Serie A

Coppa Italia, Daniele D’Orto vede la finale: “Per me è Falconara-Statte”

D'Orto

Ha da poco festeggiato la promozione in Serie A bruciando le tappe alla guida dell’Olimpus Roma, ma mister Daniele D’Orto riabbraccia volentieri il futsal rosa in veste di opinionista sulla Final Eight ormai alle porte.
“La prima cosa che salta all’occhio è la disparità nei raggruppamenti, sbagliato mettere le quattro più forti nella parte bassa del tabellone. Avrei separato – ad esempio – Falconara e Montesilvano, in quanto prima e seconda classificata al termine del girone di andata. Detto questo, credo che per Lazio e Italcave Real Statte ci sia un’evidente superiorità rispetto alle rispettive rivali. Contro il Bisceglie, anche se è una bella squadra, vedo favorito il più esperto Montesilvano, mentre più complicato è il pronostico tra Falconara e Kick Off perché entrambe vantano le più forti giocatrici del circolo mondiale: per quanto mi riguarda Taty e Vanin sono le numero 1, ma forse l’ago della bilancia è dalla parte delle marchigiane. A livello di collettivo le vedo più toste, ma la verità – aggiunge D’Orto – è che dove c’è Taty, c’è per forza anche una finale”.

TATY Una passione sportiva che l’allenatore Panchina d’Oro 2016/17 non riesce a contenere, quello per la brasiliana arrivata in estate al PalaBadiali.
“È una fuoriclasse che vince le partite da sola. Devi solo farle impostare il gioco: con quelle finte di corpo riesce a guadagnare campo senza fare mezzo passaggio. L’unico rammarico è non averla avuta per l’European Women’s Futsal Tournament a Drachten…”.
Ma torniamo ai pronostici e alla possibile finale.
“Per me sarà Falconara-Statte: se Renatinha sta in forma è imprendibile e la squadra ha una buona ossatura, mentre la Lazio ha avuto tanti infortuni e non è stata quasi mai al completo. Dall’altra parte, torno a ripetere la mia stima per Taty che trascinerà le sue fino in fondo”.

EMOZIONI Una volta è accaduto nel maschile con la Lazio (2010/2011), ma – da quando esiste la Serie A – D’Orto è stato l’unico ad aver alzato due volte al cielo la Coppa Italia femminile: con l’Isolotto nel 2015/16 e l’anno dopo con l’Olimpus Roma.
“Quale preferisco? La prima perché non eravamo favoriti. Partivamo dal sesto posto in campionato, abbiamo incontrato e battuto subito il Montesilvano in una delle più belle partite della disciplina, superato 4-3 in semifinale la Lazio Femminile di Taty e Lucilèia e poi vinto 1-0 con gol di Cely contro la Lazio di Chilelli. È stato qualcosa di speciale”.
E le emozioni continuano ora con l’Olimpus Roma neo-promosso nella massima categoria.
“È una bella squadra con giocatori validi: ho spostato D’Eugenio centrale, Achilli si è messo bene in evidenza tanto è vero che stasera lo vedremo in campo con la maglia della Nazionale, ma – continua D’Orto – il mio compito è soprattutto a livello psicologico. Pensi che Dimas abbia bisogno che gli insegni come chiudere una diagonale? – sorride -. Vincere non è mai facile, ma con certi giocatori è molto probabile che poi accada”.

 

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