Da Pupilla a giocatrice di importanza nazionale dal profilo internazionale, tutto con la maglia del Città di Falconara. Stiamo chiaramente parlando di Erika Ferrara, laterale classe ’99 e carattere da vendere.
E’ iniziato nel migliore dei modi il campionato 21/22, fino al giorno dell’infortunio. Da quel momento, sono trascorsi quasi tre mesi. Sconforto, terapie, allenamento differenziato e poi di nuovo, finalmente, campo. Fino al definitivo rientro, con gol, contro il Padova. “Come sto? – commenta la numero 21 – Al settanta per cento delle mie possibilità. Sto ritrovando pian piano condizione e minutaggio. Ma è come riiniziare da capo, non lo nego. Infortunarsi in quel modo, a quel punto della stagione, in quello stato di condizione, è stato demoralizzante“.
Ritrovarsi, all’improvviso, cercando tutta la forza di volontà presente e non, per recuperare nel miglior modo possibile, nel minor tempo possibile. “Ho iniziato a far terapia dal giorno uno, fortunatamente non ho avuto bisogno di nessuna operazione. Il mio obiettivo, fin da subito, era quello di rientrare in tempo utile per la Coppa. Considerando il tempo che manca, confido di recuperare pienamente per la competizione più emozionante che ci sia. Dopo tre partite giocate, sotto il punto di vista della forma fisica, sto decisamente meglio. Quello che devo recuperare è la tranquillità mentale, la mia serenità, e rientrare nei meccanismi di una squadra che in questi tre mesi ha continuato a giocare e crescere“. Cosa era importante al rientro? Sentirsi confidente con il campo.
E riassaporare il gusto del gol. “Mi mancava. Mi mancava l’emozione, l’adrenalina, mi mancava tutto. Segnare è stato come una liberazione, o un ben tornata. Per questo è una rete che dedico semplicemente a me stessa, era importante per me“.
Era importante anche per il Città di Falconara credo. Tornare ad avere a disposizione una giocatrice come Erika permette di avere una maggiore tranquillità e soluzioni di gioco. Soprattutto in un periodo carico di partite come quello delle ultime due settimane, conclusosi con la partita contro il Bisceglie. In trasferta al PalaDolmen. “Fare tante trasferte ravvicinate non aiuta nelle prestazioni – commenta Ferrara – Inoltre, siamo arrivate un pochino scariche viste le tante gare giocate in pochi giorni, senza poter fare allenamento ma solo tattica. Fisicamente è stato dispendioso.
Personalmente, ho giocato più partite in due settimane di quelle che ho saltato per l’infortunio. Questi fattori hanno inciso soprattutto nel primo tempo, nel quale non riuscivamo a trovare il nostro ritmo. Merito anche di un Bisceglie che ha dato l’anima in campo e di Gabriela Oselame che ha sfoderato una prestazione maiuscola, parando qualsiasi cosa. Ma siamo pur sempre il Falconara. Ci arrabbiamo con noi stesse se usciamo dal campo con un solo punto. Inconcepibile uscirne senza. Così, tra primo e secondo tempo ci siamo rifocalizzate, uscendo dallo spogliatoio con nuova convinzione.
Così sono arrivate le due reti che ci hanno permesso di raggiungere il risultato che volevamo. Eravamo obbligate a fare risultato, non potevamo non fare punti. Ci arrabbiamo con noi stesse se usciamo dal campo con un solo punto. Inconcepibile uscirne senza”. Non chiamatela pressione però. “E’ una consapevolezza che hai, per la squadra che hai e per il giocatore che sei“.
Il prossimo appuntamento, previsto per domani pomeriggio, conclude il periodo impegnativo con un avversario di tutto livello: TikiTaka Francavilla. “Il calibro delle nostre avversarie è innegabile. Sarà una gara complicata. Loro vengono da una sconfitta nel derby e una vittoria contro il Granzette e vorranno sicuramente continuare la marcia positiva ripresa mercoledì. Contro di noi, inoltre, tutti sfoderano la migliore prestazione possibile, impegnandosi al massimo. Sarà difficile quindi, ma proprio per questo stimolante. Mi aspetto una super partita davanti al nostro spettacolare pubblico“.
La determinazione è una delle caratteristiche fondanti di Erika Ferrara, è infusa in ogni gesto e in ogni ambito. E’ anche questo che l’ha resa una giocatrice di interesse nazionale, come si chiamano in gergo tecnico tutti coloro che rappresentano la propria nazione, e anche uno dei volti della nuova community creata dalla Divisione Calcio a 5.
Per il prossimo raduno manca ancora tempo, ma lo sguardo alla Nazionale non manca mai. Visti anche i recenti sorteggi per il prossimo UEFA European Women’s Futsal Euro.
“Non più Spagna, ora tocca affrontare il Portogallo. Per la squadra che siamo diventate, credo che non sia un’eresia dire che possiamo giocarcela. Siamo migliorate molto, le ultime prestazioni contro la Spagna ne sono la prova. Gli innesti effettuati dal C.T. Salvatore hanno alzato il livello. Inoltre noi che eravamo le piccoline del gruppo, penso a Cecilia Barca, Ludovica Coppari, Alessia Grieco, abbiamo dimostrato di poter indossare quella maglia. La coesione che c’è tra noi, come gruppo, rende poi tutto più semplice. Si sente aria di cambiamento. C’è quella sensazione che possa accadere qualcosa di veramente bello da un momento all’altro“.
Dobbiamo prepararci ad esultare? “Non voglio dare false speranze, ma lo spero proprio. Sicuramente ce la metteremo tutta, concentrandoci su di noi, ripartendo dalla prestazione contro la Spagna e da li andare avanti e fare bene, con la consapevolezza di potercela fare“. Quello che era un punto di arrivo, è diventato un nuovo punto di partenza.
Il movimento sta prendendo nuova linfa, grazie al lavoro e all’impegno di tutti. Ed è importante essere partecipi di ogni iniziativa che possa continuare e contribuire alla sua crescita. Su questo si accorda perfettamente #wearefutsal, la nuova community del calcio a 5 italiano, di cui Erika ne è testimonial. “E’ un progetto interessante, che sicuramente darà una spinta mediatica al movimento. Vedere il mio volto lì è stato molto bello, emozionante. Realizzare il promo è stato anche molto divertente, abbiamo riso tanto. Speriamo davvero che dia i suoi frutti ed era ora che questo sport avesse questo tipo di visibilità“.
