Serie A

Da Campo Grande a Montesilvano, a tu per tu con Manieri

Jessika Manieri

Prima stagione in riva all’Adriatico, ma è già diventata una garanzia per mister Gonzalo. Jessika Manieri, 31 anni il prossimo 26 marzo, ci parla dei suoi primi mesi in biancazzurro e di una finale di stagione che si preannuncia incandescente.
“Sono arrivata in una squadra che aveva cambiato pochissimo ed era praticamente già fatta, quindi ho avuto bisogno di un po’ di tempo per entrare nel gioco. Man mano che il Montesilvano è cresciuto, io sono cresciuta con lui nelle mie prestazioni e questo mi fa stare bene, ma non siamo ancora soddisfatte perché sappiamo che c’è sempre da migliorare. Un esempio? Costruiamo tanto e realizziamo poco, ma è pur vero che per vincere a volte basta soltanto un gol”, sorride.


Un concetto che le è stato chiaro fin dal suo primo anno in Serie A, un campionato scelto dalla brasiliana proprio per la sua complessità. Ma prima di arrivare in Italia, c’è una vita intera vissuta tra Campo Grande e Chapecò, il club nel quale tra i 16 e i 23 anni si è consacrata come giocatrice di livello assoluto vincendo oltre a 5 titoli mondiali, anche 8 Scudetti, una Coppa Sul-Americana e una Coppa Libertadores.
“Ho iniziato a giocare per divertimento con mio fratello Rodrigo e poi mi sono ritrovata a giocare il primo Scudetto Under 15 con la squadra della mia città. Da lì, sono arrivate diverse proposte dal Sud, che è la zona da cui sono passate tutte le più forti calcettiste brasiliane e tante delle giocatrici che sono ora in Serie A. I primi tempi – continua Manieri – non sono stati facili: ero a 1000 km da casa e spesso chiamavo mia madre in lacrime, ma in campo le cose funzionavano bene”.

Tanto è vero che Jessika, a soli 17 anni, riesce a guadagnare la sua prima convocazione con la Nazionale verdeoro.
“Ero contentissima e non me l’aspettavo assolutamente: c’erano già tante calcettiste fortissime e più esperte, perché chiamare me?”. E’ il campo a risponderle e il suo talento è talmente cristallino che neanche gli infortuni riescono a fermarla. Prima il menisco (a 18 anni), poi i legamenti del ginocchio destro che la costringeranno a sottoporsi a 4 interventi chirurgici.
“Avevo quasi smesso di giocare, un po’ per i problemi fisici, un po’ perché in Brasile non c’è un campionato ben strutturato: mancano sponsor in grado di coprire le trasferte che sono quasi sempre in aereo e le squadre sono ogni anno meno di conseguenza. Giochi una partita e poi stai fermo un mese, avevo perso entusiasmo e ormai giocavo solo qualche partita ogni tanto. Nulla di serio o continuativo”.

manieri

È in questo contesto che riceve una chiamata destinata a cambiare le sorti della sua carriera sportiva. Dall’altro capo del telefono c’è Renatinha che le prospetta la possibilità di giocare nella Ternana e Manieri fa subito centro, conquistando lo Scudetto della stagione 2017/2018. Nella stagione successiva c’è l’esperienza alla Futsal Florentia, poi il passaggio alla Salinis ed infine la firma col Montesilvano e un rendimento sempre positivo a due giornate dal termine della regular season. Nel prossimo turno, ormai rimandato al 28 marzo ore 17:00 al PalaCurtivecchi, ci sarà di fronte proprio l’amica Renatinha ma Manieri non vuole fare sconti.
“L’affetto è assodato, ma se le lasci un millimetro diventa letale e quindi dovrò fermarla in qualsiasi modo – sorride la numero 11 -. Anche Margarito è pazzesca. Lo Statte nel suo complesso è una delle squadre più forti, perciò scenderemo in campo con la massima attenzione”. La stessa che servirà in Coppa Italia.
“E’ tutto concentrato e se sbagli una volta non hai una seconda chance, per questo vincerla sarebbe meraviglioso”.

Foto copertina: Iommarini
Ufficio Stampa

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