Serie A

Jessica Will: “Il futsal, la mia dipendenza. Il Sassari, la mia scommessa”

jessica will

Alla voce “dipendenza”, il vocabolario cita testualmente “L’incapacità di fare a meno di una persona ( d. psicologica ) oppure il bisogno incoercibile di un farmaco o di una sostanza”. Solitamente questo termine si connota di un’accezione negativa, facile immaginare il perché.
Accade quasi sempre, tranne in questo caso.
La dipendenza si chiama futsal, il soggetto fortemente dipendente, Jessica Will.Con la 9 dell’Athena Sassari, Jessica rincorre i sogni dietro ad un pallone da quando di anni ne aveva 6. “Scambiavo le bambole per un pallone – mi racconta. E’ grazie a mio padre che mi portava sempre con se quando giocava, che mi sono innamorata di questo sport“.
Accade spesso che le storie delle giocatrici provenienti dalla terra verdeoro, siano accomunate dalla scelta, dalla necessità a volte, di allontanarsi da casa per poter giocare in età giovanissima. Jessica non si smentisce. “A 14 anni sono andata via di casa per poter giocare a livello nazionale, fino alla chiamata della Bellator“.Gli episodi che cambiano la vita, nel bene e nel male, rimangono indelebili nella memoria. Jessica Will non ha dubbi, è stato come realizzare un desiderio. “Quando ho ricevuto la loro chiamata, ero su un autobus che da Paranà mi avrebbe portata a Santa Catarina per disputare una partita di campionato. Dall’ascoltare la proposta al decidere di accettarla è passata meno di una frazione di secondo. Sono scesa dall’autobus e ho comprato il primo biglietto per tornare a casa. Era venerdì e dovevo essere a Curitiba il lunedì mattina per poter sbrigare tutte le pratiche burocratiche per ottenere il visto. Solo che la capitale dista 700 chilometri da casa mia. E’ tanta strada“.Quando l’occasione chiama però, la passione risponde sempre presente. “Il lunedì ero a Curitiba, puntualissima, con il visto pronto per poter partire alla volta dell’Italia. Non è stato facile all’inizio, soprattutto con la lingua. Non capire e doversi adattare al futsal italiano, differente da quello che avevo sempre giocato, hanno comportato un paio di mesi di adattamento. Ma ora posso dire che la mia esperienza con il calcio a 5 di questo Paese è la migliore possibile“.Giocare con la tranquillità di chi ha realizzato i propri sogni, fino ad ora. “Da piccola, sognavo di giocare un giorno con una squadra del mio Paese e l’ho realizzato. Poi è subentrato il desiderio di disputare un campionato all’estero ed eccomi qui. Inseguendo il rimbalzo controllato di uno sport meraviglioso. Sono felice di avere una famiglia che mi supporta e sostiene in tutto, che mi è sempre accanto nonostante la distanza. Sono loro i primi a motivarmi nel realizzare ciò che desidero. Potrei fare di tutto nella mia vita, ma non riuscirei a stare lontana da un pallone. E’ come una droga per me e, sì, sono futsal-dipendente“.Il bisogno incessante di giocare, di affrontare nuove sfide, di mettersi alla prova, ha portato Jessica a scegliere, in estate, di abbracciare il progetto del presidente Ardito. Prossima fermata: Sassari. “So bene che la mia esperienza è più utile dei miei piedi in questo momento. Sento di avere la responsabilità di mostrare, a chi non l’ha mai disputata, cosa significa affrontare un campionato impegnativo come questo. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ed è proprio questa sfida che ha motivato la decisione di volare fin qui. In questo tipo di situazioni, inoltre, riesco a dare il meglio di me stessa“.E’ proprio questo meglio che sta venendo pian piano fuori, come dimostra la solida prestazione messa in campo contro il Granzette all’Emilia Romagna Arena. Nonostante il risultato. “Riguardando la gara, possiamo affermare di aver disputato un buon primo tempo. Abbiamo giocato alla pari di una squadra come il Granzette che sta facendo davvero molto bene. Basta guardare la posizione in classifica che ricopre. Però commettiamo ancora troppi piccoli errori, spesso legati all’inesperienza e, a questo livello, si pagano a caro prezzo. Nonostante questo però, abbiamo capito che stiamo percorrendo la strada giusta, lavorando costantemente per migliorare e raggiungere l’obiettivo stagionale: la salvezza. Non abbiamo una rosa molto lunga purtroppo, il che ci limita, ma ognuna di noi sta cercando di mettere più di ciò che ha pe compensare“.Complice un piccolo infortunio pre campionato, la numero 9 sassarese sta raggiungendo la piena forma solo in queste settimane, crescendo di prestazione e condizione. “Purtroppo nella mia prima settimana sull’Isola, mi sono slogata la caviglia e sono dovuta rimanere ferma per un un paio di settimane. Fortunatamente sono riuscita a recuperare velocemente per poter giocare, anche se non sono ancora al cento per cento. Sono in una fase della mia carriera in cui ho ancora molto da imparare, nel mondo del futsal ogni giorno si possono imparare cose nuove ed è proprio questo il bello di questo sport, siamo sempre in crescita. Il mio obiettivo è sempre quello di fare del mio meglio per poter raggiungere l’apice della carriere avendo superare tutti i limiti che avevo in campo“.Il prossimo ostacolo da affrontare, e davanti al quale poter dare massima espressione del proprio impegno, si chiama Città di Falconara. Poche, pochissime parole per descrivere la gara, che si presenta da sé. “Cosa si può dire del Città di Falconara se non che è una squadra fortissima? Lo sappiamo bene e, alla fine, non è tanto a loro che dobbiamo pensare, ma a noi. Scendere in campo con la giusta mentalità sarà fondamentale e, a prescindere dal risultato, sarà quella la nostra vittoria“.

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