Serie A

Milena Gasparini: “Contenta del Granzette. In futuro vorrei allenare”

Milena gasparini

“Gigi è forte e si riprenderà, qui la stiamo aspettando tutti”, il primo messaggio di Milena Gasparini è tutto per la compagna belga Gigi Gianduja, le cui condizioni di salute vanno lentamente migliorando dopo il brutto incidente in cui è rimasta coinvolta proprio la notte di Capodanno. Tornare in campo in una partita ufficiale sarebbe stato il modo migliore per allentare la tensione, ma – a causa di alcuni casi di positività all’interno della Lazio – per il Granzette si prevede un’altra settimana di soli allenamenti.
“Non possiamo fermarci – dice l’ex Cagliari – sia perché non sappiamo ancora quando sarà il recupero, sia perché ci aspetta il derby col Padova che chiuderà il girone di andata. Con Marzuoli è dura, ma ci divertiamo: fisicamente richiede un gioco ad alta intensità che comporta tanta fatica, in generale però mi sento bene e stiamo raggiungendo buoni risultati”.

Uno su tutti, la qualificazione alla Final Eight che si disputerà a Bisceglie. Milena ne ha già disputate 3: due col Sinnai (una delle quali vinta a Pescara) e una con il Cagliari, persa in finale proprio contro il suo attuale tecnico, l’unico capace di portare la Coppa Italia in Abruzzo.
“Penso sia una dei tornei più belli da giocare perché quando ci sei dentro, vivi emozioni uniche, concentrate in pochi giorni. Manca ancora tanto tempo, ma non nascondo di non vedere l’ora che arrivi, tra una partita e l’altra di campionato: siamo nella zona alta della classifica e speriamo di restare lì ancora per molto grazie ad una bella rosa che ci permette di giocarcela con tutte. Solo col Falconara non siamo state all’altezza, per il resto siamo soddisfatte di quello che stiamo facendo”.

Dopo un anno di lotta per la salvezza in rossoblu (mentre il Granzette soffriva per lo stesso obiettivo raggiunto contro il Pelletterie), il decimo anno in Italia di Gasparini appare decisamente più sereno.
“Ne sono già passati 10? Ormai continuo a parlare italiano anche con mia mamma quando torno in Brasile – ride. – Ho preso tanta della vostra cultura e delle vostre abitudini, compreso bere tanto caffè al giorno. Mi sono chiesta tante volte cosa farò in futuro: restare qui o tornare a casa? È una decisione che rimando sempre, ma prima o poi dovrò prendere. Ovunque sia, comunque, vorrei poter allenare perché mi piace molto leggere il gioco e studiare la tattica. Che tipo di squadra vorrei guidare? Non ce n’è una in particolare: da tutte ci sarebbe tanto da imparare, così come – di rimando – ci sarebbe tanto da trasmettere a ciascuna. Per ora, però, penso a sfruttare bene il mio tempo da giocatrice: non credo continuerò ancora per molto, ma se le giovani correranno anche per me, magari ne avrò ancora per un po’”, chiude con un sorriso prima di un augurio per il 2022. “Spero che il campionato non subisca altri stop e che il Covid ci lasci fare quello che più ci piace perché c’è ancora tanta strada da fare”.

Foto: Alessio Monaco Photography

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