Ho raggiunto Francesca Milani, atleta in forza alle Fiamme Oro, che ai recenti mondiali di Budapest si e’ garantita ufficialmente la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo un argento ed un bronzo vinti al Grande Slam Francesca ha conquistato quei punti che le mancavano per conquistare il sogno della prima partecipazione ad una Olimpiade.
Ciao Francesca, puoi descriverci le tue emozioni nell’aver raggiunto la qualificazione Olimpica?
Sono molto soddisfatta di me stessa, le emozioni sono tante e indescrivibili. Il percorso non è stato facile poi quando hai anche persone intorno che non credono in te è ancora più complicato. Per fortuna avevo e ho le persone giuste accanto che mi hanno aiutato a raggiungere un sogno.
Quante aspettative avevi prima della gara?
Ero sicura al 90% per la qualificazione dopo le 3 medaglie ai grand Slam ma il mondiale è stata una gara di passaggio che andava fatta. Sapevo di non essere al top della forma ma volevo giocarmela nonostante tutto.
Il tuo abbraccio con Francesca Giorda (immortalato da Odette Giuffirida) la dice lunga sul bellissimo rapporto tra voi. Puoi descrivercelo e puoi dirci come avete vissuto questo ultimo periodo di gare di qualificazione?
Siamo state sempre leali una con l’altra. Naturalmente ognuna di noi voleva arrivare al suo obiettivo come è giusto che sia.
Quanto e’ stato lungo questo cammino e quanto ha inciso la pandemia sul tuo percorso?
La pandemia ha inciso moltissimo sul mio percorso. Mi ha dato modo di recuperare alcuni infortuni e alcune delusioni avuti nei primi anni di qualificazione olimpica. Lo stop forzato delle competizioni mi ha aiutato a riprendermi oltre che fisicamente anche mentalmente.
Recentemente il Papa ha scritto una lettera agli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi. Ad un tratto dice: “Arrivate alle Olimpiadi ciascuno con la propria storia, la propria strada, i propri incontri: è il vostro tutto umano, prima che atletico. E, nella vostra unicità, dite chi siete, da dove arrivate, fino a dove siete riusciti a spingervi” Qual e’ brevemente la storia di Francesca e qual e’ il tuo tratto umano?
Ho iniziato judo per gioco, non attribuendogli importanza. Pensavo solo a divertirmi e non mi allenavo tantissimo, perché prediligevo la scuola e lo studio. Con gli anni le cose sono cambiate, grazie anche al mio ragazzo Diego Frustaci, anche lui judoka, che mi trascinava con se in palestra, anche nelle ora più impensate. Ed eccomi qui ad aver fatto della mia passione un lavoro e di parlare di un’olimpiade!
Quanto e’ stata importante la tua famiglia nella tua crescita sportiva?
La mia famiglia mi è sempre stata accanto e mi ha sempre supportata in questo. Devo ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per me, per avermi fatto fare qualsiasi tipo di esperienza. Hanno puntato tanto anche a livello economico perché le gare e i training camp hanno un costo abbastanza elevato e quando hai questi eventi tutti ravvicinati le spese si fanno sentire. Ma oltre a questo mi sono stati sempre accanto fisicamente e anche tutt’ora dandomi tanta forza.
Adesso cosa ti aspetta da qui all’Olimpiade?
Adesso sono tranquilla, perché so quanto valgo e so che quel giorno tutto può succedere. Lavorerò come ho sempre fatto e andrò lì dando il massimo cercando di portare i colori dell’Italia in alto…molto in alto!
Allora…in bocca al lupo Francesca e ci vediamo a Tokyo!
