A bordo campo, in panchina, in ogni allenamento. Il Futsal Femminile Cagliari nel suo motore amministrativo ha un ingranaggio fondamentale: Emanuela Tronci.
“Con la E mi raccomando”, tiene a specificare, anche se spesso la si sente chiamare Manu.
Il deus ex machina delle rossoblu, “jack of all trades” direbbero gli inglesi, insomma la figura di riferimento quando c’è un problema anche extrasportivo da risolvere. A lei è affidata parte dell’armonia della squadra.
Emanuela quel parquet l’ha calcato, davvero. Una sorta di “fase due” di una vita riempita di sport.
“Mi sono avvicinata al calcio a 5 una decina di anni fa, al termine di una precedente esperienza sportiva. Mi sono intrufolata in una squadra di serie C, come ospite, giusto per continuare a fare un po’ di attività fisica. Ho finito con il ricoprire un ruolo che ha sempre pochi pretendenti: il portiere. È proprio lì, tra quei pali, si sono incrociate, o meglio intrecciate di nuovo, le strade con Claudia Cuccu“.
Il capitano c’entra sempre, in qualche modo. “Ci eravamo conosciute sui campi da tennis, io insegnante, lei piccola allieva di gran talento. Lei scelse poi, definitivamente, il calcio e quando passò al calcio a 5 mise su una squadra magnifica. La più scarsa chiaramente, ero io in porta, protagonista di una storica promozione in A2. Si chiamava Tratalias, il nome del suo paese d’origine, un migliaio di abitanti e mai una squadra nella massima serie“.
Come si arriva però al Futsal Femminile Cagliari?
“Dall’esperienza di Tratalias. Nacque e proseguì l’idea e il progetto della FFC. Puoi comprendere quanto io possa essere legata, a questa squadra e a Claudia in particolare. Le nostre strade si divisero ancora, io proseguii ancora come giocatrice e poi come dirigente in altre squadre regionali. Fino a quando Claudia mi propose, un paio d’anni fa, di collaborare con lei ed ora sono qui. Avrei mai potuto rifiutare?”
Inizia la “fase 3” ed è così che Emanuela diventa punto fermo della dirigenza rossoblù, sempre disponibile e risoluta sulle varie questioni che il suo ruolo le fa maneggiare. Quello che è l’apporto di Emanuela non è confinato al semplice confine del tecnicismo dirigenziale.
“Cerco di mettermi a disposizione per le mille necessità che la gestione di una squadra comporta, probabilmente ciò che mi riesce meglio è lavorare per costruire quotidianamente un rapporto di fiducia e dialogo con i vari componenti dello staff e della squadra. Viviamo in un piccolo microcosmo, nel quale a volte è difficile far convivere personalità, culture, educazioni, talenti diversi. E’ proprio dall’alchimia di tutti questi elementi che si ottengono piccoli miracoli. Si crea la squadra perfetta. In un momento come quello che stiamo vivendo è ancora più importante questo aspetto. Fondamentale per una società riuscire a dare alle sue giocatrici e al suo staff tecnico un sostegno forte“.
In un momento di tribolazione così profondo, gli sforzi e l’investimento in termini emotivi e di impegno vengono raddoppiati, con l’unico scopo di far proseguire la storia dell’FFC con la dignità che merita.
Anche se difficile, anche se richiede sacrifici.
“Per i motivi che tutti sanno, abbiamo dovuto dolorosamente rinunciare all’apporto di due grandi giocatrici. Il messaggio che vogliamo inviare è che non per questo la FFC si ridurrà ad un ruolo da comprimaria. Quest’anno conquisteremo il nostro trofeo portando a termine il nostro campionato. Con orgoglio, tenacia e senza regalare niente a nessuno. A cominciare da stasera, ci sono in ballo tre punti fondamentali per la salvezza“.
L’appuntamento è infatti alle 20:30 per il recupero dell’ottava giornata di campionato. A quell’ora il campo di Scandicci vedrà le isolane affrontare, con in mente un unico obiettivo, le padrone di casa del Pelletterie, in una partita che si preannuncia intensa e coinvolgente. “So che le ragazze daranno il 100% per ottenere la vittoria e per iniziare al meglio questo nuovo ciclo. Con noi c’è ancora Marika. Sarà la sua ultima partita della stagione con questa maglia. Abbiamo più di un motivo per dare tutte, il nostro meglio“.
Prepara la borsa, oramai è ora di pranzo ed è tutto pronto per volare verso Firenze. “Volare in tutti i sensi – conclude – sarà una partita speciale“.
