Passo Fundo. Rio Grande do Sul, Brasile.
Se fosse una lezione di geografia, come prima cosa diremmo che Rio Grande do Sul confina: “a nord con lo stato brasiliano di Santa Caterina, a sud con l’Uruguay, a est con l’Oceano Atlantico e a Ovest con l’Argentina”. Terra di emigrazione. Ha accolto nel corso degli ultimi due secoli, portoghesi, tedeschi, italiani, africani e indios. E’ la dodicesima città, dello Stato per popolazione. La sua economia è basata principalmente su agricoltura, bestiame e industria. Niente barbabietola da zucchero però, i più rimarranno delusi.
Rio Grande do Sul, però, ha un’altra voce a caratterizzare la sua rilevanza. Ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo e alla crescita del futsal nel mondo. I suoi figli, nel Bel Paese, li conosciamo bene.
E’ da qui, da Passo Fundo, dalla città nella quale è stato filmato un alieno durante una festa di compleanno. Signal, film del 2002, Joaquin Phoenix è ancora sconvolto nel suo armadio. In questo luogo inizia la storia di Rafael Ticiani, conosciuto da tutti come Rafa.
Lo stiamo notando negli ultimi tempi nel suo ruolo di fisioterapista del Futsal Femminile Cagliari e successore di mister Cocco sulla panchina FFC. Il futsal italiano, lui, lo conosce da tempo. Come non perde tempo a sottolineare, la palla è sempre stata il suo destino. “Sono nato a Passo Fundo, in Brasile, nel 1982 e da piccolo vedevo e volevo un solo giocattolo: il pallone“. Dal cortile di casa, al parquet della prima squadra organizzata il passo è stato breve. “La prima squadra nella quale ho giocato è stata quella della mia scuola, Protasio Alves. Da li sono passato alla Caixeiral Campestre, Vila Nova, Semeato e UPF.
A 16 anni ho scelto di continuare con il calcio a 5, sport che mi permetteva anche di proseguire gli studi, invece di passare al calcio a 11. Forse non ero abbastanza bravo – afferma ridendo al modo dei brasiliani, con tante k – ho continuato con il futsal nella squadra della mia università e nel 2005 mi sono laureato in fisioterapia, per poi specializzarmi in riabilitazione ortopedica e sportiva“. Una passione, quella per lo sport, che ha di fatto abbracciato e orientato le scelte di una vita intera. Terminato il suo iter formativo, arriva una proposta irrinunciabile. “Una volta concluso il percorso di studi, un carissimo amico, Tiago Bortolon e suo padre Paulo, il cui ricordo prezioso conservo sempre tra i miei ricordi, mi hanno proposto di venire a giocare in Italia.”
La passione per il calcio e per questo bellissimo Paese mi hanno fatto accettare senza ripensamenti“. Inizia così, nel 2008, la carriera di giocatore nello stivale al di là dell’oceano. “Marcianise, Atiesse, Elmas e Sinnai sono le maglie che ho indossato, sempre da pivot, fino al momento in cui, nel 2012, ho smesso di giocare e ho preso il mio primo impegno come fisioterapista di una squadra, il Sinnai femminile. Abbiamo fatto una bellissima stagione e vinto la Coppa Italia“.
Lo ricorderete quel Sinnai di Lucileia, il suo primo palcoscenico italiano. Waleska Guaime come capitano e una brasiliana che Rafa ritroverà a Cagliari: Milena Gasparini. “In tutti questi anni ho imparato tanto dalle mie esperienze, la cosa più importante di cui mi sono reso conto è che il futsal regala qualcosa di impagabile, l’amicizia. Tanti sono i legami che ho stretto grazie al calcio a 5, il guadagno più grande che questo sport potesse concedermi. Inoltre, arrivare in Sardegna è stato come trovare l’anima gemella. Mi sono innamorato di questa terra fin dal primo istante ed è qui che ho scelto di far crescere i miei figli“. Dev’essere così, l’Isola si lega alle anime che camminano sulla sua terra anche solo una volta.
