Serie A

Francesca Fadda verso il Granzette: “Necessaria tutta la grinta che abbiamo”

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Cosa ho imparato sulla Sardegna in questi giorni: ultimamente piove tantissimo, a Sassari c’è un solo McDonald’s e non è ancora arrivata la comodità del supermercato h24 (potremmo discutere sull’eticità e la necessità di avere un supermercato sempre aperto, ma non è questo il luogo).

Di h24 però, c’è sicuramente la passione di Francesca “solo Francesca” specifica, per il futsal. La specifica del nome è dovuta a quello, indubbiamente più particolare della sua più grande sostenitrice “mia sorella, Maria Gavina. E’ un nome che ha solo lei e di tutta la sua unicità ne godo pienamente. Sono legata a lei non solo per sangue ma anche, e soprattutto per scelta. Lei non mi risparmia mai niente, complimenti e critiche, è vera in un modo disarmante“. E’ sempre una questione di famiglia per Francesca. “Assieme a mia sorella, è sempre presente anche tutta la famiglia. Ora purtroppo, per motivi di lavoro e studio non riescono sempre ad esserci fisicamente durante le partite, ma la loro presenza è costante“.

Un carattere ricorrente dell’Athena Sassari è la provenienza calcistica delle sue atlete. Buona parte della rosa infatti ha indossato la maglia della Torres calcio a 11. È così anche per Francesca. “La passione per il calcio ce l’ho da sempre. Tutto grazie a mio padre, grandissimo tifoso del Cagliari, che ci portava spesso tutti allo stadio. È così che sono finita su un campo da calcio anche io, nella Torres. Motivi familiari mi hanno portato a dover abbandonare la disciplina, fino a quando non si è presentata l’occasione chiamata Futsal Osilo calcio a 5. L’ho colta al volo, anche se il rimbalzo controllato è ben altra cosa rispetto al calcio. Il futsal però è stato capace di farmi innamorare è così, eccomi qua“.

Giovanissima Francesca, 23 anni, è alla sua prima volta in Serie A. “Il massimo campionato è una conquista e una sfida. Rispetto alla A2 il livello è prepotentemente più alto. Si può dire che sia quasi un altro sport per intensità, velocità di gioco e difficoltà. Ma proprio per questo è molto entusiasmante. Una sorpresa“.

Non è l’unica, Fadda, ad affacciarsi per la prima volta alla categoria. Forse anche per questo il Sassari sta scontando lo scotto della Serie A. “Come si può dedurre, non è stato un inizio facile. Non conoscere la categoria e il suo livello di gioco fa si che ci voglia più tempo per ingranare la marcia. Ci stiamo abituando pian piano ma, per poter essere un interlocutore credibile, è necessario tirar fuori maggiore cattiveria e sacrificio. Siamo una neo promossa, è vero, ma proprio per questo, dobbiamo spendere più grinta rispetto alle altre squadre“.

Se vincere aiuta a vincere, uscire dal campo sconfitti, di certo non aiuta a costruire convinzione. C’è da lavorare, prendendo come punto di partenza i lati positivi che comunque ci sono, pensare alle sconfitte solo in chiave di crescita. “Ripensando alla gara contro la Kick Off, credo che nei primi minuti siamo riuscite ad esprimerci bene. I palloni che le nostre avversarie sono riuscite a spingere in rete, però, ci hanno fatto perdere un po’ di fiducia ed è arrivata la sconfitta. Inoltre, essendo ancora a secco di punti, le milanesi hanno avuto più cattiveria sportiva e grinta. Come ti dicevo, è su questo che dobbiamo lavorare“.

Nulla è semplice per le sarde che, domani, affronteranno un Granzette in grande condizione, sul campo di Salsomaggiore, in diretta Sky. “Non avrei mai immaginato di giocare una partita in diretta in tv figuriamoci su Sky – ride – È la mia prima volta e sicuramente sarà un’esperienza emozionante. Sarà anche bello vedere tutto ciò che c’è dietro una diretta sportiva. Cosa mi auguro? Di vincere ovviamente! Scherzo un po, ma spero sia una partita avvicente, agguerrita e mi auguro si veda un bel gioco da entrambe le squadre potendo divertire così anche ci guarderà da casa“.

Per Francesca, questa, è la prima intervista della sua vita. Mi onora e mi spiace non poterle dedicare il tempo che vorrei, scorre sempre troppo veloce lui, come se la palla non uscisse mai dal campo. Nonostante tutto però, riesco ad avere chiare le sue ambizioni. “Voglio crescere. Partendo dal gioco per poter progredire anche a livello personale, dando il meglio ad ogni allenamento. E poi chissà, magari arrivare a vincere un giorno anche il campionato, perché no?

Nessun limite, mi piace l’approccio. Così come apprezzo la concretezza di chi si affida solo alle proprie capacità e al lavoro costante. “Non sono per niente scaramantica, non ho riti pre-partita da rispettare. Preferisco scendere in campo e giocare. Una cosa però mi rilassa e mi carica una volta negli spogliatoi: la musica, infatti non dimentico mai i miei auricolari. Prima però mi godo il silenzio del palazzetto vuoto, il rumore dei miei passi quando arrivo al campo ed entro. Li, la musica perfetta è Il silenzio assoluto“.

La quiete prima della tempesta. Immagino il suo arrivo all’Emilia Romagna Arena, io che so l’effetto che fa quel campo. Sono certa sarà un silenzio carico di emozione. “Un passo alla volta. Non vedo l’ora”.

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