sto bene fisamente, non riesco ad esprimermi a meglio. Purtroppo sono ancora a corto di fiato e chiedo spesso il cambio, 12 giorni a casa sono stati davvero troppi, ma un po’ alla volta mi riprenderò al 100% e così anche il resto delle compagne”.
Tutte disponibili per la gara contro il Pescara, ad eccezione di Grieco della quale si stanno ancora valutando le condizioni dopo il brutto scontro con Oselame nel recupero.
“Tra le mura amiche siamo sempre state capaci di dare qualcosa in più. La gara è tosta, ma sia in questa che nella prossima contro il Falconara, vogliamo giocarcela al massimo perché veniamo da un brutto periodo e vogliamo cancellarlo, facendo vedere chi siamo. Fino alla partita contro lo Statte, potevamo puntare al titolo di campionesse d’inverno, ora ci siamo un po’ complicate la vita ma – chiude fiduciosa Pinheiro – non abbiamo perso nulla”.
E poi c’è sempre una vittoria in sospeso da dedicare a Gazza, Marco Caldaro. “Poterlo fare in una sfida così difficile, sarebbe ancora più bello”.
