“Ellie” sta per Elena ed è il diminutivo che Carrarini – neo-giocatrice del Padova – usa sin da piccola per ribadire le sue origini metà inglesi (da parte di mamma) e metà italiane. La passione per il calcio arriva subito e da questa arriva anche la sua direzione negli studi, con una laurea in Psicologia dello Sport conseguita alla Canterbury Christ Church University, pronta ad essere sfruttata ora che il ramo sta prendendo piede. Nel frattempo, Ellie ha già lavorato come maestra di inglese in una scuola materna e ha collezionato esperienze sportive che fanno di lei una giocatrice tecnica ed esperta.
“Gli inizi sono stati intorno ai 10 anni in una squadra maschile, non pensavo neanche che potessero esistere scuole femminili. Durante gli anni del liceo in cui ho frequentato la scuola internazionale, ho praticato pallavolo, basket e calcio, e lì ho capito che con il pallone tra i piedi non me la cavavo male”, sorride.
La compagna di squadra preferita? Sua sorella Rebecca, di due anni più grande. “Io sfornavo assist e lei segnava, in questo modo abbiamo vinto un sacco di titoli insieme”. Nel frattempo, firma per la Primavera della GS Roma e vince il campionato di categoria, mentre dai 18 ai 21 continua in Inghilterra sia con il team dell’università che con la Prince of Wales. Una volta tornata in Italia (siamo nel 2013) la carriera continua all’ombra del Colosseo, fino alla chiamata del Padova che la introduce per la prima volta nel mondo del futsal.
“Cosa mi aspetto da questo cambio? Ho una buona tecnica e gioco bene negli spazi stretti, per cui credo che mi troverò a mio agio. Certo devo ancora capire tanti movimenti che sono diversi dal calcio a 11, ma – anche se sono una perfezionista – ho tanta pazienza, fattore che mi aiuterà a far sì che tutto vada per il meglio. Spero di riuscire a dare una mano a questo club sia in campo che fuori”.
Giocherà col numero 10 sulle spalle, quello delle grandi responsabilità e delle grandi sfide. E il destino la metterà subito alla prova con l’esordio nella sfida salvezza contro l’Athena Sassari.
“Delle nostre avversarie ho visto solo qualche video, ma più che altro mi sono concentrata su di noi: tutte le mie compagne hanno caratteristiche diverse che potranno essere utili in qualsiasi momento della partita e ognuna di loro mi sta aiutando tantissimo con consigli ed incoraggiamenti, così come il mister che ha già dimostrato di avere molta fiducia nel gruppo. A mio avviso abbiamo preparato bene la partita, ora dobbiamo assolutamente fare in modo di portare a casa un risultato positivo. E se poi dovesse arrivare un gol – chiude emozionata Carrarini – saprei già a chi dedicarlo: Silvia Rubal, la prima ad accogliermi in biancoscudato”.
Foto copertina: Grazie Menna
