Caffè Corretto

Caffè Corretto – Commissario “il ritorno”

Sul giornale locale capeggia la notizia del giorno almeno nel mondo dei dilettanti.
Cosimo Sibilia, il potente presidente della LND ha indetto una sorta di referendum con le 166 società di Serie D: fermarsi o continuare in streaming.
Una prova di forza politica prima che sportiva.

Nota a Margine.
A votazione avvenuta, il 74 per cento dei votanti si è espresso per proseguire nel campionato. Un voto probabilmente in controtendenza rispetto alle aspettative di molti. Una sconfitta dei catastrofiti e dei profeti di sventura. C’è pur sempre una percentuale del 26 per cento, quarantasei club, che si sono espressi per una sospensione.
Fine Nota a Margine.

Nella corsa allo scranno della FIGC, sul quale è poco comodamente seduto Gabriele Gravina, i voti della LND contano per il 34 per cento del totale, se aggiungete il 17 per cento della Serie C (ex Lega Pro) avrete eletto Carlo Tavecchio.
L’operazione è di una letale semplicità politica.
Peccato però che i voti della Serie C, siano lo zoccolo duro dei voti dell’attuale presidente.

Cosa c’è quindi dietro questo proliferare di accuse verso il vertice del calcio italiano?
Sibilia si erge a paladino di una reiterata richiesta di un sostegno economico. Ulteriore a quello già ricevuto, in una congiuntura economica nella quale gli unici denari disponibili sembrano essere quelli che potrebbero arrivare dalla nuova negoziazione per i diritti televisivi.
Eccola la vera priorità, i professionisti. Per non perdere quel denaro che per molti club, potrebbe rappresentare l’unica possibilità di salvezza.
Politicamente, cavalcare  un malcontento generale, una diffusa diffidenza verso i vertici politici e proporsi come salvatore della patria, talvolta può funzionare e il calcio a 5 questo lo sa bene.

In tutto questo proprio il malconcio calcio a 5 cosa c’entra?
Il “calcetto” è commissariato, declassato in quella condizione dalle necessità di uno scontro politico – sportivo.
Il Futsal è indipendente, il “calcetto” è alla dipendenze.
Il primo atto del commissario Caridi ha riguardato proprio uno degli ambiti nei quali si muove AGS, lo streaming sportivo. Un comunicato, frutto di un copia e incolla maldestro, che suona come sorta di libera tutti per quello che riguarda la trasmissione delle partite. Una così vaga espressione dei termini da essere quasi imbarazzante.
L’ennesima puntata di “questo è un paese per vecchi”, gestito da vecchi.
Sebben rimanga critico sulle scelte editoriali intraprese per la diffusione del futsal in Italia, molto critico, resto un sostenitore di quelle professionalità, perché esistono, che sono costrette a muoversi in condizioni di precario supporto infrastrutturale.
In attesa di capire quando arriverà l’errata di un comunicato che non tiene conto degli accordi già in essere nella Serie A maschile e femminile, osservo la massiccia migrazione di club professionistici sulla piattaforma Twitch. L’arrivo su di altri su TikTok, mentre altrove si resta fermi al duopolio valvole e tubo catodico.

https://www.tiktok.com/@nfl/video/6886663104944540933?lang=it

Sotto la superfice di una calma apparente quello che resta del futsal italiano, prova a non restare schiacciato sotto il peso del calcetto.
Tra tutti, spicca il tentativo di uscire dalla LND, per restare entità autonoma sotto l’ombrello più ampio della FIGC.
Operazione parzialmente riuscita al calcio a 11 femminile, solo nella sua espressione di vertice, la Serie A.
Obiettivo complesso e ambizioso.
Ci sono elementi normativi, quelli contrattuali ad esempio, che hanno rallentato simili iniziative a livello professionistico europeo.

Nota a margine.
Ricordate la SuperLeague? Il tentativo di creare un campionato sovranazionale europeo per club? Si arenò quando alcun club scoprirono che i contratti in essere con i loro calciatori sarebbero stati vulnerabili all’esterno del sistema federale sportivo nazionale. Sta arrivando la European Premier League ma per risolvere alcune questioni economiche e contrattuali ci sono voluti quasi 10 anni.
Fine nota a margine.

Sebbene le peculiarità del Calcio a 5 potrebbero richiedere l’esistenza di una Divisione indipendente dalla LND, spesso accade nei momenti di crisi di voler gettare tutto a mare e quindi si finisce con il buttar via l’acqua sporca con il bambino dentro.
Inoltre mi chiedo, come una nuova struttura d’organizzazione possa risolvere il problema culturale che affligge il movimento sportivo del futsal italico.
L’eterna contraddizione tra professionalità e professionista, quella voglia di restare dilettanti perché economicamente a molti conviene. Essere la “Serie D” e voler diventare la “Serie C”, non rappresenta solo un mero mutamento di denominazione, è una rivoluzione, una evoluzione economica e culturale.
In questo momento ho solo domande, leggo pochissime risposte.
Come il resto della società italiana, sballottata dal fluttuare di una situazione sanitaria complessa, da una economica quasi drammatica, la disciplina del calcio a 5 in Italia è costretta a barcamenarsi tra interessi di parte e interessi a parte.
Da questo punto d’osservazione, l’orizzonte è ancora pieno di nuvole scure.
Cosa posso fare?
Mi vengono in mente le parole di Tom “Gunny” Highway: “Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo”.

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