Futsal

Quello che è un “Monday Night”

Falconara – Montesilvano.
Città di Falconara contro Montesilvano C5 Femminile, perché ancora questa scritta C5, non farebbe male un restyling anche alla squadra abruzzese. Un po’ come è accaduto, per quella della piccola cittadina nelle Marche, cresciuta sgomitando all’ombra di Ancona.
C’è che prova a recitare da grande squadra, come quei tenori che esordiscono sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma. Il Montesilvano è invece quell’affermato cantante lirico che non ci tiene davvero a perdere, il suo ruolo da protagonista.
Cos’è questo susseguirsi di paragoni lirici?
Ho scoperto qualche mese fa, che l’opera ha lo stesso tipo di seguito d’appassionati, almeno nelle città sull’asse emiliano – romagnolo, del calcio. Lo stesso fervore mistico degli spettatori che si trasformano in tifosi. Ti lanciano davvero i pomodori.
Sarà uno spettacolo senza pubblico, senza feedback sonoro. Senza l’onda liquida d’emozioni che parte dal campo, s’arrampica sugli spalti e torna giù moltiplicata.
Sarà però partita, vera.
Tra chi non s’arrende all’età che avanza e prova a sconfiggerla con il duro lavoro fisico, la tenacia mentale e quel fuoco che ti arde dentro. Perché ti sei fatta strada tra la polvere di strade sterrate, sei il riscatto di gente onesta che lavora con poco per ottenere il meglio.
Lucileìa è così.

La guardo e penso sempre al giocatore che mi sono perso. Dovrei invece godermi, quello che riesce ancora a fare. Nonostante gli infortuni, gli acciacchi e l’implacabile Dio Tempo che fa avanzare il suo orologio biologico, inesorabilmente.
Questa è anche la partita di talenti indiscutibili. Quelli che crescono tra le fattorie, con intorno quella terra strappata a forza di braccia alla foresta. La storia di un giocatore formidabile spuntato dove nessuno s’aspettava. Così quasi per caso, come accade a coloro con abilità dirompenti. Si formano come donne e atlete nei luoghi più impensabili.
Taty è così.
Timidamente riservata quando si parla del suo talento nel gioco del calcio a 5. Quando le si chiede di raccontare, com’è essere tra le giocatrici più forti al mondo ti risponde: “ci sono giocatori più forti di me”.
Arya Stark, non le si addice, forse la sua intelligenza sportiva assomiglia di più a quella politica di Tyrion Lannister e forse anche il suo senso dell’umorismo. Il sorriso di quando ride.
George R. R. Martin, unisce mondi lontani, persone diverse che appena si conoscono.
Quando s’approssimano partite come queste, cresce il mio timore di perdere qualcosa. Quaranta minuti scorrono in un baleno. Vorrei poter cogliere ogni parola, ogni gesto e ogni sguardo. Raccogliere tutti i dettagli che le immagini della cronaca, non raccontano. Per trovarci dentro una storia.
Spero sia anche una lotta fisica, dura. Per dare spazio a quei comprimari, quei giocatori funzionali al gesto di tecnica sopraffina. Quelli che costruiscono il trampolino dal quale si lanciano i campioni, verso la vittoria.
Come quelli che non rispondono mai al telefono. Tanto che è meglio chiamare la sua coinquilina, quella che ha capito che il colore naturale dei suoi capelli è il migliore. Per riuscire a parlarle, anche se si tratta solo, di chiedere come sta il cane.
Isabel Pereira è così.

Dura come le coste del Portogallo, sferzate dall’oceano. Non il mare, l’oceano.
Confido di poter ascoltare la voce fastidiosa di due ottave troppo alte. Quella del capitano della nazionale, che finalmente sembra aver fatto pace anche con il suo parrucchiere.
Ersilia D’Incecco è così.
Molto più di così. Per parlare o anche solo scriverle, ci vuole la pazienza che si ha con i nonni. Quelli lenti a scrivere e sempre immersi in pensieri che non riescono nemmeno davvero a raccontarti, tanto sono complessi e allungati nel tempo.
Due squadre, tre punti in palio.
“Tanto la stagione si decide in primavera” ama ripetere l’esterno brasiliano con il pigiama di Monster e Co.
Il Montesilvano è come una marea che cresce, fino a sommergerti. Lo stesso impeto delle onde, lo stesso ineluttabile destino dei flutti, quello di arrivare a riva.
Il Falconara è come quei nuotatori che sembrano sempre in difficoltà e poi sott’acqua s’allungano fino a toccare per primi il bordo vasca, di pochi centesimi ma quello che conta è la vittoria.
Godiamoci insieme questo spettacolo, ne abbiamo bisogno nel cuore.

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