Secondo la toponomastica, Malaga deve il suo nome ad una derivazione del termine fenicio per “sale”.
E’ da questa città spagnola della Costa del Sud (dove notoriamente piove solo durante l’European Women Futsal Tournament n.d.r.) che Lidia Silva arriva in Italia.
PSN, Grisignano, Thienese, di nuovo Grisignano fino ad arrivare a Padova.
Cosa c’entra il toponimo della propria città natale con Lidia? Basta guardarla giocare per capire.
La sua velocità e la sua fantasia, conferiscono al Padova quel gusto in più in un’ottica di soluzioni di gioco.
Suo infatti il gol che ha portato le biancoscudate al momentaneo vantaggio contro il Molfetta nell’andata della finale promozione.
“E’ stata una partita molto combattuta e difficile – esordisce la giocatrice andalusa – estremamente fisica e mentale – aggiunge – Il Molfetta è una squadra che sa bene quello che vuole e non lascia spazio ad errori. Generalmente sono soddisfatta della nostra prestazione, ma bisogna sempre aggiungere quel qualcosa in più per portare avanti il risultato“. Quel pizzico di sale in più, che la numero 14 individua in una maggiore tranquillità.
“A livello tecnico e tattico non ci è mancato nulla. Abbiamo fatto un bel giro palla, entrando bene fino in porta. La fase difensiva è stata espressa altrettanto bene. Credo che l’unico fattore sul quale dobbiamo focalizzarci maggiormente sia solamente una gestione più proficua delle energie nervose“.
Se la prestazione generale è stata più che soddisfacente, per se stessa Lidia riserva una critica maggiore. “Non sono mai soddisfatta delle mie prestazioni. Sono consapevole di poter dare qualcosa in più ogni volta ed è questo che porta a migliorarmi. Sono fiera di alcune azioni difensive messe in campo ma so che potevo dare molto di più e fare molto meglio per la mia squadra“.
Non usa mezze misure nei suoi confronti, lei che ha trovato nel Padova il luogo ideale nel quale mettere a frutto tutte le proprie caratteristiche. “La mia caratteristica principale è aggiungere velocità alla squadra in fase di realizzazione, che sia con una finalizzazione in porta o con un assist. Sono contenta di aver trovato una realtà nella quale poter esprimere il mio gioco e far si che la mia squadra possa diventare pericolosa davanti alla porta“.
Il luogo ideale per poter esprimere al meglio se stessa. Ma sempre in un’ottica di gruppo. “Si, perché Padova è umiltà, unione, famiglia, trasparenza, felicità“.
Una felicità che sicuramente le venete vorrebbero vivere è quella della promozione nella massima serie. Per farlo però, domenica dovranno battere il Molfetta nel ritorno di finale, seguendo il “metodo Padova” che fino ad ora tanta soddisfazione ha portato. “Testa, concentrazione e lavoro con video analisi e prove in campo. Il metodo non cambia ed è così che ci stiamo preparando a domenica.
La partita sarà sicuramente molto difficile, la stanchezza del campionato inoltre si fa sentire. Ma è una finale e tenere i nervi saldi sarà la nostra priorità“.
Saranno gli ultimi 40 minuti di campionato a decidere quale sarà la squadra che, con Bitonto, Audace Verona, TikiTaka e Best C5, salirà sul gradino più alto del futsal italiano. “Giocheremo il tutto per tutto – dichiara Silva in chiusura -. Quello che ci aspettiamo è di arrivare soddisfatte al fischio finale, qualunque sia il risultato. L’obiettivo è la raggiungere la Serie A e ce la metteremo tutta per raggiungerlo. Lo faremo, però, mantenendo i piedi per terra“.