Serie A

Duda e l’esordio in A col Tiki Taka Planet: “Super emozione”

Sono giorni grigi in quel di Pescara. Il sole pare sia andato in vacanza, stanco delle levatacce estive. Al suo posto, una coperta grigia, avvolge il tempo di giornate frenetiche.
Capita però di trovare una pennellata di colore inaspettata. Un universo sospeso tra fiaba e realtà.
Tinto di giallo.

Non è il mio colore preferito, il giallo, ma a lui sono profondamente legata.
“Look at the stars
Look how they shine for you
And everything you do
Yeah, they were all yellow”
Così canterebbero i Coldplay. Presa dai miei pensieri, non chiedo a Duda se per caso conosce questa canzone.
Il giallo di un pomeriggio passato al PalaRoma, me lo indica proprio lei, la numero 1 del TikiTaka Francavilla, e lo fa con le sue illustrazioni.

Studio architettura e l’illustrazione è una passione grandissima. Sul foglio di carta imprimo i miei sentimenti, le mie emozioni, quello che sono“. E’ affascinante ascoltarla, lei in brasiliano, io in italiano, Brenda Bettioli a fare da traduttrice. Ci rendiamo conto però che non è poi cosi necessaria una traduzione. Ci capiamo, ognuna nella propria lingua. Come non so ben spiegarlo.
Sta di fatto che continuiamo a parlare di arte, passioni e colori. “Mi ispiro a due artisti del mio paese. Anzi tre, se consideriamo che gli Os Gemeos sono una coppia di fratelli. Mi affascina molto l’immaginario al quale attingono“.
Il loro tratto distintivo? Il giallo appunto. Colore che ricorre spesso anche nei disegni di Duda.

L’arte è nel futuro di Eduarda, chiara come il sole giallo d’estate. “E’ in questo mondo che mi vedo “da grande”, in una coniugazione di arte e sport, con l’intento di far crescere la disciplina. Abbiamo lo stesso obiettivo di Any Given Sunday – sottolinea stupendomi con la sua riflessione – raccontare in un modo nuovo il futsal femminile per farlo crescere sempre di più. Voi seguendo tutto il movimento, io dedicandomi alle singole giocatrici con il mio progetto 101 Arte“.

Giovanissima, classe 1999, Eduarda è alla sua prima avventura in Italia. Nonostante questo però, l’esperienza non manca di certo.
Fino a qualche mese fa, difendeva i pali delle Leoas Da Serra, squadra verdeoro che non ha bisogno di presentazioni. Quella con Amandinha per intenderci, avete presente?
Ho avuto la fortuna di giocare per cinque anni con delle grandissime campionesse. Amanda era il mio punto di riferimento. Questo mi ha fatto crescere molto come persona e come giocatrice.

Ma ho sempre avuto il desiderio di condividere il campo con Debora Vanin e così, quando il presidente Tiberio mi ha contatta in estate, ho scelto di abbracciare la realtà giallorossa. Non solo per avere l’opportunità di realizzare il mio desiderio, ma soprattutto per il progetto di sviluppo presentatomi dal presidente“.
Il giallo torna sempre. “Posso dirti che è stata senza dubbio la scelta giusta da fare e, come me, ne sono convinti i miei genitori. Sono stati infatti loro a supportarmi e spronarmi a mettermi in gioco in un’esperienza tanto lontano da casa“.

duda

Casa significa Curitiba. Geolocalizzo. La città di Da Rocha.
Si potrebbe creare un Google Maps dei posti di origine delle giocatrici. Potrebbe essere la prossima idea imprenditoriale. Ma stiamo divagando. “La conosco Dayane, non perchè ci abbia mai giocato insieme o contro, ma perchè frequenta lo stesso parrucchiere di mia madre“. Frammenti di quotidianità così rari durante le interviste, capaci di scaldare una uggiosa sera novembrina. La ringrazio per questo.

Dalla capitale del Paranà a Francavilla. Dalle montagne d’oltreoceano al Mare Adriatico. “E’ la mia prima volta al mare, mi sono letteralmente innamorata. Poter ammirare l’alba, con i suoi colori, è un regalo grande“. Dalla regia mi suggeriscono che, oltre al mare, Duda ha scoperto un altro nuovo amore. “Il cappuccino!”
La regina dei cappuccini, così la chiamano le sue compagne di squadra. “Dopo l’alba, il cappuccino da Bar Joia è d’obbligo. Poi si può partire per il PalaRoma e fare allenamento“.

Mi racconta che è tanto diverso l’allenamento qui, che, anche se si gioca di più, in Brasile ci si allena con maggiore intensità. Il campionato però è tutt’altra cosa. Se ne è resa subito conto Eduarda, esordendo contro lo Statte nella terza giornata di campionato. Esordio con gol e prima vittoria. Cosa si potrebbe chiedere di più? “Attendevo così tanto il momento dell’esordio. Non vedevo l’ora di poter finalmente scendere in campo. E speravo tanto fosse con una vittoria.

duda

Dal mio punto di vista abbiamo fatto una buona gara, soprattutto nel primo tempo siamo riuscite a dominare il gioco. Ad inizio ripresa abbiamo subito un piccolo calo di concentrazione ma siamo state brave a recuperare la concentrazione giusta. Per quanto riguarda il gol, non avevo intenzione di mirare in porta. Era una palla per Cecilia (Nobilio n.d.r.) ma, si sa, la palla è tonda e alla fine si è insaccata in rete. Scusa Cecilia“.

Tanta è stata l’emozione della prima. Ora è tempo della prima in casa. Un sacco di prime volte per Duda in questo periodo. Ad attendere le ragazze di mister Shurtz, il popolo giallorosso sugli spalti del PalaRoma e l’Athena Sassari sul parquet. “Anche il Sassari viene da una vittoria, per questo credo che vorranno cercare di bissare il risultato. Non ci aspettiamo affatto una partita semplice ma ci stiamo allenando al massimo per farci trovare pronte all’appuntamento del campionato. L’obiettivo è uno solo – conclude – i tre punti“.

Chiara come il sole giallo dell’estate. Decisa come il tratto di colore impresso sul foglio.
Eduarda Caroline Suchek
Oh yes

 

 

 

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top