24 anni compiuti ieri e un quarto di playoff alle porte. Giorni pieni di emozioni per Arianna Tirelli che – insieme alla sua Lazio – sta per iniziare la corsa allo Scudetto secondo una griglia definita solo lo scorso 2 maggio con la vittoria della Kick Off sullo Statte. Ancora Italcave sul cammino delle biancocelesti e sono dolcissimi i ricordi dell’ultima gara disputata all’RDS Stadium, quella che – di fatto – ha lanciato le Aquilotte in finale, dopo la bella cinquina al Pelletterie.
“Non saremo la Lazio del campionato – assicura il portiere – ma quella della Coppa Italia. La semifinale di Rimini è stata una gara perfetta sia da parte della squadra che da parte di Cecilia Barca che non ha fatto toccare un pallone a Renatinha. Ecco, quella è la prestazione da ripetere: limitare la giocatrice più forte che hanno le pugliesi e poi andare a colpire”.
Puglia il 9 maggio, gara-2 al PalaGems il 13 ed eventuale gara-3 il 16.
“Ma alla “bella” non vorrei neanche pensarci… – sorride –. Penso solo che vogliamo arrivare in semifinale, un traguardo mai raggiunto prima, e dimostrare il nostro valore come abbiamo fatto in Final Eight. Mettersi al collo la terza medaglia d’argento in 6 anni è stato brutto, soprattutto quest’anno che a mio avviso abbiamo una rosa più completa, ma – confessa – il Città di Falconara ha avuto qualcosa in più. Abbiamo dato tutto, ma loro hanno giocato meglio, punto e a capo”.
Tirelli traccia una linea netta rispetto al 26 aprile, ma la strada sulla quale proseguire è chiara a tutti.
“La sconfitta che abbiamo messo alle spalle ci darà motivazioni fortissime dalle quali ripartire: in campionato potevamo fare di più, in Coppa abbiamo avuto un profilo altissimo e il resto è tutto da vedere. Che Lazio sarà secondo me? Una squadra in grado di dare il massimo, non solo in gara secca”.
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