The League

Bagarre in coda nella Serie A

Quattro partite alla fine della Regular Season della Serie A targata AGS Volta League.
Dodici punti a disposizione, quattro di vantaggio della capolista sulla seconda in classifica e bagarre con un gruppetto di squadre a 14 punti che possono ancora sperare di agguantare un posto nei play off ma anche di finire nell’inferno della Serie B.

Il Genova di Pergolari con una superba prestazione tattica e una ritrovata tenacia agonistica argina il Bologna di Santucci e lo costringe al pari contro ogni pronostico.
La squadra emiliana cede terreno ancora rispetto al vertice della classifica ormai lontano sette punti. Sebbene tra i liguri qualcuno è già proiettato alla prossima stagione, si resta concentrati sul concludere questa con una buon piazzamento in classifica.

Non fa sconti il Trieste di Diego Iessi al Firenze. Le friulane hanno bisogno dei bottino pieno per restare in scia alla capolista e sebbene passino in vantaggio per prime sfruttando la rapidità di esecuzione di Taninha dopo una respinta corta del portiere avversario, subiscono dopo nemmeno un giro completo delle lancette dei secondi, il pareggio di Susanna Nicoletti. Il capitano del Firenze, raccoglie un pallone vagante sul lato corto dell’area di rigore e confeziona una traiettoria velenosa sulla quale Nagy non può nulla.
Uno a Uno.
Quando si sta ormai per rientrare negli spogliatoi, Valeria Schmidt trova con un passaggio millimetrico Marta Penalver sola in mezzo all’area avversaria. Per l’andalusa concludere a rete è una soluzione elementare che non lascia scampo a Mascia.
Si va al riposo con il Trieste avanti.
Nella ripresa Iessi chiede alle sue di mantenere un ritmo alto, di mantenere il controllo della partita cercando di non farsi sorprendere da una ripartenza avversaria.
Approfitta però di uno dei rari errori difensivi di Nicoletti la portoghese in forza al Trieste. Taninha intercetta un passaggio sbagliato del centrale avversario e s’invola indisturbata verso Mascia che nulla può sulla bordata dell’avversaria. Tre a uno e partita ormai al sicuro per il Trieste che conduce in porto tranquillamente l’incontro.

Torna alla vittoria anche il Catania di Schettini, a farne le spese il Terni ormai avviluppato in una spirale discendente che sembra non avere fine. Basta una palla inattiva al Catania per mettere al sicuro il risultato. Su calcio d’angolo svetta sola Vanessa Jimenez che mette il pallone con una violenta incornata sotto la traversa.
Uno a zero che la compagine di Giovannini non riesce più a rimontare, incapace di rendersi davvero pericolosa dalle parti di Irene Franco, attenta su ogni pallone.
Tre punti fondamentali per alimentare i sogni playoff delle siciliane e finalmente alle pendici dell’Etna si torna a sorridere

Venezia – Trieste non sarà mai una partita come tutte le altre. Marco Ciampaglia ha perso la Supercoppa al suo esordio in panchina proprio contro la squadra di Gallo. Da allora è diventata la sua autentica bestia nera. Sebbene questa sia una stagione nella quale le lagunari hanno sofferto uno scarso rendimento in tutti i reparti, quando affrontano le abruzzesi tornano ad essere le ragazze terribili dello scorso anno.
L’Aquila cambia modulo di gioco, prova una soluzione tattica che sia più efficiente contro il modulo di gioco del Venezia. Gallo però non si fa cogliere impreparato e individua una diversa soluzione di schieramento per la sua squadra. Ne nasce una partita interessante, vibrante. La prima occasione è delle venete, Oselame indugia con il pallone tra i piedi cercando una compagna da servire, su di lei piomba Lucileia che le strappa il pallone ma poi non riesce ad indirizzare bene il tiro.
Grande spavento sulla panchina delle abruzzesi ma bastano pochi istanti e Jessica Manieri prima impegna con un pericoloso tiro dalla distanza Sestari, si avventa poi sulla respinta dell’estremo difensore del Venezia e infila il pallone in rete a fil di palo.

Il vantaggio rassicura le ragazze di Ciampaglia che continuano a premere in avanti fino alla sirena di metà tempo.
Il minimo scarto non è sufficiente per tenere a distanza una squadra arcigna come il Venezia, ci pensa il “cannibale” Cely Gayardo. Come il leggendario ciclista degli anni 60-70 Eddy Merckx, la brasiliana si getta palla al piede nella metà campo avversaria, sposta il pallone sul destro e scaraventa una sassata sotto l’incrocio che Sestari può solo guardare. Due a zero, la partita sembra in discesa ma di questo nessuno ha avvertito Bruna Borges che non ci sta ad interpretare il ruolo della vittima sacrificale. L’italo-brasiliana imposta e rifinisce, sprona le compagne, dirige l’orchestra ed è la solita. Una sua punizione dal limite respinta da una Oselame quasi affidabile, crea una situazione di palla vagante all’interno dell’area dell’Aquila, un paio di cross nel mezzo non trovano nessuna maglia del Venezia pronta a correggere in rete fino a quando sul pallone non s’avventa Borges per accorciare il conto.
Un sussulto però che arriva troppo tardi, il L’Aquila infittisce la trama di passaggi, controlla il tempo di gioco e spegne ogni possibilità di rimonta con l’ennesima zampata di Gayardo. Punizione dalla tre quarti scodellata nel mezzo, si getta sul pallone il numero nove dell’Aquila e di contro balzo trafigge ancora Sestari.
Tre a Uno.
Sirena.

Verona e Torino si dividono la posta in palio, partita aperta. Squadre che cercano i tre punti ma si rendono anche conto che in questo particolare momento della stagione è meglio portare a casa un punto che tornare con le pive nel sacco. Entrambe le compagini con la necessità di consolidare la classifica ne scaturisce alla fine un pareggio giusto.
Settimane a venire cruciali per definire la griglia playoff e per decretare la prima squadra della AGS Volta League ad essere retrocessa nella cadetteria.

 

 

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