Caffè Corretto

Caffè Corretto – Super Depor

Fuori piove, le strade sono vuote. Arriva l’ambulanza ma non è un cosplay.
Prima dagli spalti e attendo un tempo, per vedere la versione al femminile del “Super Depor”.
Nel mentre osservo Pamela Presto dimenticare i suoi progetti post agonistici, torreggiare in difesa molto di più di un miracolo maltese.
Ventiquattro ore prima, dallo schermo, avevo assistito alla prova di Susanna Nicoletti capace di guidare il suo Bisceglie corsaro contro la Kick Off. Le sandonatesi, in crisi di risultati sbagliano anche un rigore.
Lucileia ne fa quattro, due di questi gol scovando traiettorie all’apparenza impossibili.
Penso al “Super Depor”, a quel pezzo di Galizia capace di battere i Galacticos e il Milan degli Invincibili.
Colpa di suggestioni e pensieri che si mescolano.

Manieri mi ricorda il bomber malinconico Diego Tristan, eppure quando dribbla sembra “La Farfalla” granata Meroni. Nelle immagini dell’epoca sembra sempre corrucciato, preoccupato più della sua vita che del suo talento. Mi rammarico di non averlo mai visto giocare, da spettatore sugli spalti.
Chi altro non ho mai visto sorridere?
Marc Overmars.
Hanno anche delle similitudine atletiche, di gioco, Marc e Jessika. Entrambi sembrano dotati di accelerazione improvvisa. Come se non ci fosse transizione tra lo stato di immobilità e la massima velocità.
Overmars l’ho visto dal vivo, prima con la maglia dell’Arsenal e poi con quella dei Gunners, a Londra, nel vecchio stadio dell’Arsenal quello che aveva l’orologio sul tetto di una curva.
Non importa come decidevano di marcarlo, saltava l’avversario.
Ora è il massimo dirigente dei lancieri, ancora non l’ho mai visto sorridere.
Spero di essere più fortunato con Jessika Karoline Manieri.
Non può piovere per sempre, la Lazio ne fa due in avvio al Cagliari e poi 3 in due minuti e non si guarda più indietro.
Ne fa nove e al fischio finale in casa biancoceleste si rivedono sorrisi anche negli occhi.

 

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Un post condiviso da Sarah Fuller (@sarah_f27)

#playlikeagirl
Riguardo Sara Fuller fare la storia e rispondere alla domanda: “Sei emozionata?”
“Lo ero di più nella mia finale del SEC”.
Baller.
Non importa il sesso oppure chi amano.

 

L’uomo nell’Alto Castello, mentre compra libri sulla grafica giapponese e vai a capire perché, m’avverte che inizia il turno preliminare della Champions League di Futsal.
Il Pesaro batte facilmente i dopolavoristi montenegrini del Titograd. Non si dovrebbe chiamare Podgorica ora che la Jugoslavia è “ex”?
Misteri geopolitici.
A Dicembre torna sulla piattaforma Xbox, Football Manager. Se non sapete di cosa parlo avete davvero avuto una infanzia difficile. L’epoca che fu, le notti a competere per vincere la Coppa dei Campioni con un Real Madrid guidato a centrocampo da Marco Parolo appena ventenne. A proposito di Marco, devi giocarlo altrimenti non puoi comprendere la mistica dei “Wonder Kids”
World of Warcraft, Cyberpunk, FM21.
Forse risparmiavo con una dipendenza più comune, una di quelle che si trovano con facilità nel deep web.

Covid permettendo, arriva finalmente la partita che potrà raccontarmi dove può arrivare il Città di Falconara e quando e se si fermerà il Montesilvano.
Adoro le partite senza scampo, senza alibi, piene di storie prima, durante e dopo.
Quelle che lasciano tutto sul campo, quelle che odorano di vittoria e di sconfitta, nello stesso identico posto, nel medesimo momento.
“I love the smell of napalm in the morning”.

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