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Notturno eSport – La Nazionale

Non avevo certo mandato in pensione lo spazio dedicato agli eSport, stavo semplicemente ripensandolo. C’è chi mi vuole bene nonostante scriva qui, di eSport. C’è chi non me ne vuole. In entrambi i casi, io non ne voglio a me e vorrei potervi voler bene, a tutti.
Sarà uno spazio dedicato a quegli sport digitali che stanno sorpassando quelli tradizionali, ma anche uno spazio per riflettere lontano dal caffè corretto del lunedì, sullo sviluppo della comunicazione sportiva, su cosa fanno altri e perché.
Talvolta s’occuperà anche d’un vecchio giocatore che è tornato a calcare lo spazio competitivo, quello vero, come una volta, quando YouTube era appena nato e l’ultima novità del web erano i blog.
Perché “Notturno”, un po’ come quegli alberghi aperti tutta la notte che fanno tanto anni 50, quelli del 1900, dover rifugiarsi quando è tutto chiuso. Un po’ per la stessa natura degli eSport, si giocano prevalentemente di notte, quando abbiamo già speso la vita che gli altri riescono a comprendere.
C’è il mio rinnovato entusiasmo per la AGS Volta League, che riparte. Una seconda donna alla guida di una squadra virtuale, Cristina Garcia, che aveva già vinto “La Schedina”, il gioco di pronostici di AGS.
Esordio del nuovo corso della Nazionale Maschile di Futsal. Partita ufficiale, valevole per la qualificazione ad Euro 22. Contro il Montenegro, secco 3-0 dei ragazzi guidati da Massimiliano Bellarte.
Trasmessa su YouTube, spettatori medi circa 1600. Chat animatissima da parenti e amici brasiliani, dei ragazzi che vestono l’azzurro. Partita che scorre via con un buon valore di produzione. Commento in lingua locale.
Numero importante, dal quale ripartire. Senza i fantomatici viaggi pindarici di numeri sparati a casaccio. Nel mucchio di una diffusa ignoranza in materia.

Numeri generati su un portale dedicato ai video, di proprietà di Google e che quindi quando qualcuno cercherà sul motore di Mountain View, le parole  “Nazionale Italiana calcio a 5”, apparirà in testa alle ricerche. Con un robusto sistema di scoperta dei contenuti, con ottimi strumenti d’analisi a disposizione dei creatori, insomma non la scelta migliore, ma una di quelle possibili.
Continuare a guardare nel 21esimo secolo, alla televisione intesa come mezzo tradizionale di comunicazione, come al Santo Graal della comunicazione è semplicemente irragionevole. Si viaggia nell’ignoranza, nell’accezione di ignorare, quali siano le piattaforme veramente efficaci. Il calcio a 5 italiano, se vuole liberarsi della sua dimensione di calcetto a cinque, deve innanzitutto dotarsi di conoscenza. Dov’è oggi il pubblico potenziale? Quali strumenti mi permettono di far scoprire il prodotto futsal? Quali sono i costi e benefici di queste operazioni.
Mentre c’è chi è fermo ancora al palo, alcuni purosangue scattano in avanti.
La Federazione Italiana Giuoco Calcio, attraverso una nota catena di negozi specializzati nella vendita di videogames, lancia una serie di prodotti brandizzati “Club Italia”, ufficiali.
Perché il nuovo mercato sono gli eSport, perché i gamer sono giocatori, appassionati, sono una tribù che spende, che genera profitto. Perché si può creare una sinergia tra i due prodotti.

Non c’è solo l’aspetto tecnico da curare e sviluppare. C’è da porre in essere, da seminare, un cambiamento culturale.
Leggo allenatori che rispondono ai commenti di tifosi, presidenti lanciarsi in disamine su questo o quello, commentando tutti. Come se il valore delle parole e la loro provenienza non avessero nessuna importanza. Davvero non m’immagino Mourinho andare a commentare le opinioni di un tifoso circa l’orrenda prova della difesa degli Spurs contro il Liverpool.
Facebook.
La natura stessa di questo social scelto di preferenza come strumento di comunicazione, svilisce l’immagine del prodotto futsal italiano. Facebook è generalmente una cloaca, con qualche foto di gattini e qualche rara perla da leggere. Spesso percorsa da una quantità di liquami umani, enorme. Con quasi tre miliardi di utenti, non è propriamente una sorpresa.
Questo è uno degli spazi però, nel quale cerchiamo di veicolare il nostro racconto sportivo, uno sforzo improbo.
Ogni volta che pubblico un link di un pezzo originale sulla piattaforma di Zuckerberg, mi torna alla mente la scritta apparsa sulle mattonelle della metro romana ormai oltre 10 anni fa.
La scritta recitava: “Chiara fare all’amore con te è stato come gettare un salame in un corridoio”.

Prigionieri, del niente.
La LND sposa l’eSport, la FIGC la segue e i portali sportivi s’adeguano. La Gazzetta dello Sport ha una sua rubrica, perfino il Sole 24 Ore.
Il Calcio a 5 ha una nuova governance che eredita macerie, anche in termini di comunicazione. Anni trascorsi a coltivare personalismi, slogan, senza un progetto editoriale che andasse oltre l’ovvia necessità di vendere fumo. Qualcosa si muove, leggo una “Futsal Stories” e si può fare di meglio, molto. Da qualche parte si deve pur partire, quindi buon viaggio.
Si deve ripartire anche da quei 1600 spettatori di media, per una partita ufficiale della Nazionale. Riflettere a come monetizzarli, a come farli diventare fruitori di un servizio. La loro passione va coltivata e accompagnata. Vanno cercati nuovi appassionati da fidelizzare, istruendoli. Deve essere demolita questa cultura diffusa del servizio gratuito come servizio dovuto. Un prodotto che non ha un prezzo, non ha nessun valore.
Se l’appassionato non è disposto ad investire nella sua passione nemmeno una cifra minima, la sua non è passione, è noia.

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