Tra le 10 squadre più forti d’Italia con tanta voglia di dimostrare che l’etichetta di neo-promossa non conta nulla, se si è pronti a prendere di petto l’avventura più difficile che ci sia. E’ così che il Granzette di capitan Ilaria Andreasi fa capolino sul palcoscenico della Serie A, la prima assoluta per la forte giocatrice di Rovigo, in neroarancio sin da quando questo traguardo lo sognava dai campi di un regionale.
“Sono molto emozionata e, sebbene il momento non sia dei migliori, rimane addosso una sensazione bellissima. La società ci trasmette grande entusiasmo e noi lavoriamo sodo per contraccambiare tutto il loro impegno”.
Ilaria, ad esempio, oltre ad essere una calcettista modello, è impegnata 8/9 ore al giorno in uno studio di ingegneria e progettazione.
“A volte faccio appena in tempo a preparare il borsone e devo correre in palestra, ma è proprio quello il momento più bello della giornata. Quando ho un pallone sotto i piedi e posso staccare da tutto il resto, praticando uno sport meraviglioso”.
E’ iniziato tutto da piccolina: il fratello, che ha sempre preferito stare tra i pali, ha bisogno di allenarsi e trova nella sorella una rivale di tutto rispetto. A quel punto il passo successo è inevitabile.
“Ho chiesto ai miei di trovarmi una squadra. La reazione iniziale è stata un po’ titubante, non c’erano tante bambine che giocassero a calcio. Ma poi si sono informati e ho iniziato a frequentare il settore giovanile maschile di una società alle porte di Rovigo. Diciamo che ho fatto un po’ da apripista, ma poi altre ragazzine hanno seguito il mio esempio e si è mosso qualcosa”.
Il calcio a 11 la strega fino ai 24 anni, poi l’incontro col pallone a rimbalzo controllato che coincide proprio con l’inizio della grande scalata di un Granzette asceso ormai all’olimpo del futsal.
“Vogliamo essere una squadra che darà filo da torcere a tutte. Non partiremo mai da un gradino più basso perché questa categoria l’abbiamo conquistata e ora faremo di tutto per onorarla. Rovigo è una piccola città – continua il capitano – non è stato facile arrivare fin qui, sapendo che anche trovare una struttura in cui allenarsi risulta problematico, ma siamo tutte decise a portare avanti questo impegno a testa alta. Se già con l’arrivo di Iturriaga si era visto un notevole salto di qualità, con Da Rocha, Pascual e Troiano – una vera trascinatrice anche a livello di spogliatoio – possiamo alzare ancora di più l’asticella. Ci stanno insegnando tanto e insieme stiamo crescendo più velocemente”.
Intanto si fa sempre più vicino il “battesimo di fuoco” in trasferta con la Kick Off detentrice della Supercoppa.
“Inutile negare la difficoltà della gara, tanto più dopo tutti questi mesi di stop dalle competizioni ufficiali, ma saremo cariche e venderemo cara la pelle. Al di là di come andrà, sono certa che avrò il cuore a mille per tutto il tempo. Mi dispiace solo non poter condividere questa emozione con il nostro pubblico e soprattutto con la mia famiglia. Se oggi gioco, devo tutto ai miei genitori. Quando siamo state promosse in A, mia madre ha pianto con me. Pagherebbe oro pur di poterci essere domenica. Mio papà non c’è più da due anni, ma – chiude con il sorriso Andreasi – sono sicura che se avesse potuto, ci avrebbe seguite sugli spalti anche lui con le lacrime agli occhi”.
Granzette terribile matricola, Andreasi: “Daremo filo da torcere a tutte”
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