Capelli biondi, occhi azzurri e tanta timidezza. Nancy Loth sembra uscita da una fiaba dei fratelli Grimm. Alzi la mano chi l’avrebbe immaginata in un movimento spalle alla porta e gol sotto il sette o chi avrebbe puntato tutto di lei quando c’era da mettere il fisico contro un’Audace che non mollava un centimetro. In pochi l’avrebbero fatto, eppure – dopo il bis in semifinale – è stata proprio lei a decidere con 3 gol la finale del PalaSavelli vinta dal Bitonto. In un solo colpo, il “tulipano orange” si è portata a casa pallone, Coppa e titolo di MVP.
“Mi piace avere tanto la palla e lavorare in campo, ogni tanto questo ripaga col gol – sorride – ma è sempre frutto dell’impegno corale: chi segna non è più importante di tutta la squadra che costruisce l’azione. Se mi aspettavo una prestazione così? Io sapevo solo di essermi allenata bene e di sentirmi in forma, non avrei mai immaginato nulla di simile. Mia madre ha seguito la diretta da Heerenveen, è orgogliosa di me”.
Eccola qui l’MVP più umile che ci sia, ancora incredula vicina alla Coppa Italia di A2.
“Con l’Audace è stata davvero una finale tosta contro giocatrici bravissime, ma noi abbiamo avuto per tutto il tempo un uomo in più. Ad ogni time out, ci dicevamo “Per Ciccio, per Ciccio”. L’abbiamo sentito con noi, volevamo alzare quel trofeo per lui. E così abbiamo trovato la forza di andare avanti nonostante fosse la terza gara secca consecutiva”.
Una notte a casa della famiglia Intini, ma poi la Coppa è tornata ad essere di tutta la gente di Bitonto che ha sostenuto le neroverdi sin da quando questo storico double (campionato-Final Eight) era ancora soltanto un sogno.
“Da quando siamo tornate in Puglia, non facciamo altro che portarla a spasso – ride Loth -. Ieri mattina siamo state a Bari e chissà quanti altri giri faremo ancora. Siamo troppo felici, questa vittoria è un qualcosa di incredibile che chiude una stagione fatta di qualche momento brutto e di tanti altri stupendi, come questo primo titolo in Italia”.
E pensare che prima di arrivare nel nostro campionato, Nancy – che nel frattempo si è formata come personal trainer nella sua città – stava pensando di smettere.
“Fino a 14 anni ho praticato Judo, poi mia sorella ha partecipato ad un torneo di calcio e fortunatamente sono andata anche io: lei dopo un mese si è fermata, io ho continuato col calcio a 11 fino alla Serie A in Olanda. Mai avuta l’opportunità di giocare in Nazionale, poi – due anni fa – ho partecipato ad un altro torneo in Italia: in quei giorni stavo pensando che sarebbe stato il caso di dedicarmi ad altro e lasciar perdere il futsal, ma ecco che è arrivata la chiamata del Noci”.
Un anno nella massima categoria e ora il grande ritorno nell’olimpo del pallone a rimbalzo controllato, dopo la promozione conquistata sotto la guida di mister Pannarale.
“In Italia il calcio a 5 è vissuto diversamente, in modo molto più professionale a fronte dei due allenamenti settimanali che facciamo in Olanda e con grande coinvolgimento da parte della gente. E poi – chiude Loth – questa società è fantastica: a fine agosto andrò in Moldavia per un torneo di qualificazione ad un campionato europeo di calcio a 5, ma poi non vedo l’ora di tornare in Puglia per mettermi di nuovo alla prova in Serie A”.