Da Verona a Rovigo – più volte a settimana – per amore del futsal, una passione che da qualche mese l’ha portata al Granzette, per la prima volta nella massima categoria dei campi 40×20. Che fosse proprio questo lo sport per lei, Ketty Gava l’ha capito davvero solo nel 2016/2017, quando ha lasciato il calcio a 11 per dire sì al Bardolino Calcio a 5 e, subito dopo, a La Fenice.
“Mi definisco un portiere anomalo, nel senso che mi piace molto usare i piedi e questo nel calcio a 5 capita molto spesso. Avevo iniziato come giocatrice di movimento nel calcio a 11 e avevo anche pensato di tornare a coprire questo ruolo, ma alla fine ho seguito i consigli di chi mi voleva tra i pali e ho fatto bene. Cosa mi piace di più? Quello che allo stesso tempo è croce e delizia di ogni estremo difensore, ovvero il fatto di essere l’ultimo baluardo del proprio gruppo e di poter decidere delle sorti di un tiro. Se non si fosse capito – sorride Gava – le sfide mi piacciono tantissimo”.
Anche passare dal calcio a 11 al futsal è stata una sfida.
“Dopo tante stagioni sui campi in erba fino alla chiamata col Verona nella rosa che ha disputato la Serie A, avevo deciso di fermarmi. Ma poi ho iniziato col futsal in D quasi per scherzo, solo perché mancava chi volesse andare tra i pali, e mi sono trovata subito bene, tanto che l’anno successivo è arrivato il salto in A2”.
Ed è proprio al terzo rinnovo con La Fenice che incontra Campana, ora tecnico di quel Padova con cui le neroarancio chiuderanno il girone di andata dopo quasi un mese di stop.
“Maurizio è in primis una grande persona e poi un grande allenatore. Nella prima stagione ci ha conosciute, poi – con le stesse 15 dell’anno prima – è riuscito a farci disputare una stagione in cui si è vista chiaramente la sua impronta. Con la nuova squadra ha avuto poco tempo a disposizione, eppure non sarà una partita da sottovalutare: hanno cambiato tante giocatrici, vogliono risollevarsi e in più c’è Tasca, mia ex compagna di squadra che era già un baby talento ai tempi de La Fenice e ha grandi qualità che fanno di lei il futuro del futsal femminile, ma noi eravamo già pronte dalla partita rinviata dalla Lazio e ora siamo ancora più cariche. Dobbiamo vincere per rimanere nei piani alti della classifica”.
Anche se non è ancora arrivato l’esordio, Gava si è ormai perfettamente inserita nello spogliatoio e belle dinamiche di squadra. Perché del Granzette ha lo stesso carattere grintoso e determinato.
“Nessuno ci ha messo paletti o obiettivi, per cui ci stiamo godendo il momento. Niente è arrivato a caso: il mister è ottimo, noi stiamo bene e i risultati aiutano. Continuiamo così e cerchiamo di chiudere al meglio un girone di andata sorprendente tanto per noi giocatrici che per la società”, chiude la numero 21. “Perché 21? L’anno della chiamata al Granzette, una data da ricordare per sempre”.
Foto: Alessia Monaco Photography