Serie A

Federica Belli fa poker a Statte: “Ottimo lavoro di squadra”

Belli, Montesilvano

Poker personale nel “clasico” e tre punti in tasca che rendono intoccabile il secondo posto. La richiesta di D’Incecco era stata quella di entrare in campo “per tutte”, riferendosi a tutte le calcettiste del mondo dilettantistico, e Federica Belli lo ha fatto davvero giocando con una marcia in più.
“Nonostante soste, recuperi e un campionato quasi al ralenti, la nostra Serie A è riuscita ad andare avanti, mentre per tante ragazze con la mia stessa passione non è stata la stessa cosa. Dispiace pensare che una parte di questo sport sia ferma, ma a quella parte ci sentiamo vicine. Unite, anche se distanti. Per quanto riguarda il risultato – continua Belli – già da sabato avevo sensazioni positive: siamo rimaste concentrate e abbiamo usato momenti difficili, come il rosso ad Ortega e l’infortunio di Luciléia, per darci ancora più spinta. Quando siamo state sotto di uno, ho guardato il tabellone ma ero tranquilla: mancava ancora tanto e stavamo giocando di gruppo, sono scaramantica ma sapevo che l’avremmo portata a casa”, sorride.
Di gruppo sì, ma con 4 reti firmate proprio da lei.
“L’ultimo tocco è stato mio, la costruzione delle azioni decisive è stata invece un lavoro di squadra che ci ha portate alla vittoria. Proprio per questo vorrei dedicare i gol al Montesilvano, ad Ortega (lei sa perché) e poi ad un’amica che vive a Milano: era sicura che avrei segnato”.
Ora qualche giorno di riposo, poi la chiusura di campionato col Cagliari e – dal 22 aprile – la corsa verso la coccarda.
“Le rossoblu proveranno a cercare qui punti salvezza, ma il nostro obiettivo è vincere anche l’ultima in casa, prima di concentrarci esclusivamente sulla Final Eight, la prima che giocherò in biancazzurro a causa della sospensione dell’anno scorso per il Covid”.
In pratica Belli è ancora campionessa in carica, dopo aver alzato con la maglia della Kick Off l’ultimo trofeo assegnato a Faenza.
“Mi ricordo le urla, la testa che mi girava, Sofia Vieira che voleva giocare anche con un dito rotto e la grande unione che c’era tra noi ragazze che ancora ci scriviamo anche se abbiamo preso strade diverse. Sarà proprio l’unione, il fattore determinante a Rimini: se giochiamo da squadra e scendiamo in campo l’una per l’altra, sono sicura che possiamo andare molto lontano. Dipende tutto da noi ed io di noi mi fido”.

Ufficio Stampa
Foto: Iommarini

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