Serie A

CdF, Salvatore Maiorano: “Approccio mentale, fondamentale per i playoff”

Maiorano

Passaggio del turno, primo incontro in cassaforte. Il Città di Falconara, nella giornata di domenica, batte il Cagliari in gara uno. Valida per i quarti di finale scudetto.
Abbiamo ascoltato Mattia Magistrelli, raccontarci,  in vista del primo appuntamento dei playoff, quanto sia puntuale il lavoro di concerto con tutte le figure che compongono lo staff del CdF. Tale da a rendere la rosa a disposizione di mister Neri, una squadra solida, forte e ben organizzata. Quella che possiamo ammirare ogni settimana, quando scende in campo.
Sulla stessa lunghezza d’onda, c’è Salvatore Maiorano, preparatore atletico delle citizens. Con lui, vogliamo intraprendere un piccolo viaggio in quella parte di attività preclusa agli occhi degli appassionati di futsal ma di fondamentale importanza per la prestazione e lo spettacolo messo in scena durante le gare: l’allenamento atletico.

Devo dirti innanzitutto che è stata un’annata molto particolare a causa del Covid. La situazione contingente non ha permesso un’organizzazione che potesse essere seguita pedissequamente. I continui cambi di calendario, tra rinvii o gare ravvicinate nel tempo, hanno costretto ad una continua rimodulazione del lavoro. Fortunatamente abbiamo uno staff molto competente. Grazie a mister Neri, siamo riusciti a lavorare con una pianificazione settimanale calibrata in base all’impegno previsto.
Personalmente poi, sono subentrato ad ottobre e questa è stata la mia prima esperienza in Serie A. Un’esperienza estremamente positiva. Sia per i risultati raggiunti finora, sia per l’ambiente che mi ha accolto. Un ambiente nuovo, un magnifico gruppo. Per questa opportunità devo ringraziare Mirco Massa, con il quale avevo già lavorato alla Dorica Torrette“.

Cresciuto da sempre su un campo da calcio, Salvatore ha fatto del suo amore per lo sport e per il pallone, il suo lavoro. “Sotto il profilo tecnico, sono preparatore in virtù di una laurea in scienze motorie. Questo mestiere però, l’ho scelto, per passione. Quella che mi lega allo sport e al calcio soprattutto. Ho iniziato a giocare quando avevo quatto anni e ancora adesso cerco di dare due calci al pallone ogni volta che posso. Con un passato di militanza anche nei settori giovanili professionistici. Ho anche scelto di prendere il patentino Uefa B, per poter allenare.

Vivo il calcio a 360 gradi e, quando mi è possibile, mi alleno con le ragazze. Anche se hanno davvero un bel ritmo e non mancano di mettermi in difficoltà”, scherza ma non troppo. “Il “pallone” è un amore che non si abbandona mai, né personalmente né professionalmente. Ora è anche il mio lavoro e spero di poter diventare stabilmente professore di educazione fisica nelle scuole medie superiori. Sono positivo riguardo al futuro perché è sempre più grande la consapevolezza che il movimento, lo sport, sia fondamentale“.

Ci siamo ritrovati spesso, su queste pagine, a parlare dell’importanza del settore giovanile. In funzione delle sorti future della disciplina della quale tutti ci occupiamo, il calcio a 5. Salvatore, ancora una volta, sottolinea il ruolo centrale della formazione sportiva. Non solo per l’avvenire del futsal, ma della società stessa. “Iniziare a praticare sport da piccoli è fondamentale per un corretto sviluppo fisico e per lo sviluppo di tutte quelle attitudini e qualità che lo sport genera e rivela nella persona. Non sono ancora genitore, quando avrò dei figli, inizieranno da subito con lo sport. Credo che sia un obbligo dei genitori verso i figli, partendo dalla psicomotricità fino ad arrivare a suscitare nei bambini e nei ragazzi una scelta libera dello sport.

Per quanto riguarda la disciplina, il discorso può però essere messo in relazione con ogni tipologia di sport. tutto parte dal basso. I settori giovanili giocano un ruolo centrale nell’ecosistema sportivo. Bisognerebbe investire maggiormente sulla formazione, così da permettere una sana crescita della disciplina. Forse i frutti non sono immediati, ma sono duraturi“.

Il Città di Falconara ha abbracciato questa visione, puntando da anni sulla creazione di un settore giovanile. Squadra, quella della under 19, che quest’anno partecipa al campionato nazionale di categoria. “Ogni volta che ho la possibilità, seguo gli allenamenti della under 19, soprattutto il giovedì, giorno nella quale il loro impegno coincide con la seduta delle “grandi”. Porto la mia esperienza a servizio di Silvia Rubal. Assieme a Mattia Magistrelli, stiamo lavorando sul corretto rientro in campo di Gioia Pesaresi, giocatrice under che purtroppo ha rotto il crociato qualche tempo fa. Ha tanta voglia e tante qualità Gioia. Grazie ad un lavoro di concerto, stiamo tutti facendo la nostra parte per farla tornare in campo, nel modo corretto“.

