25 aprile: la festa della Liberazione. É una casualità che sia proprio questa data a segnare, per noi, il ritorno alle competizioni, dopo più di un anno di stop forzato e credo che sia stato il destino a metterci lo zampino perché non poteva capitare una data più evocativa. É stata una liberazione, infatti, una vera e propria rinascita per tutti noi, che la scherma la respiriamo più dell’aria. L’agonismo è uno degli elementi fondanti del nostro sport, senza è come “giocare a pallone senza il pallone”. Abbiamo respirato a metà per un anno, affrontando le restrizioni, le difficoltà e le incognite con un solo pensiero: il momento di tornare a gareggiare.
E alla fine quel momento è arrivato, la nostra Liberazione pagana, il 25 aprile 2021: la Qualificazione Cadetti – Giovani – Assoluti a Sulmona e quasi non ci credevamo. Abbiamo trattenuto il fiato fino al giorno prima, temendo l’ennesimo crudele scherzo del destino ad attenderci dietro l’angolo, pronto a infrangere ancora una volta i nostri sogni e le nostre speranze. E invece, stavolta, abbiamo vinto noi e abbiamo vinto doppio: la gara non solo si è disputata ma ci ha anche regalato il poker d’assi.
Tornare a gareggiare, dopo un anno, fa uno strano effetto. Soprattutto perché le gare sono cambiate molto rispetto a come le ricordavamo. Niente pubblico, mascherine obbligatorie, distanze enormi tra compagni di squadra abituati in passato a stringersi in abbracci sinceri tanto nella vittoria quanto nella sconfitta. Moduli da consegnare, esami da effettuare, regole drastiche da seguire. Ma è un cambiamento necessario e ci si abitua. Quella che non è cambiata – per fortuna – è la sensazione che una gara sa regalare. Impagabile, necessaria e incomprensibile per chi non l’abbia vissuta sulla propria pelle. Un misto di emozioni contrastanti, che esplodono – quando è una giornata sì – nella vittoria finale.
Ed ieri, per noi di Teate Scherma, è stata una giornata sì: una giornata molto sì, che ci ha regalato una quadrupla soddisfazione, che acquista un sapore dolceamaro, arrivando in un anno di grandi difficoltà.
Il Covid prima, una ingarbugliata situazione comunale poi ci hanno privati di una sede di allenamento con la costante incertezza per il futuro. I nostri ragazzi non si sono arresi e per 8 mesi insieme ci siamo arrangiati alternando stop forzati, allenamenti online e continui cambi di sede. Con questa situazione alle spalle, siamo scesi in pedana ad affrontare avversari che non avevano vissuto le stesse limitazioni, non avendo mai perso la casa in cui allenarsi e crescere.
Nonostante una situazione così difficile, siamo stati noi a vincere: vittorie doppiamente importanti, dunque, che fanno filtrare una luce ottimista tra le nubi che ancora rabbuiano il futuro.Quattro erano i portacolori dell’Onda Verde a cimentarsi in questa prima competizione di una nuova era e tre di loro erano impegnati in due gare consecutive. Che tutti siano saliti sul podio è la soddisfazione più grande di tutte, certo ma anche che ciascuno di loro, messo di fronte alla sua sfida personale, ne sia uscito vincitore.
A cominciare da Alessio che, dopo anni di duri allenamenti, è riuscito ad agguantare quel risultato che aveva inseguito di gara in gara: per lui, una storica doppietta, che lo ha visto vincitore in entrambe le gare cui ha partecipato, quella Giovani Spada e quella Assoluti Spada .In pedana con lui c’era Giorgio, che doveva riuscire a dimostrare a se stesso il proprio valore e i propri progressi e non ha mancato l’obiettivo: nella gara unificata Cadetti-Giovani ha ceduto solo in finale, contro il suo compagno di squadra ma è lui il primo dei Cadetti. Un risultato che, sommato alla semifinale vinta 15-4 e al quinto posto nella categoria Assoluti Spada, significa sfida vinta.
Sfide personali diverse, nel femminile, ma anch’esse brillantemente superate. Tra le ragazze, Eloisa, già tre volte campionessa regionale nella Spada, doveva dimostrare a se stessa di essere in grado di difendere il titolo anche in questo anno così complesso. E ci è riuscita in pieno, salendo sul gradino più alto del podio nella Spada Assolute. Per la più giovane della compagnia, Natalì, l’obiettivo era quello di misurare la propria crescita in pedana, dopo tanto impegno e sacrifici. Entrambi ampiamente ripagati: per lei sono arrivati il bronzo nelle Assolute e l’argento nelle Cadette.
Uno scampolo di Liberazione, insomma, che si spera si allarghi pian piano sempre di più fino a riportarci in piena luce. Ad oggi è impossibile dire cosa ci riserverà il futuro ma quello che è certo, dopo ieri, è che sarà Verde ma anche dorato.
