Futsal

Posti Popolari – Vuoti a Rendere

Il campionato va avanti, stampate pure le autocertificazioni.
I palazzetti per la maggior parte erano vuoti anche prima, cambia davvero poco per uno sport che non s’è mai preoccupato davvero di “fare soldi” ma è bravissimo a spenderli, almeno quelli degli altri.
Tra commissari e commissariati, il calcetto a cinque si dimena impreparato a salvare se stesso.
La Rai è una tv per vecchi. Una promessa l’uomo di Colleferro l’ha mantenuta: “Ha portato stabilmente il calcio a 5 italiano sui media nazionali”, probabilmente non tutti però saranno felici di essere finiti nella cronaca giudiziaria.

Non mollano la presa alcune testate giornalistiche nazionali.
Il Fatto Quotidiano ci racconta di inusuali aderenze tra l’archiviazione sportiva della vicenda Opes-Divisione e beneficiari di quella operazione finanziaria. Sembra, come riportato nell’articolo, che uno dei sostituti procuratori promotori dell’archiviazione, sia anche uno dei soggetti beneficiari di una somma emessa per il progetto oggetto d’indagine.
Coincidenza, omonimia oppure dolo.
Per il giornalista del Fatto Quotidiano, dopo gli opportuni riscontri emerge una situazione quantomeno inopportuna.
Eccolo il mondo di mezzo, quello che collega politica ed affari. Complesso e pruriginoso, s’allunga tentacolare dalle rive del Tevere fino alla periferia della capitale.
S’intrecciano storie, personaggi e interessi.
Ricorrono spesso gli stessi volti, amici di amici di altri amici.

Senza imbarazzo alcuno, si assegnano incarichi multipli, si suggeriscono amici per quegli incarichi almeno formalmente incompatibili. Si controlla così il panorama politico sportivo ad un livello di consociativismo così profondo da essere difficilmente scardinabile.
Pensare di poter combattere un sistema che assegna il posto da arbitro al tuo avversario è quantomeno politicamente ingenuo, decisamente rischioso e probabilmente potenzialmente folle.
La follia però è una questione soggettiva.

Se un Presidente degli Stati Uniti, può salire su un podio nella sala stampa della Casa Bianca e mentire spudoratamente, il compositore dei colli romani al confronto è un menestrello burlone.
Distinguere un programma dalla retorica elettorale è complesso, richiede tempo e volontà.
Necessaria anche la capacità di confrontarsi con una realtà che potrebbe non piacere.
Accade così.
Questi giornalisti impiccioni che vogliono conoscere i fatti, davvero fastidiosi quando non si limitano alle domande retoriche, quando vogliono capire.
Come quelli che hanno pubblicato sulle pagine dell’Huffington Post, uno studio riservato commissionato dalla Rai.

La Rai è una TV per vecchi, molto vecchi e paradossalmente senza Rai YoYo sarebbe una impresa televisiva defunta, vecchi e bambini, come recita l’adagio, sono sostanzialmente uno spazio demografico comune.
Se ve lo raccontiamo su queste pagine, ci considerate fastidiosi, potreste considerarci lungimiranti, quantomeno presenti nella realtà.
Ciak si gioca, un campionato strano, diverso perché questo non è il paese che conoscevamo prima, se non ve ne siete accorti, abbiamo tutti un problema.
C’è chi s’ostina ad incastrare una realtà che non esiste più su un modello di vita e di sport costretto ad evolversi mentre affronta una situazione sconosciuta.
Un processo di tentativi ed errori, inevitabili perché la bacchetta magica funziona solo a Hogwarts e quindi se ci credete dovreste provare con il Quidditch come sport.

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