Era una delle deleghe più attese quella per il settore sport nel governo di Mario Draghi e finalmente, dopo insistenti indiscrezioni, è arrivata la conferma e il nome più chiacchierato degli ultimi giorni è stato ufficializzato: Valentina Vezzali è il nuovo sottosegretario con delega allo sport.
Una nomina che, al di là delle opinioni politiche di ognuno, chiama ad occuparsi del settore finalmente qualcuno che lo sport lo ha vissuto sulla propria pelle e conosce bene i sacrifici e il sudore che, in Italia, danno vita a una medaglia olimpica. O, nel caso di Valentina, a molte medaglie olimpiche. Tutto il mondo sportivo in Italia, ormai da un anno a questa parte, vive una profonda crisi la cui soluzione sembra, purtroppo, ancora lontana. Un anno di chiusure a intermittenze, restrizioni severissime e un clima generale di paura nei confronti delle palestre, hanno portato allo stremo i lavoratori del settore, che tra l’altro vivono una sensazione di totale abbandono da parte delle istituzioni, essendo ormai lasciati senza risposte e senza aiuti da diversi mesi.
Ci si aspetta, quindi, molto dal nuovo sottosegretario con delega allo sport: già nelle prime ore dopo la sua nomina, in tantissimi si sono riversati sui profili social di Valentina Vezzali, chiedendole di sfoderare la bacchetta magica e risolvere ogni problema. Vedremo nelle prossime settimane come sceglierà di agire in qualità di sottosegretario, quello che è comunque certo è che Valentina Vezzali è una che sotto pressione dà il meglio di sé, come ha dimostrato fioretto in pugno per tutta la sua, lunga e vincente, carriera agonistica.
Jesina, classe 1974, Valentina Vezzali è la donna dei record: ambasciatrice perfetta dello sport italiano e dei suoi successi. La scherma la conosce a 6 anni e con il Fioretto, quella che diventerà la sua specialità, è amore a prima vista. Chi l’ha conosciuta già a quell’epoca, lo ripete tuttora, non ha potuto fare a meno di notare che quella bambina di strada ne avrebbe fatta.E infatti, già a partire dalle prime gare, Valentina comincia ad inanellare successi e non si ferma più. Ad oggi è tuttora la schermitrice più vincente nella specialità del Fioretto ed è anche la donna più medagliata della scherma (e se considerate che la scherma è lo sport più medagliato d’Italia, vi renderete conto che non è un record da poco). Non solo: Valentina è al secondo posto nella top tre degli sportivi italiani che hanno collezionato più medaglie d’oro nella loro carriera. Seconda solo a Edoardo Mangiarotti e seguita da Nedo Nadi, guarda caso, schermidori pure loro. Non stupisce di certo, quindi, che nel 2016 Valentina Vezzali sia entrata nella Walk of Fame dello sport italiano. La carriera sportiva di Valentina Vezzali si è svolta tutta là dove era iniziata: al club scherma Jesi, all’epoca diretto dal Maestro Ezio Triccoli. Una realtà importantissima nel panorama schermistico italiano e che farà da culla a molti campioni del Fioretto azzurro, tra cui Stefano Cerioni, Giovanna Trillini, Elisa Di Francisca.
Valentina varca le porte del club nel 1980 e, come lei stessa ha raccontato in più di un’occasione, nella scherma trova se stessa. I successi non si fanno attendere e in molti si aspettano grandi cose da lei. E già negli Under 20, la giovane fiorettista inizia a dimostrare che a lei piace puntare in alto: vince tre volte la Coppa del Mondo (tra il 1992 e il 1994) e conquista due medaglie d’oro (nel 1993 e nel 1994), una d’argento (1992) e una di bronzo (1990) ai Mondiali. Non si fa mancare nemmeno due ori agli Europei, vinti rispettivamente nel 1992 e nel 1993. Senza dubbio un biglietto da visita di tutto rispetto per le Olimpiadi. L’esordio olimpico è nel 1996 ad Atlanta e si risolve con un argento individuale e un oro a squadre. In totale Valentina Vezzali prenderà parte a quattro edizioni dei giochi olimpici, conquistando in totale nove medaglie, quasi tutte d’oro. A Sidney 2000 Valentina vince il suo primo oro olimpico individuale e bissa il successo a squadre della scorsa edizione: quell’anno, l’Italia del Fioretto femminile ha una squadra spaccatutto composta da Valentina Vezzali, Giovanna Trillini e Diana Bianchedi. Ad Atene 2004 il Fioretto femminile a squadre non c’è, per l’assurda regola della rotazione delle armi ma le azzurre ormai sono una garanzia tutta d’oro e Valentina Vezzali sale nuovamente sul gradino più alto del podio, battendo nella finale tutta italiana la compagna di squadra Giovanna Trillini. Valentina è d’oro anche a Pechino 2008: in questa occasione batte un altro record, diventando l’unica atleta italiana ad aver vinto tre ori olimpici consecutivi nella stessa disciplina. Il primato viene accompagnato anche dal bronzo a squadre.
L’ultima edizione delle Olimpiadi cui prende parte è quella di Londra 2012, dove le viene riservato l’onore di essere il portabandiera della rappresentanza azzurra. Londra non regala l’ennesimo oro olimpico a Valentina, ma la rende protagonista dell’assalto probabilmente più famoso ed emozionante della sua carriera: la straordinaria rimonta che ha messo in atto contro la coreana Nam nella finale per il bronzo, che l’ha vista capace di recuperare quattro stoccate di svantaggio in appena 13 secondi, è rimasta nella storia non solo della scherma ma di tutto lo sport italiano. Tra un’Olimpiade e l’altra, Valentina conquista anche 11 Coppe del Mondo, 16 ori Mondiali, 13 ori Europei, 2 Giochi del Mediterraneo e 5 Universiadi. Senza contare gli argenti e i bronzi. Un curriculum di tutto rispetto, impossibile da riassumere in poche righe. Sarà sufficiente per tirare fuori lo sport italiano dalla peggiore crisi che abbia mai attraversato? Solo il tempo potrà dirlo. Quello che è certo, comunque, è che la scherma non è un’arte facile: insegna tenacia, caparbietà, grinta, abnegazione, coraggio e intuizione. Valentina in tutte queste doti eccelle, come dimostra il suo palmares ed è ben consapevole che una partita non è persa fino all’ultimo secondo. E se credete che sia solo una frase fatta, andate a riguardarvi il suo assalto di Londra 2012.
