Metti una sera a cena. Pizza? Carne? Pesce? Sicuramente vino o birra – dipende dalle occasioni -. Al termine, prima del caffè, chiedi al cameriere il menù dei dolci. Nella lista, senza ombra di smentita, c’è l’immancabile tiramisù.
Savoiardi, uova, mascarpone, zucchero e caffè, a comporre il dolce elisir di lunga vita più conosciuto al mondo e che caratterizza l’italianità worldwide.
Sta prendendo sempre più piede, però, la proposta di servire questo dessert in modo destrutturato.
Personalmente preferisco assaporare tutti i gusti insieme ma, mi rendo conto che a volte ci sia la voglia o la necessità di passarli in rassegna uno per uno. Forse non è lo stesso dolce, però lo costruisci da te. Gli ingredienti, quelli ti vengono messi a disposizione, la realizzazione invece è demandata alla tua abilità, fantasia, desiderio.
Staremo mica diventando una webzine di pasticceria? Non credo ci sia questa possibilità, ma intervistare Erika Ferrara è come comporre un tiramisù destrutturato: per tempistiche, luoghi, dichiarazioni. Da un messaggio ad un audio, per ritrovarsi, due giorni dopo davanti ad una “fresca fresca”, a seguito della partita di Coppa Italia della under 19 citizens.
Un grande preambolo che porta alla dichiarazione centrale della numero 21, l’ingrediente principale di questa ricetta: “Contro la Lazio abbiamo perso perché siamo scese in campo con poca grinta. Abbiamo creato tanto si, ma le biancocelesti sono una squadra che ti punisce sempre quando sbagli. Tignosa e determinata. Ed è così che è andata. Ci siamo messe nelle condizioni di subire gol, senza avere il giusto mordente per realizzarne“.
Non perdeva da quasi un anno il Città di Falconara, anche allora fu contro la Lazio di mister Chilelli, che si candida ad essere la bestia nera delle falchette.
Tutto questo era il caffè, la parte amara della ricetta. Forte e senza zucchero. Ma, anch’esso, è fondamentale per l’ottimale riuscita del dolce più buono del mondo. Come a dire che le sconfitte insegnano più delle vittorie. A controbilanciare il sapore, la dolcezza della crema. “Siamo una squadra con delle immense qualità e potenzialità, nonostante la sconfitta. Questa deve essere solo la molla capace di farci fare quel salto mentale utile ad affrontare ogni gara con l’attenzione e la rabbia agonistica che merita. Non basta pensare di vincere, bisogna farlo“.
Quale occasione migliore della quinta giornata di campionato contro il Bisceglie in diretta su Sky? “Sarà senza dubbio emozionante. La Sky arena dev’essere un’esperienza unica, anche se non potremo avere il nostro pubblico vicino. L’avversario poi non è affatto da sottovalutare. Sta facendo molto bene e ha già dimostrato grandi qualità, sia come singolarità che come gruppo.
Ecco perché in settimana abbiamo lavorato molto in vista di questa partita. Dobbiamo rialzarci dalla scivolata di sabato scorso ed essere noi stesse le costruttrici del nostro futuro. Miriamo in alto in fondo ed è lì che vogliamo e dobbiamo arrivare, con l’umiltà di chi sa che c’è da lavorare, che c’è sempre qualcosa da migliorare. Abbiamo tutte le qualità per dimostrare al mondo e a noi stesse il nostro reale valore“.
Non parla mai tanto Erika, non nelle interviste almeno, ma riesce ad essere sempre centrata e chiara. Frutto anche di una maturazione che la sta portando dall’essere “pupilla” ad una certezza inossidabile in casa Falconara. “Sto bene, sto davvero bene. Sento la fiducia di tutta la società e questo contribuisce a farmi giocare tranquilla. Le prestazioni sono solo la conseguenza di una condizione fisica e mentale ottimale. Sempre perfezionabile, certo, ma molto buona“.
Ingrediente importante nella ricetta di mister Neri per il campionato 21/22 Erika. In campo e fuori dal campo, li dove non fa mancare mai un sorriso o una frase capace di stemperare anche le situazioni più pesanti.
Ma non chiamatela leggerezza. Lei è lo zucchero, così come il caffè amaro, le uova e i biscotti.
Energia e determinazione nelle giuste quantità per un mix vincente. Uno di quelli che tira su.
