Serie A

Futsal Femminile Cagliari, al via la tripla trasferta pugliese

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Una partita in Puglia, poi ancora una in Puglia e ancora l’ultima, indovinate dove? Puglia.
Questo il filotto di impegni che, a partire da stasera, tocca al Futsal Femminile Cagliari.
Quasi fosse una corsa contro il tempo per recuperare il tempo, quello rimasto sospeso a causa del covid.
Dal Tirreno allo Ionio via “cieli immensi e immenso amore”. Si perché, a ben vedere “chi ve lo fa fare” è la domanda, scontata e ricorrente, che si potrebbe rivolgere alle sarde.
Fortunatamente non capita a me in sorte l’incombenza di rispondere. Ognuna ha le proprie motivazioni nello zaino, insieme, ne hanno imbarcate altrettante in stiva, al bagaglio di squadra.
Ad attenderle, qui sul continente, ci sarà l’italcave Real Statte prima, il Bisceglie poi.

Ricordo di quando indossavo scarpini chiodati viola con baffo giallo, su una pista di rattan rosso cotta dal sole. Davanti, cento metri di ostacoli alti quasi più delle mie gambe. “Corto, corto, corto, op!”. Ricordo ancora il conto dei passi tra un ostacolo e l’altro, la spinta per il salto alto e lungo per superarlo. L’alternanza di queste partite mi sembra proprio così: passetto, passetto, passetto e poi ostacolo, passetto, passetto, passetto, ostacolo. Forse sto divagando, usciamo dalla pista.
(Perché questa cosa dei passetti, mi suona familiare? Forse era il cane di UP? No. Loro! Sono loro due. “Gemelli! In letti a castello!” n.d.r.)

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Da dove si parte? Dai quattro gol segnati conto il Granzette in casa, recuperando un gap di reti che avrebbe potuto demolire moralmente qualsiasi squadra.
“Fosse stata qualche settimana fa, forse non l’avremmo ripresa questa partita”. mi ha detto mister Cocco al termine del recupero della tredicesima giornata. “E’ un piccolo ma grande passo in avanti, nell’attitudine, nella convinzione. Questa partita ci ha fatto vedere che rimanendo uniti, giocando insieme, credendoci insieme, possiamo ancora farcela. E io ci credo“.
Non ci sono veri e propri allenamenti tra una partita e l’altra, quanto piuttosto lavoro di recupero dalla fatica e dai dolori.
Voglio continuare a divertirmi. Per questo gioco, perché mi piace, perché mi diverto e, certo, perché voglio vincere. Per la gloria non gioca nessuno, neanche chi viene qui per la sua partitella settimanale tra amici“. Presa tra la gestione di Spazio Newton e l’organizzazione degli ultimi dettagli pre partenza, Carolina Vargiu si lascia andare in chiacchiere da bar. Che poi, sono da bar solo perché siamo effettivamente nel bar della struttura sportiva che ha messo su con Claudia Cuccu.
Vedi Fede, ogni volta che scendiamo in campo, ognuna di noi ci mette tutto. Cuore, testa, gambe, tutto. L’impegno e lo sforzo sono lampanti, li senti.  Finora – da quando sono tornate in campo post covid – abbiamo collezionato due sconfitte e un pareggio. Sono soddisfatta? No, si può mai essere soddisfatti quando si perde? Però ho visto qualcosa che mi da speranza: quel 110% messo da ognuna sta diventando il 110% messo per ognuna. Capisci cosa voglio dire? Per  me, questo è il senso per andare avanti, qualsiasi cosa ci aspetti“.

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Questa sera, saranno le ragazze di mister Marzella ad aspettarle, in quel palazzetto di Montemesola che, in un mondo normale, sarebbe la fossa dei leoni. Lo Statte vorrà senza dubbio mantenersi tra le prime quattro, il Cagliari cercare punti e prestazione. Twice in a week.
Credo che la replica delle prime due regate di Coppa America dovrà aspettare ancora un po’ – questi sport che si disputano nell’altro capo del mondo non vanno d’accordo con il sonno notturno – scusa Luna Rossa. Sarà un altro il rosso (e il blu) che guarderò competere stasera. Squadra di casa, squadra ospite, entrambe rossoblù.
(Daniela dice che questa coppa america è come le corse dei cavalli, che puoi scriverlo con le lettere minuscole e che non è regatare perchè non c’è tattica ndr.)

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