Serie A

Virginia Atzori: “Futsal Femminile Cagliari, insieme verso i nostri obiettivi”

In questo strano campionato, fino ad ora nessuna squadra ha dovuto affrontare uno stop così lungo a causa del Covid-19. Questo però è il destino toccato in sorte al al Futsal Femminile Cagliari.
Inciderà sull’andamento generale del campionato? Forse.
Incide sulla squadra? Sicuramente.
Temprate però dal maestrale però, le rossoblù diventano un avversario temibile, soprattutto quando si è figli della Sardegna come Virginia Atzori.

Arriva al futsal “da grande” Virginia, partendo da un paesino dell’oristanese che non raggiunge le mille anime, circondato dal profumo delle tamerici da cui prende il nome.
Gonnostramatza. E’ da qui che provengo ed è qui che nasco come calciatrice“. Si, perché sebbene il futsal sia una recente scoperta, la vita sportiva della numero 27 dell’FFC parte prestissimo su un campo da calcio. “Fin da bambina seguivo gli allenamenti dei miei fratelli al campo comunale. Da quel rettangolo verde di gioco è partita la mia passione. Il primo calcio ad un pallone l’ho dato a sei anni e da allora non ho più smesso. In un paesino come il mio, giocare a pallone per una bambina significava giocare con i ragazzi e così è stato fino ai tredici anni, come centrocampista, nella scuola calcio Nike“.

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L’avventura si sposta poi di qualche chilometro. “Dopo quegli anni di formazione, con esperienza e passione sempre in crescendo, era arrivata l’esigenza di maturare ancora, passando così nella primavera dell’Oristano. Solo tre anni più tardi ho calcato il palcoscenico della serie A. Esordio contro la Lazio. Una storia lunga sette anni“. Certe cose non si dimenticano. “Nel 2010 è stata il Villacidrio la mia casa sportiva. Fino al momento in cui ho scelto di intraprendere una nuova avventura sportiva, quella nel futsal.
In tutto questo tempo, ad appoggiarmi sempre e in ogni momento, c’è stato mio padre, il mio più grande sostenitore, il mio più grande tifoso, il mio punto di riferimento. Senza di lui non ci troveremmo qui a parlare “.

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E’ il sesto anno per lei in questa disciplina che, come per tutte le atlete che hanno abbracciato il pallone a rimbalzo controllato dopo quello a 11 , le ha fatto vivere momenti di felice disorientamento. “Mi sono resa conto che, per quanto continuassi a calciare un pallone, stavo partecipando ad un nuovo mondo, praticando un nuovo sport. Tutto era diverso, tranne la voglia di mettermi in gioco. Il Sinnai mi ha accolto nella grande confraternita del futsal, l’FFC è diventata la mia famiglia“.

Con una cronologia sportiva così serrata, il suo annuario del calcio è contrassegnato da momenti indimenticabili.
Certe cose non si dimenticano, l’abbiamo detto no?
Tantissimi sono i momenti che conserverò per sempre nella memoria. Mi ripeto, l’esordio in serie A da giovanissima ma anche la promozione nella massima serie con il Villacidrio. Riportando la memoria a tempi più vicini, come potrei mai dimenticare la Final Eight di Bari che ci ha viste arrivare a giocarci la finale fino alla fine. Eravamo una squadra eccezionale e quell’esperienza è stata insieme la più grande gioia e il più grande rammarico. Vedere la coppa sfumare ai calci di rigore è stata dura da digerire, ma arrivare fin li rimane una grande soddisfazione“.

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Appassionata di cinema, serie tv, lettura e, immancabilmente innamorata del mare, fuori dal campo Virginia è una persona solare, sempre sorridente, un’amica sulla quale poter contare a sentir parlare chi le è vicino. “Ma sono anche incline alla testardaggine e sempre alla ricerca della perfezione. Ho tanti interessi fuori dal campo e mi piace passare il tempo con gli amici, con la mia famiglia. Le giornate sono sempre tutte super programmate tra lavoro, sport e affetti. Un incastro perfetto per rendere felici tutti, a partire da me“.

Ma torniamo al futsal e al Futsal Femminile Cagliari. Qui Virginia ha trovato un approdo sicuro, il luogo giusto nel quale godere dei giorni di sole caldo e affrontare con sicurezza quelli di vento forte e burrasca. “Ho sempre dichiarato che il Futsal Femminile Cagliari per me è famiglia, perché se ho qualche difficoltà posso contare su ogni singola compagna di squadra e soprattutto su Claudia Cuccu, capitano e amica dentro e fuori dal campo.

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Sono convinta che il successo di una squadra sia dettato dalla sinergia e dal funzionamento di tutti i componenti. Se il peso della responsabilità gravasse tutto su una sola persona, si creerebbe uno squilibrio capace di deteriorare l’efficacia dell’intero gruppo, creando malcontenti. Qui a Cagliari ci si sostiene a vicenda, è la nostra forza.
Provo un senso di appartenenza incredibile verso il club. Avverto la fiducia personale che viene riposta in me, non solo come giocatrice ma anche e soprattutto come individuo. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo tutt’ora momenti complicati e difficili, eppure siamo ancora qui, insieme, per lottare fino alla fine.
Insieme. Questo è il cuore del Cagliari, adesso più che mai. E’ difficile stare lontano dai campi e non potersi allenare con la squadra, ma la società non ci sta facendo mancare il proprio sostegno, curando i nostri allenamenti personali in ogni minimo dettaglio“.
Ancora non è momento per le rossoblù di tornare a competere, c’è da pazientare ancora.
Ma è solo questione di tempo. “Seppur organizzato, l’allenamento individuale non è paragonabile in alcun modo alla realtà di squadra, fatta di vita di campo, gruppo, programmazione e partite. Siamo consapevoli che non sarà per nulla facile ma, lavorando tutte insieme, sono sicura che troveremo la strada giusta per tornare in campo raggiungendo il nostro obiettivo stagionale”.
Ricordate la tempra dei sardi?

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