Futsal

Alida Dodero, la “ragazzina terribile” dell’FFC

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Mi chiamo Alida Dodero, ho 20 anni, sono nata e cresciuta in provincia di Cagliari, in Sardegna. Frequento l’università nella facoltà di scienze motorie e vorrei fare dello sport il mio stile di vita“.
Si presenta così, come se fosse ad un esame universitario. Con tutta la fierezza della sua terra e della sua età.
Quando penso ad Alida, la vedo arrivare in sella alla sua moto, uno scricciolo di ragazza che insegue i suoi sogni.
Il futuro di questa disciplina è legato alla nuova generazione di calcettiste e al modo in cui il movimento riesce a farle crescere, migliorare, emergere. E’ in questo contesto che Alida approda al Futsal Femminile Cagliari. Una scommessa forse, un tassello per il futuro sicuramente.

Dopo aver provato ogni tipo di attività, nessuna mi convinceva, poi nel calcio e successivamente nel futsal, ho trovato lo sport che ora metto al primo posto“.
Il percorso che porta al calcio a 5 spesso è costellato di tentativi, prove, scoperte. Difficilmente è il primo sport al quale si pensa d’affidare la crescita sportiva di una ragazzina. Sono determinazione e voglia di cercare il “proprio posto” a far muovere i primi passi verso una palla a rimbalzo controllato e spesso, questi, passano prima da un campo da calcio.
A 10 anni ho iniziato giocare a calcio a 11 con la Ferrini, assieme a i ragazzi, successivamente con il Villacidro femminile in serie B. Poco dopo ho conosciuto il calcio a 5 con l’Aiace, e poi ancora con la Mediterranea calcio a 5, squadra nella quale ho giocato per tre anni, fino ad arrivare all’FFC a settembre“.

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Di Alida conosciamo ancora poco, il racconto della sua storia sportiva è appena all’inizio, l’intenzione è però quella di continuare a scrivere pagine intessendole di sogni e parquet.
Gioco perché questa è l’attività che più è riuscita a coinvolgermi nella mia vita finora, impegnandomi non solo sotto l’aspetto fisico ma anche, e soprattutto, quello emotivo e mentale. E’ uno sport che ti assorbe totalmente, riesce ad agganciarmi a lui e a regalarmi, non solo esperienze, ma anche l’occasione di migliorare come persona. Sono una ragazza testarda e impulsiva, non ho un’indole facile. Questo sport, e soprattutto le persone che mi hanno accompagnato nel mio percorso calcistico, mi hanno aiutato a migliorare alcuni lati del mio carattere“.
Claudia Cuccu la chiama “la ragazzina terribile”, forse è anche per questo che il Cagliari ha scelto di scommettere su di lei, già da tempo.
Qualche anno fa Claudia mi chiese di venire all’FFC ma allora non mi sono sentita pronta per un’esperienza così grande. Mi mancava esperienza, la classica gavetta. Ecco perché ho scelto di declinare momentaneamente l’invito. Un anno in Serie C e uno in A2 mi hanno fatto maturare, acquisire conoscenze e competenze e sentirmi pronta per mettermi in gioco ad un livello superiore“.
Nessuna scorciatoia, nessun trucchetto per passare rapidamente di livello. Solo impegno e determinazione. “E’ una delle esperienze più formative che abbia mai fatto – afferma – sotto ogni punto di vista. Certo non è facile, ma il mio obiettivo è quello di migliorare e apprendere dalle mie compagne quanto più possibile. Per questo non finirò mai di ringraziare il capitano per la fiducia che mi ha dato e che continua a darmi ogni giorno. Qualche tempo fa mi disse – rivela Dodero – che ero la sua scommessa. Spero, farò di tutto per non deluderla. Non sono una persona che s’illude, quello che voglio davvero è riuscire a non sprecare questa occasione d’oro che mi è stata concessa“.

Umiltà, consapevolezza e lavoro costante, stanno portando Alida in giro per il Paese, affrontando realtà calcettistiche di primo livello. Domenica scorsa è stata la volta della Kick Off di capitan Vanin, una squadra forte, tornata a San Donato con il bottino pieno. Anche se questa prima parte di campionato ha visto l’FFC raccogliere meno di quanto visto in campo, Alida vede il buono che c’è. “Dal mio punto di vista, penso che per buona parte dell’incontro sia stata una delle migliori partite disputate in stagione. Credo che abbiamo pagato fin troppo un calo di concentrazione nella parte finale del primo tempo. Credo sia fondamentale riuscire a rimanere “in partita” per tutto il tempo, migliorando gara dopo gara. Dalla panchina cerco di aiutare le mie compagne in ogni modo che posso: con una frase di incoraggiamento, un sorriso, un conforto. Quando sarà il momento, sarò una delle persone più felici del mondo nel dare il mio contributo anche in campo. Non ho fretta e sono consapevole di aver molta strada da fare. Ora il mio compito è apprendere tutto quello che mi può servire per migliorare, dagli allenamenti ai pochi minuti in partita“.  E contro la Kick Off, Alida ha accumulato minuti importanti in chiave futura. “Quando sono entrata in campo ho dato tutto quello che avevo. Ero stranamente tranquilla e concentrata, una cosa che nemmeno io mi sarei aspettata e sono convinta che in gran parte sia merito delle mie compagne“.

Allenarsi e giocare con chi ha più esperienza può essere estremamente costruttivo ma non semplice. A Cagliari però Alida ha trovato l’ambiente ideale. “Questa esperienza è qualcosa di totalmente nuovo per me. A volte è complicato, perché è facile perdere fiducia in se stessi. Sotto questo aspetto le mie compagne mi aiutano continuamente ad ogni allenamento, dal punto di vista tecnico, tattico e soprattutto mentale, con incoraggiamenti, consigli ma anche sgridate quando serve. Trovano sempre tempo per darmi qualche consiglio ed è una cosa che apprezzo tantissimo, so che per qualsiasi cosa posso contare su di loro. Ogni giorno vado via dal campo con la consapevolezza di essere migliorata in qualcosa“.
E il desiderio? Qual è l’ambizione della giovane calcettista rossoblu? “Se mi parli di desideri, ne ho uno, di migliorare ed essere all’altezza di questo campionato e delle giocatrici che ne fanno parte“.

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