Serie B

Greta Trovò alla vigilia della finale: “Credo nella mia squadra”

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Il Geometra (trio umbro del panorama della musica indi italiana), nel 2015 cantava i portieri e li dipingeva come “l’ultima preghiera di tutti gli eroi”.
E’ facile immaginarne il senso.
L’ultimo baluardo, l’ultima speranza, l’ultima occasione per far rimanere inviolata, la rete della propria porta.
Perfettamente integrato nella squadra, quanto solitario e diverso. “I portieri, si sa, nascono matti” prosegue sempre Il Geometra.

Greta Trovò, estremo difensore del Padova, è sulla stessa linea d’onda, o meglio sullo stesso accordo. “Il portiere è un ruolo tanto delicato quanto difficile e importante, diverso da tutti gli altri. Pratichiamo uno sport individuale all’interno di uno sport di squadra. Per gli altri la porta è l’elemento da varcare, per noi la porta è elemento da difendere e mentre in campo si può scegliere ogni volta se farsi coinvolgere o no dall’azione, in porta ci si mette in gioco, in ogni caso.
La preparazione specifica diventa quindi un elemento fondamentale per consolidare la propria confidenza – afferma sicura la calcettista monselicense – e un portiere sicuro non può che dare sicurezza alla squadra“.

Un ruolo fondamentale, secondo Trovò, che nasce come libero nel calcio a 11, lo gioca il preparatore dei portieri, figura che non gode ancora dell’importanza che merita. “Ho la fortuna di avere un allenatrice molto preparata e competente, cosa non scontata nel panorama non regolamentato dei preparatori dei portieri. Spero che al più presto anche a questa figura venga riconosciuta l’importanza adeguata“.

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I frutti della scelta societaria di puntare in modo determinante sull’allenamento e la formazione del reparto portieri, il Padova li ha vissuti e li sta raccogliendo in queste ultime battute di campionato tanto da raggiungere, anche grazie ad una prestazione di livello del suo estremo difensore, la finale per la promozione nella massima categoria nazionale.

Prima la Vip Tombolo, poi il Pero e il Firenze per arrivare all’ultimo atto contro il Molfetta Femminile. “Gara 2 contro il Firenze è stata impegnativa soprattutto sul piano mentale – afferma Trovò tornando con la mente al ritorno della semifinale-. Sapevamo di giocarcela contro una squadra di forte esperienza, compatta e molto brava a non lasciare spazi in difesa e che avrebbe dato il tutto e per tutto per provare a ribaltare il risultato di andata. È stata una difficile ma abbiamo saputo mantenere un ritmo di gioco elevato e alta la concentrazione. L’aver conquistato l’accesso alla finale mi riempie di carica e di soddisfazione“.

Sarà quasi un remake di Coppa, la finale. Il Padova ha infatti affrontato e battuto il Molfetta nei quarti di finale di Final Eight. “Ma non sarà la stessa cosa” precisa. “Domani affronteremo una squadra agguerrita e con la voglia di riscattarsi. Mi aspetto una partita combattuta e carica di adrenalina. Credo nella mia squadra – dichiara in chiusura-, nelle mie compagne, e credo nella nostra miglior qualità, ossia l’essere un gruppo unito e determinato, capace di dimostrare un bel gioco di squadra e lottare su ogni palla“.

 

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