Futsal

FFC, Taberlet e la preparazione: “Fondamentale lavorare in sinergia”

Emmanuel Taberlet

Domenica di riposo forzato per il Futsal Femminile Cagliari. Il rinvio della gara con il Città di Capena ha lasciato le isolane alla finestra nella quinta giornata di campionato. Approfittando della pausa non prevista, voliamo idealmente nel capoluogo sardo per scambiare quattro chiacchiere con chi svolge il suo lavoro dietro le quinte, ma senza il quale sarebbe impossibile scendere in campo: Emmanuel Taberlet, preparatore atletico rossoblu.
“Sono nato a Parigi e sono laureato in Francia in Scienze e tecniche delle attività sportive, l’equivalente dell’isef in Italia – così si presenta Emmanuel -. Ho conseguito una specialistica in allenamento sportivo e preparazione atletica negli sport di squadra. Da qui la strada per il mio lavoro che rappresenta al meglio quello che mi è sempre piaciuto di più, ovvero l’aspetto scientifico della preparazione atletica nell’allenamento. Ovviamente questo a condizione di avere le conoscenze e gli strumenti adeguati. Da ex giocatore di basket, ho sempre voluto lavorare come preparatore atletico in questo sport, poi pian piano si sono presentate delle opportunità nel calcio a 11 e alla fine nel futsal dove ci sono molte più affinità con la pallacanestro”.

La passione per “l’altro lato dello sport” l’ha condotto così fino a Cagliari, città nella quale ha incrociato i passi con l’FFC nell’anno della Final Eight di Bari, anno in cui le rossoblu hanno ceduto il passo al Montesilvano Femminile in finale soltanto ai calci di rigore. Da lì, le strade si sono divise per qualche tempo, ma lo svincolo verso la città dei fenicotteri era davvero dietro l’angolo.
“Sono dovuto andare via dal club a malincuore quando è nato mio figlio perché ho avuto necessità di staccare un po’ la spina e dedicarmi alla famiglia. Ma ho sempre considerato la FFC come un società seria e un ambiente sano. E quando Claudia Cuccu mi ha chiamato per propormi un ruolo quest’anno, non ha avuto tanto bisogno di convincermi. Mi mancava lavorare in questo mondo, soprattutto con il Cagliari e son tornato volentieri. Volevo dare il mio contributo per raggiungere gli obiettivi fissati dalla società”.

Contributo quanto mai fondamentale in un anno così particolare, nel quale le atlete venivano fuori da un lungo periodo di inattività agonistica causa pandemia.
“Le difficoltà, purtroppo, sono parecchie – ammette -. Riprendere a settembre, dopo sei mesi di stop, è stato molto complicato. Oltre questo abbiamo dovuto affrontare il problema di non aver potuto usufruire delle strutture comunali consone alla preparazione e ai primi allenamenti. Abbiamo anche dovuto adeguare il lavoro alle singole atlete che avevano un livello di preparazione differente rispetto al passato, abbiamo puntato sulla prevenzione e in particolare sull’allenamento aerobico che ritengo fondamentale per creare le basi. A seguire ci siamo concentrati, progressivamente, sulla forza. Purtroppo ci troviamo in una condizione differente rispetto al passato, quando in questo periodo dell’anno eravamo più avanti nella preparazione. A influire sulla condizione delle ragazze, ci sono anche i tanti, troppi stop, durante il campionato. Con le tante partite rinviate per i noti problemi legati alla pandemia, si saltano settimane di gare e questo influisce sul nostro lavoro. Siamo chiamati a modificare gli allenamenti per trovare la giusta formula ed essere pronti quando si giocano le partite ufficiali”.
Quando si dice che le difficoltà non vengono mai da sole. Se questo è vero, è pur vero che un lavoro concertato è fondamentale nel raggiungimento di tutti i diversi obiettivi che una società sportiva come il Futsal Femminile Cagliari si pone.
“Serve grandissima sintonia fra tutti i componenti dello staff e con il gruppo squadra. Siamo tutti concentrati per far combaciare la preparazione con la tenuta atletica, la prevenzione con il lavoro dei singoli e con tutta la parte del lavoro del mister e del mio. E il dialogo tra noi sta funzionando benissimo: lavoriamo in grande sinergia e collaborazione, all’interno di una suddivisione del lavoro ottimale, da quello del fisioterapista con le singole giocatrici al mio e quello del tecnico con tutto il gruppo”.
Ingranaggi perfettamente oliati che giocano un ruolo chiave nella partita contro gli infortuni.
“Una buona base aerobica, con lavori di prevenzione settimanale, è il primo passo per evitarli. Ma non bisogna tralasciare il resto  – aggiunge in chiusura Emmanuel – perché credo che una preparazione ottimale debba condurre ogni giocatrice a essere al top ogni domenica”.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

To Top