Se mi avessero detto che avrei fatto, prima o poi, un’intervista in inglese a qualcuno, di certo non ci avrei creduto.
E’ anche vero che, se sei anni fa mi avessero detto che avrei regolarmente intervistato un qualsiasi tipo di atleta, avrei preso per matto il mio interlocutore.
Invece, per conoscere Diala Elia, devo ricorrere a tutte le reminiscenze scolastiche e all’esperienza fatta guardando ore e ore di serie tv asiatiche sottotitolate in inglese.
Fortuna che non devo parlare a voce, li potrebbero insorgere problematiche. Ma, nonostante tutto, ci capiamo. “Anche qui a Padova, riesco a comunicare in una lingua tutta mia, una via di mezzo tra linguaggio, prossemica, comunicazione non verbale, qualche parola in italiano utile per capirsi in campo e un mix di italiano, spagnolo ed inglese“.
Diala’s language.
“E’ ancora difficile capire e parlare in italiano, ma sto imparando. L’importante è riuscire a comprendersi, e, fortunatamente, io e le mie compagne riusciamo benissimo“.
La domanda è scontata, la risposta ancora di più. Si, è la prima esperienza tricolore per Diala. Un nome inusuale anche per il suo Paese, la Svezia, che conta, dal 1998 al 2019, solo otto bambine chiamate con così tanta fantasia. Essendo una classe ’99, Diala Elia fa parte di questa ristretta cerchia. Nata e cresciuta in Svezia, ma le origini portano ancora più lontano. “Sebbene la Svezia sia il mio luogo di origine, le radici della mia famiglia sono aramaiche“. E’ curioso che, quando ci si parla ma non ci si comprende, spesso si utilizzi l’espressione “parlare in aramaico antico”.
La lingua accomuna, è la sua funzione d’altronde. Ma qui, il meta linguaggio comunicativo è un altro: il futsal. “Ho iniziato a giocare a 17 anni – a pensarci , non da molto – Già l’anno successivo, vincevo il mio primo titolo nazionale”. Bissato l’anno successivo. Soddisfazione amplificata dalla convocazione in nazionale. “Amo questo sport, perché è estremamente tattico e veloce, caratteristiche che lo rendono molto divertente da giocare“.
Ad ispirare i passi della biancoscudata, due esempi di altissimo livello. “Messi e Falcao. Calcio e futsal”. Perchè, tutto ciò di cui ha bisogno Diela is beauty and a beat, come canterebbe Justin Bieber. Non a caso è la sua canzone preferita. In questo caso però, la bella in questione è il calcio a 5 e il beat è il battito d’emozione che suona nel petto ad ogni rimbalzo controllato. “Mi mette allegria questa canzone, mi fa venir voglia di ballare. Ballare e ascoltare musica riescono a calmarmi, a rendermi felice anche prima delle partite. Questo è il mio rito pre gara: take it easy and being positive“.
In una folle trasferta padovana, ho avuto modo di constatare di persona quanto dice. Credo sia la prima cosa che mi ha colpito di quella partita: una ragazza che, durante il suo riscaldamento, trova il modo i alleggerire i pensieri ed entrare nel giusto mood, il suo.
La partita in questione è proprio l’ultima di campionato, contro il Tikitaka. “Il Francavilla è riuscito a metterci in difficoltà con la sua pressione costante. E’ stata una gara molto dura. Per me personalmente poi, visto che non sono ancora del tutto abitata a questi ritmi. Il futsal italiano è molto più veloce di quello svedese. Necessita di un modo di pensare, di muoversi in campo, diversi da quanto sono abituata a fare in Svezia. Qui si ha meno tempo a disposizione per giocare il pallone, bisogna pensare velocemente“.
Se l’esperienza è tutta da creare, le qualità e la voglia di certo non mancano. “Sento di non aver ancora avuto il modo di esprimere il mio potenziale. In patria, il mio livello di gioco era molto alto e sono convinta che, con il tempo e oliando bene gli ingranaggi della squadra, riuscirò ad essere funzionale al raggiungimento degli obiettivi di stagione. Sono una giocatrice offensiva, alla quale piace trovare soluzioni sempre nuove per battere l’avversario“.
Il prossimo, di avversario, non è certo una squadra qualunque.
Come il Padova, è una neo promossa. Come il Padova, è veneta.
L’ottava giornata di campionato può essere chiamata con uno dei nomi più affascinanti dello sport: derby.
In diretta Sky. “E’ sempre divertente giocare un derby. Sarà una partita importante sia per noi che per il Verona. Entrambe siamo a caccia di punti ed entrambe vogliamo conquistare quel risultato positivo che gratificherebbe tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Soprattutto per noi, visto il cambio di mister e il periodo non semplice che abbiamo attraversato. Ma siamo ancora qui e, in settimana, abbiamo lavorato molto e bene. Spero che ciò che abbiamo provato in settimana – conclude – dia i risultati sperati e ci faccia conquistare la prima vittoria stagionale“.