La storia, come una catapulta temporale, riprende la sua narrazione proprio da qui, da Cagliari, nell’anno pandemico 2020/2021. “Lo scorso anno ho intrapreso una trattativa con l’FFC, trovando un accordo che soddisfaceva entrambe le parti. Mi sono ritrovato così, nuovamente, in una squadra di calcio a 5 come fisioterapista. Come è noto a tutti, l’anno non è stato dei più semplici e mettere in pratica le proprie idee e seguire una metodologia di lavoro finalizzata al raggiungimento della condizione migliore non è stato facile. Giorno dopo giorno, un ostacolo alla volta, posso dire che le cose sono migliorate. Abbiamo dovuto prendere tutti coscienza che i dettagli fanno la differenza, sempre, soprattutto quando le difficoltà non creano i presupposti ideali. In questi casi è fondamentale mettere in campo tutte le proprie capacità per trovare un’alternativa, una soluzione alla quale magari non si era pensato in precedenza. Cambiare approccio e prospettiva“.
L’organizzazione della stagione e la sua modalità di svolgimento sono risultate un ostacolo ulteriore per le isolane. Piagate e piegate da un susseguirsi di infortuni ai quali far fronte. “In questa stagione abbiamo principalmente sofferto di lesioni traumatiche, la variabile che riusciamo meno a controllare e sulla quale meno si può lavorare in termini di prevenzione“. Si sommano a questi eventi, il lungo stop a causa del focolaio di Covid che ha costretto, come già anticipato, Rafael e lo staff tutto, a cercare soluzioni all’eccezionalità della situazione.
“In questi ultimi due mesi abbiamo disputato tre partite a settimana. Uno sforzo immane ai limiti dell’assurdo, per un gruppo ridotto e rimasto fermo per quasi un mese. Tuttavia, siamo riusciti a lavorare molto e bene sul recupero muscolare attivo e, grazie anche alla crioterapia, non abbiamo avuto neanche una singola lesione muscolare. Un vero successo per tutti. Il merito va principalmente alle ragazze che hanno sempre rispettato i programmi di allenamento, post gara e recupero“.
Al successo sulla tenuta fisica però, si è contrapposta una situazione di difficoltà ulteriore, sfociata nell’interruzione del rapporto lavorativo tra la società rossoblù e mister Cocco. La richiesta di iniziare un’avventura diversa rivolta a Rafa, questa volta nel doppio ruolo di fisioterapista e allenatore. “Quando il rapporto tra la società e il mister è cessato, ci siamo trovati nuovamente in una situazione complessa. Per una serie di motivazioni e dopo un’attenta valutazione, la società ha scelto di non prendere un nuovo allenatore. Certo, oramai eravamo allenati ad affrontare gli ostacoli. Così mi è stato dato l’incarico di dare continuità al lavoro svolto da mister Cocco. Ci sto provando, con tutto me stesso“.
Soluzioni creative a grandi problemi dicevamo no? “Mi sono reso conto che gestire un gruppo e cercare di prendere le decisioni migliori è una grande responsabilità. Il ruolo di mister è affascinate senza dubbio, ma irto di insidie. Mi sto impegnando al massimo per ripagare la fiducia che mi è stata concessa, mettendo in campo ogni singola competenza acquisita in tanti anni di futsal“.
Dopo il lungo tour agonistico vissuto a Marzo per recuperare tutte le gare rimaste in sospeso, ora è arrivata, provvidenziale, la Pasqua. Servirà a dare respiro a tutto l’ambiente così da ripartire, di nuovo verso l’obiettivo stagionale tanto agognato. “Finalmente abbiamo una settimana in cui poter ricaricare le pile, allenarci normalmente e prepararci nel modo migliore all’ultima gara della regular season, per noi decisiva, contro il Montesilvano. Rispettiamo l’avversario e conosciamo bene il suo valore. Giocheremo con molta umiltà ma siamo consapevoli del nostro potenziale. Inoltre, le partite vanno sempre giocate, partono zero a zero e nessun risultato può dirsi scritto a priori. Abbiamo una possibilità e faremo di tutto per sfruttarla al meglio.
Sono fiero del mio gruppo – dichiara in chiusura mister Ticiani – e credo fortemente che potremo fare una bella partita. Quando le atlete sono riuscite a passare da gruppo a squadra, quando c’è stato lo scarto mentale capace di far cambiare atteggiamento, è iniziata un’inversione di rotta anche nei risultati che ci da fiducia e coraggio. Oggi posso dire che le ragazze stanno bene, fisicamente e mentalmente, hanno smaltito tutta la stanchezza accumulata e sono tutte, anzi siamo tutti, concentrati per il raggiungimento del nostro obiettivo che è la salvezza“.