Serie A

Claudia Cuccu: “Un passo alla volta, felici di ripartire”

It’s the final countdown…
Magari chi legge, gli Europe non li conosce, ma questo refrain di sicuro suonerà familiare e magari, verrà letto cantandolo, con tanto di na na na na na della tastiera ad accompagnare.
Forse a Cagliari stanno facendo il conto alla rovescia, o forse avranno in mente un altro ritornello, sta di fatto che domenica finalmente le rossoblù torneranno in campo.
Press play on tape e YouTube suona “ride, ride, ride the wings of tomorrow”. Era l’ottantaquattro, io nascevo, Claudia faceva il suo ingresso all’asilo. Musica e parole riescono in questa magia, viaggiano avanti e indietro nel tempo, trovando sempre nuovi modi di parlarci.

“You’ve seen one war after another”.
Già. Gli allenamenti all’aperto, la riduzione di budget, gli infortuni, le rinunce, il Covid-19. Una guerra dopo l’altra, come dice il mister: “non ho mai visto così tante cose andare storte tutte insieme“.

“You must take care of one another”.
Dobbiamo ritrovarci come squadra, diceva mister Cocco.
Riusciremo ad arrivare alla fine e raggiungere i nostri obiettivi solo se lavoriamo come squadra, se ci fidiamo e affidiamo alle compagne che abbiamo accanto”, mi confida Claudia. E dall’84 a ’99, dalla radio al grande schermo, sento risuonare le parole di Al Pacino

Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento, voi farete lo stesso per lui”.

Pensare di preparare lo zaino per la partita di domenica è rassicurante, emozionante, quasi come fosse un ritorno alla normalità in un anno che di normale non ha nulla. Il pensiero di mollare ha sfiorato la mente più di una volta, provateci voi a vivere tutto questo. Ma poi ti viene da pensare: perché sono ancora qui nonostante tutto? La risposta a questa domanda è la motivazione per proseguire il campionato a testa alta, anche se sarà tutt’altro che facile. Amiamo questo sport, amiamo il nostro lavoro, apparteniamo ad un gruppo di persone che ha scelto di condividere il bello e il brutto di quest’anno. Che sarebbe stato complicato in fondo lo sapevamo dall’inizio. Ma siamo ancora qui, con cuore e passione, per noi come persone, per noi come giocatrici, per noi come squadra, per noi come città, per noi come storia“.

“Ride, ride, ride the wings of tomorrow”.
Certo, tornare in campo contro la Kick Off non è il massimo. La loro forza è indubbia mentre noi siamo ancora in fase di rodaggio. Vedere però il gruppo che pian piano si ricompatta, riuscire ad allenarsi finalmente come squadra, ci deve dar la consapevolezza che, stringendo i denti e mettendocela tutta, ce la faremo. Ad un’occhiata distratta, “che disastro”, è tutto quello che si potrebbe dire e vedere. I più attenti noteranno l’immensa forza d’animo di questa rosa, dove ognuna mette più di quel che ha. E’ la differenza tra vincitori e vincenti. Forse non saremo vincitori, però …

“We’re gonna make it, that’s what we’ll do, right to the end girl, we’re gonna walk on through”.
Marzo sarà un mese folle, ci metterà ancora una volta alla prova, fisicamente e mentalmente. Quest’anno va così. Ci giochiamo tutto nelle peggiori condizioni che potessimo immaginare. Bisogna essere onesti con se stessi, per poter tiare fuori il meglio che ognuna di noi ha. Ci impegneremo come squadra, come singoli, come società. Lo faremo una partita alla volta. Guardare al quadro completo potrebbe essere demoralizzante. La corretta attitudine è quella di pensare invece un passo dopo l’altro. Ci permetterà di focalizzarci sul qui e ora. Su ciò che stiamo vivendo. Pensiamo ad un ostacolo alla volta. Domenica voleremo a Milano, scendere in campo. Sarà il nostro successo“.

“Ride, ride, ride the wings of tomorrow”

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