Futsal

Zanetti mette il Capena nel mirino: “Molto fiduciosa”

Zanetti

Il 2021 inizia con una sconfitta contro la Kick Off (1-6), ma il cambio d’atteggiamento voluto da mister Bassi si è visto eccome per un Granzette che vuole il massimo possibile dal girone di ritorno.
“Un risultato credo ingiusto – sono le parole di Michela Zanetti perché c’è stata la possibilità di andare sul 2-3 e, se fosse andata bene, non so poi come si sarebbe messa la partita. Facendo un confronto con l’andata, abbiamo fatto sicuramente meno errori in fase difensiva, aspetto sul quale avevamo lavorato. È logico che – a causa di tutti gli infortuni – facciamo ancora fatica in attacco, ma contiamo di rimetterci presto in sesto perché a Granzette il gruppo è unito e trova sia il tempo per lavorare bene che per una risata”.

RECUPERO COL CAPENA Dai segnali incoraggianti visti in casa, alla trasferta di Fiano Romano col Capena – ufficializzata solo ieri pomeriggio – che per entrambe le contendenti vorrà dire tantissimo.
“Eravamo pronte già per la data del 6 gennaio perché per noi si doveva giocare, abbiamo gente che per questo motivo non è tornata a casa a Natale e sappiamo bene quanto sia dura psicologicamente. Ma questo ora deve essere uno stimolo in più per far nostri tre punti che, inutile nasconderlo, sono pesantissimi. Non possiamo permetterci una sconfitta in uno scontro diretto, anzi questo dovrà essere un trampolino di lancio per continuare a fare bene anche nelle prossime partite e io sono molto ottimista”.

PASSIONE Che nulla sia impossibile Zanetti e compagne lo hanno capito sin dalla prima partita. “Quando ti ritrovi in casa tua sopra di due gol contro il Falconara, capisci che tutto può accedere, se lo si vuole davvero. Bisogna riconoscere che, diversamente da noi, ci sono persone che giocano per professione e hanno qualità inarrivabili, ma noi con cuore, testa e gambe siamo comunque riuscite ad arrivare fino alla serie A con un blocco storico composto da persone che prendono il borsone dopo 8 ore di lavoro. Ci muove solo tanta passione, e poi ci sono quelle fantastiche eccezioni come quando è arrivata da noi Iturriaga, il meglio che si possa desiderare, o la scoperta di persone come Dayane, Pascual e Pereira, già conosciuta ai tempi del Breganze: loro non hanno nulla a che vedere con quelle giocatrici “con le valigie in mano” e questo perché a Granzette si guarda prima la persona, che tutto il resto. E sono anni che la dirigenza non sbaglia un colpo”.


NUMERO 11 Da 3 stagioni, ormai, Zanetti veste neroarancio. Ma il suo percorso è iniziato ben 30 anni fa nel calcio, prima della scoperta del grande amore a rimbalzo controllato: Legnago, il Cornedo Vicentino della mitica Massignan, Breganze, Audace e infine, per l’appunto, Granzette.
“Se ti piace giocare, scegli sempre il futsal: è veloce, non ci sono tempi morti e sei chiamata continuamente in causa. Quando sono arrivata qui – ricorda Zanetti – ho giocato con l’11 perché è sempre stato il numero di mio fratello, Cristian, il mio primo tifoso e grande appassionato di sport tanto che, dopo aver giocato per tanti anni, ha prima formato una sua squadra nel campionato regionale UISP e poi è arrivato ai vertici della dirigenza UISP a livello regionale. Quando è venuto a mancare lui, nel 2017, sinceramente avevo pensato di fermarmi, ma poi mi ha cercata di nuovo Chiara (Bassi) e – non so neanche come – mi ha convinta: se non ho smesso e sono qui, è merito suo. Le devo tanto. Poi, nel 2020, si è unita al gruppo Troiano che, come sapete, con l’11 è una cosa sola e aveva chiesto proprio quella maglia. Chiara l’ha dichiarata subito incedibile e Jessica non mi ha mai chiesto nulla, ma io ho deciso di lasciarla a lei. E’ stata una scelta mia: per me era arrivato il momento di lasciare andare un po’ il passato, per quanto il pensiero sia costante tutti i giorni, e poi… Jessica è Jessica. Solo per lei lo avrei fatto, perché so che di persone con quello spirito lì ce ne servirebbero 10 in ogni squadra. Ti fa ridere anche quando apre bocca per dire qualcosa di serio. Tra Rappresentative regionali e campionati vari, la conosco da 20 anni, abbiamo condiviso momenti bellissimi e bruttissimi sia a livello sportivo che umano ed è davvero la persona che mancava al Granzette. Quando le ho scritto che l’11 sarebbe stato suo, ha cercato di rifiutarlo, ma io ho insistito proprio perché era lei e per mille motivi che la riguardano. “Prendilo come un benvenuto a Granzette”, le ho detto. E alla fine ha ceduto”. E’ con il 10, quindi, che Zanetti sta giocando per la salvezza del suo club. “Ti direi che sono molto positiva, ma di questi tempi… – scherza in chiusura Michela -. Ce la metteremo tutta e onoreremo alla grande questo campionato”.

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