Torniamo alle “grandi” ora, alla prima squadra, impegnata nel viaggio attraverso i playoff scudetto. Per Salvatore, la parola d’ordine è “mantenimento”. “La gran parte del lavoro fisico e atletico lo abbiamo svolto fino ad un mese fa. Ora si gioca spesso e inizia a fare caldo, quindi gli allenamenti sono centrati a mantenere il migliore stato di forma possibile. Ciò che propongo alle ragazze è un lavoro di psicocinetica, attraverso il quale si allena la rapidità sia fisica che mentale. E’ anche divertente, perché attraverso l’uso di colori e numeri, ci si allena con piccoli giochi“.

Ha da poco terminato la seduta di allenamento, così posso chiedergli in cosa consistono, nella pratica, questi giochi. “Ci si concentra sul possesso psicocinetico. Ad esempio divido le ragazze in due squadre. Ogni squadra ha al suo interno giocatrici di due colori, mettiamo bianco e verde. In questa partitella le giocatrici bianche possono passare la palla solo a quelle verdi e viceversa.  In questo modo si lavora sulla concentrazione e la reattività.
Oppure ancora assegno loro una numerazione. I numeri pari scattano da destra, i dispari da sinistra. Sono piccoli giochi, divertenti. A volte le faccio ridere con delle semplici operazioni matematiche il cui risultato determina il numero e di conseguenza, il lato giusto nel quale svolgere l’esercizio“.

Ragionamento legato all’azione, l’azione legata al ragionamento. Testa e gambe che lavorano all’unisono. “Le ragazze fisicamente stanno bene. Domenica ho notato un leggero calo nel secondo tempo contro il Cagliari ma ho detto loro che, a mio avviso, questo è stato solo mentale. Ora più che mai è fondamentale l’approccio mentale ed è su questo che deve vertere tutto il lavoro. Personalmente, dovrò essere bravo a far crescere questo aspetto nelle sedute che mancano, da qui alla fine della stagione“.

Il Città di Falconara ha tutte le carte in regola, per continuare sul percorso vincente intrapreso. “In questa squadra c’è il giusto mix tra giocatrici giovani e di esperienza, tra marchigiane-italiane e straniere. Sono un bel gruppo, perfettamente assortito. Ogni ragazza è investita di una figura ben precisa nelle dinamiche della squadra. C’è chi come Isa o Marta, fisicamente sono molto potenti, così come Luciani; c’è Erika che, con il suo modo di fare, riesce sempre a stemperare i toni nelle situazioni più tese. Oppure Nona che mette tranquillità a tutto il gruppo. Taty che da sicurezza e poi Pato. Per lei, parlano i suoi gol. In questo ecosistema perfetto, facciamo parte anche noi dello staff. Tra noi c’è una buonissima intesa e riusciamo a lavorare di concerto“.

Altro aspetto da non sottovalutare e sul quale Maiorano punta molto è la prevenzione degli infortuni, fattore centrale soprattutto in un anno particolare come quello che stiamo vivendo. “Non bisogna mai sottovalutare il lavoro sulla prevenzione degli infortuni. E’ fondamentale. Per quel che mi riguarda, in quest’ottica, prima della seduta di allenamento faccio fare un risveglio muscolare. Partendo dal collo e scendendo poi al bacino, ginocchia e caviglie. Successivamente si passa all’attivazione della mobilità articolare. A fine allenamento, importantissimo è lo scarico della colonna e alcuni esercizi per la prevenzione della pubalgia. Sono piccole accortezze che però fanno la differenza“.

Una differenza che fino ad ora è stata evidente, sottolineata dalla conquista della Coppa Italia. “Il mio primo trofeo“, rivela Salvatore. “E’ stato emozionante. Nella mia vita fino ad ora non mi è mai capitato di vincere nulla né da allenatore, né da giocatore né da preparatore. E’ in assoluto il mio primo trofeo. Non ho avuto mai modo di godermi un successo del genere prima, posso dirti che è un’esperienza bellissima, di quelle che rimangono indelebili. Se per me è la prima però, al mio primo anno, mi metto nei panni della società, che lavora ininterrottamente da 15 anni, con grandi sacrifici. Per loro la Coppa è stato un grande successo, un’enorme soddisfazione. Ogni tanto le ragazze la portano al campo e facciamo allenamento con lei lì che ci guarda. E’ come un monito per fare sempre meglio“.

Quel desiderio di migliorarsi, passa anche dalla gara di ritorno contro il Cagliari. Questa volta saranno le citizens ad affrontare la trasferta verso l’isola. Per Salvatore, c’è una sola grande aspettativa. “Mi auguro di passare il turno, non c’è altro da aggiungere. Finora è stato fatto un grande percorso. Bisogna cercare di portarlo avanti fino alla fine. Ognuno ha fatto grandi sacrifici, dalla società, allo staff, alle giocatrici. Ai tifosi che non hanno potuto seguire la squadra in casa. Ora è giusto – conclude – che le ragazze arrivino ad un altro grande traguardo“.

 

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