Tra le tante stelle di cui abbiamo dovuto fare a meno dall’inizio della nuova stagione ci sono anche Lisiane Buzignani e Cíntia Pereira, laterali dal dribbling fulmineo, che tanto bene hanno fatto prima con la maglia del Breganze e poi con quella del Bisceglie. Mando un messaggio che percorre in un istante migliaia di chilometri e la risposta è immediata, anche se in Brasile sono soltanto le 6:52.
“Non ti preoccupare, ero sveglia già da un po’ – è Lisi la prima a rispondere. – Sono a casa, a Paranavaí, e sto veramente bene: qui ho la mia famiglia, i miei amici, fa caldo e c’è il sole quasi tutti i giorni. A Bisceglie ho trascorso momenti intensi – mi dice riferendosi all’ultima esperienza sportiva – ma successivamente alcune persone hanno mostrato aspetti diversi da quelli che avevo inizialmente conosciuto, come se avessero sempre indossato una maschera, e ho deciso di andare via e non tornare almeno per il momento”.
Poi è la volta di Pereira. “La situazione è ancora complicata, qui ma stiamo bene. Non siamo tornate a Bisceglie perché forse da parte loro non c’era la volontà di rinnovare: questo ci ha deluso e abbiamo lasciato perdere anche noi”.
E mentre Cintia si è tenuta impegnata lavorando assieme a suo fratello, Lisi ha sostituito le ore di allenamento con quelle di studio.
“Sto facendo un corso di salvataggio, ma soprattutto – aggiunge con un pizzico di emozione – sto studiando per entrare in polizia: il mio sogno è sempre stato quello e tanto del mio futuro dipenderà sicuramente dall’esito del concorso”.
Comunque vada e (augurando a Lisi che il suo desiderio si realizzi), il futsal rimane per entrambe un bellissimo pensiero in cui perdersi.
“Allenamenti, compagne e viaggi: mi manca tutto e non sono mai stata così a lungo lontano dal camp”, commenta Cintia prima di lasciare di nuovo la parola a Lisi. “Anche a me manca tanto la sensazione di entrare in campo ogni domenica e sentire le farfalle nello stomaco prima della gara, poi le amicizie vere strette tra due bellissime regioni, Veneto e Puglia, e le compagne di squadra. Ciò di cui faccio volentieri a meno – invece – sono le trasferte infinite, sentire il mio corpo chiedere riposo a fine stagione e poi quelle società che non si comportano correttamente così come dovrebbe essere in uno sport che merita professionalità. Quando sono tornata qui a marzo – chiude la giocatrice – sentivo che non sarebbe stato un addio all’Italia: tornare mi farebbe piacere, ma per ora – anche a causa del Covid-19 – ho scelto di restare vicino alla mia famiglia e studiare. Poi, chissà, se le cose miglioreranno, magari tornerò”.
E Cíntia? Anche per lei si parla di futuro prossimo?
“L’Italia mi piace tantissimo, chiudo le valigie e sono pronta a tornare in Serie A per gli ultimi mesi di questa stagione”.