Serie A

Taty: “CdF, il miglior gruppo di cui abbia mai fatto parte. Pronte per gara-3”

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Tre continenti, un oceano, 10 225 chilometri di distanza e la vita che porta imprevedibilmente a colmare tutto questo spazio fisico nel giro di un niente.
Minimo comune denominatore tra Falconara e Orleans, Brasile: Taty.
Non vederla disputare l’ultima parte di stagione è stata, per tutti, una mancanza tangibile, ma ci sono situazioni e realtà che aumentano in maniera esponenziale la loro importanza, sovrascrivendo ogni desiderio personale.
Tutti, nel movimento del futsal italiano, abbiamo immaginato, anche solo per un istante, di vedere il Falconara in finale scudetto, privo del suo arcobaleno cosmico.
Poi la sorpresa.

A 120 minuti di distanza dal fischio d’inizio di gara-2, la società comunica il rientro della sua fuoriclasse brasiliana.
Una sorpresa.
Per tutti.
Anche per Taty. “Neanche io mi aspettavo di poter giocare ancora in questa stagione che per me, oramai era terminata“. Dichiara la numero 4 citizen. “Però, quando ho visto gara-1, da casa mia, dal Brasile, è scattato qualcosa dentro di me. Mi sono sentita male per non essere lì con la mia squadra, in quel momento di difficoltà. Così ho detto a mamma: “Non è giusto. Abbiamo goduto insieme e allora, se dobbiamo soffrire, dobbiamo farlo insieme”.

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Un pensiero, una decisione, che vanno al di là del semplice spirito di appartenenza sportiva. In un modo o in un altro, è stata una scelta di vita. Ancora una volta. “Sono sicura che questa decisione ha fatto felice non solo mia mamma, ma anche papà anche se, quando guardava le partite non riusciva a capire quale era la mia squadra“, sorride.
I ricordi che portiamo alla mente con un sorriso della bocca, credo siano capaci di lenire il margine ancora aperto delle ferite che ci portiamo dentro. Soprattutto quando si ha la fortuna di sentire la vicinanza di quanti ci vogliono bene. Un balsamo per l’anima che, per Taty, porta il nome di Città di Falconara.

Mi sono sentita sempre parte di tutto, anche se fisicamente lontano dalla squadra. Questo mi ha confortato in qualche modo. Le ragazze sono spettacolari e mi sono divertita tantissimo con loro in questa stagione. Possono suonare come le solite parole che si dicono in un’intervista quando si parla di squadra: questo gruppo è meraviglioso e siamo molto unite. Ma, con l’ultima partita di campionato davanti, posso affermare con certezza che questo è davvero il miglior gruppo di cui abbia mai fatto parte e con cui abbia mai lavorato qui in Italia. Mi sono trovata veramente bene“.

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La sintonia non solo sul campo, ma anche e soprattutto a livello personale, è di fatto stata uno degli ingredienti del CdF targato 20/21, squadra capace di alzare la voce e intonare la sua canzone per tutta la stagione, fino alla fine. Fino a ribaltare il risultato di Gara-1 guadagnando sul campo il diritto di competere ancora per il titolo di campionesse d’Italia.

Certamente abbiamo fatto una bella partita a Montesilvano, volevamo combattere con tutta l’intensità possibile per arrivare a questa gara-3. – afferma sicura Taty- Ci siamo riuscite. Ora bisogna entrare in campo questa sera con la stessa identica forza e convinzione e vedere come finirà la partita.
Per quanto riguarda me, personalmente, quello che volevo era solo aiutare le mie compagne, facendo qualunque cosa fosse necessaria, anche solo con qualche minuto di gioco, una parola di incoraggiamento o portando l’acqua a chi sarebbe sceso in campo. Volevo solo esserci, ed essere vicina alla mia squadra e aiutare in qualche modo“.

L’umiltà di essere un fenomeno. Non si può certo nascondere il valore di Taty come giocatrice. Ma non si può nascondere neanche il suo valore come persona.
La totalità di se stessa, così come quelle delle sue compagne, scenderanno in campo questa sera per cercare di scrivere la conclusione più bella per questa stagione.

Questo momento è magico, tanto per noi quanto per il Montesilvano. Tutte le squadre combattono per conquistare il titolo in fondo. Per questo, ogni squadra che arriva a questo punto, a giocarsi la finale, è felice e piena di gioia. Giocare una finale scudetto a Falconara, inoltre, è qualcosa di meraviglioso. Abbiamo preparato bene la partita e cercato di recuperare tutte le forze necessarie per presentarci pronte per la partita.

Sono felice di aver la possibilità di giocarla per tutta la città, per questa squadra, per le persone che hanno sempre creduto in noi, per me e per la mia famiglia“.

Gratitudine, riconoscenza e voglia di vincere. Con una consapevolezza in più. “Non so cos’altro potrei dire, so solo che è un momento diverso da tutti quelli che ho già vissuto. Qualcosa dentro di me è cambiato, vivo giorni con sentimenti contrastanti, ma sicuramente ho capito che anche quando subisci una sconfitta in campo, hai sempre altre opportunità di rivincita. Però, nella partita della vita, il triplice fischio dichiara la fine, per davvero. E’ per questo che è così preziosa e va trattato con cura, impegno e amore ogni giorno che ci viene concesso“.

Oggi è il giorno che ci viene concesso, a tutti noi. E, sono sicura, saremo tutti parte di una gara che regalerà mille emozioni, celebrando la gioia della vita, nonostante tutto.

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