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Gayardo mantiene in vetta L’Aquila, Bologna in scia

Undicesimo turno della Serie A e questa Volta League, alla sua seconda stagione virtuale.
Rapporti di forza immutati in classifica che vede Marco Ciampaglia e il suo L’Aquila fare da battistrada con due punti di vantaggio in classifica.
Nella prima gara in palinsesto tra Genova e Catania, le isolane sono state riacciuffate nel finale da un gol di Leticia Martin Cortes a soli dieci secondi dalla sirena dopo una gara condotta per larghi tratti della regazze di Schettini che sembrano però aver dimenticato come si fa a vincere. Senza l’apporto di Vanessa, il Catania è anemico sotto porta e soffre oltre misura il palleggio delle avversarie, una ottima stagione di Irene Franco sempre presente nei momenti decisivi ha certamente aiutato a frenare la discesa delle etnee.

Il gol di Renata Adamatti, fulmineo e repentino è ormai il marchio di fabbrica di questo Terni targato Cristiano Giovannini. Non basta però questa volte per portare a casa il bottino pieno, il Trieste tiene botta, soffre quando deve e colpisce con quella che al momento è la migliore giocatrice del torneo: Valeria Schmitd. La brasiliana che conduce con piglio da vera campionessa la difesa triestina si carica nel momento più buio della partita le sue compagne di squadra sulle spalle e suona la carica. Stravolge da sola le sorti dell’incontro con una doppietta personale che proietta al terzo posto la sua squadra e mantiene intatte le chances di scudetto.

Lauria è probabilmente tra i tecnici più preparati di questa AGS Volta League, sicuramente tra i più creativi. Nonostante le indubbie capacità del tecnico gigliato nulla può contro lo strapotere tecnico e tattico di una giocatrice come Cely Gayardo. In una giornata opaca per le abruzzesi con la solita Oselame incerta e prove rivedibili di Bettioli e Vanin, sull’asse Manieri – Gayardo si concretizza l’unico gol che nel secondo tempo regala i tre punti alla capolista. Un cinismo quello della squadra di Marco Ciampaglia che potrebbe tornare molto utile nella fase dei playoff, nelle partite ad eliminazione diretta le ragazze dell’Aquila hanno sempre stentato come testimonia la sconfitta in Supercoppa e l’eliminazione clamorosa in Coppa di Lega.

Al Bologna di Santucci sono sufficienti quattro tiri in porta per realizzare con Guti l’unica rete che garantisce alle emiliane il secondo posto in classifica a soli due punti dalla vetta.
Alessandro Dragone, in panchina nonostante il recente lutto per la scomparsa della sua amata nonna, vede le sue ragazze lasciare tutto in campo, giocando un futsal a tratti davvero spettacolare.
La rinnovata veste tattica della squadra granata, un 2-1-1 teso a neutralizzare il 2-2 avversario, funziona alla perfezione. Il Torino cinge d’assedio la metà campo avversaria e staziona in costante proiezione offensiva. Non si contano le occasioni, piovono palloni letteralmente da tutte le parti, dove non arriva Tardelli arriva provvidenziale l’intervento di un difensore o la palla carambola clamorosamente sul palo.
Nulla da rimproverare ad un Torino che ha mostrato chiari segni di miglioramento, decisamente più adatto questo schieramento tattico rispetto al precedente, le trame offensive orchestrate da Gomez hanno sempre trovato pronta alla conclusione Matjievic ma non è bastato.

Il Verona di Marcelli si conferma la bestia nera del Venezia di Gallo. Nella partita ormai divenuta un classico della AGS Volta League, con quel “Pompo da Verona” che capeggia tra il pubblico di fede gialloblu.
Se Aida Xhaxho si sveglia dal suo torpore sotto rete, sfodera una tripletta da bomber di razza e schianta praticamente da sola la difesa del Venezia, non c’è davvero molto che le avversarie possano fare.
S’illude Gallo sul gol iniziale di D’Incecco di aver trovato finalmente un punto di svolta in questa stagione ma è solo un fuoco fatuo.
Il Verona che schiera in difesa l’ex Venezia Cecilia Barca, inizia a macinare gioco. Marcelli dispone le sue ragazze in modo da chiudere le line di passaggio alle avversarie e poi s’appoggia in avanti a bomber Xhaxho. Dall’uno a zero all’uno a tre in una manciata di giri d’orologio.
Il Venezia implode, sparisce dal campo e si rivede per un sussulto d’orgoglio di Bruna Borges che realizza il gol del due a tre che lenisce almeno in parte il dolore di una sconfitta che condanna la squadra di Gallo ad un finale di stagione con l’attenzione rivolta più alla zona retrocessione che a quella playoff.

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