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Clamoroso in coppa, Venezia e L’Aquila subito fuori

Si potrebbe tranquillamente iniziare a raccontare di questo primo turno di Coppa di Lega, con la frase “Clamoroso al Cibali”  celebre locuzione coniata in una lontana domenica 4 giugno 1961. In un Catania-Inter giocata allo stadio Cibali e valevole per l’ultima giornata del campionato di Serie A 1960-1961. Contravvenendo ai pronostici, la squadra siciliana vinse 2-0 contro i nerazzurri.
Pronti via e l’Ascoli del sorprendente Serio butta fuori dalla competizione una delle favorite alla vittoria finale. Basta un gol di Mansueto ad inizio partita e una ordinata squadra marchigiana riesce a condurre in porta una vittoria insperata. Grande rammarico di mister Ciampaglia che dopo la sosta per la sessione di mercato, ritrova una squadra impacciata e assolutamente mai in partita.
Patrizia Lauria butta fuori ai rigori con il suo Firenze il Venezia detentore del titolo. Pinheiro appena arrivata alla corte di mister Lauria per dare corsa e contrasto alla banda delle toscane, sfodera una partita solida e i pochi pericoli portati dalle venete alla porta di Mascia vengono facilmente neutralizzate.
Gallo tradito dal discetto proprio da una delle sue pupille, Borges infatti scaraventa il suo rigore addosso a Mascia. Freddissima invece dal dischetto Belli che regala così il passaggio del turno al Firenze.

 

Partita molto equilibrata tra Verona e Sassari. La squadra di Merlenghi non sembra soffrire la differenza di categoria e si batte alla pari con il più attrezzato Verona di Marcelli.
Si arriva anche in questa partita a decidere il passaggio del turno dal dischetto del rigore. Per penalty decisivo Marcelli si affida a Cecilia Barca, fortemente voluta in gialloblu proprio dal tecnico molisano. Il centrale scaligero però si fa ipnotizzare da Antonaci che respinge il forte tiro dell’avversaria e spinge letteralmente le compagne al turno successivo.
Sono necessari i rigori anche al Catania per aver ragione di un sorprendente Palermo. Nel derby siciliano permane una situazione di stallo fino al secondo tempo supplementare quando per  passare in vantaggio il Catania deve sfoderare una imparabile conclusione dalla distanza di Ion sulla quale il neo acquisto Mannucci non può nulla. Questo Palermo però è una squadra profondamente mutata dalla sessione di mercato. Presto suona la carica e Taina Santos risponde con un gol dei suoi che riporta subito in equilibrio l’incontro. A decidere saranno anche in questa partita i calci di rigore. La parità non si schioda nemmeno dopo la prima serie di tiri dal dischetto, si va ad oltranza e per decidere chi passerà il turno bisogna attendere l’errore comprensibile di Mannucci.
Bella prova del Palermo che rilancia così anche le sue quotazioni in chiave promozione.
Tra Trieste e Pisa non c’è quasi storia ma forse però si è scritta anche una pagina di storia della AGS Volta League. Primo storico calcio di rigore assegnato in partita, a favore del Trieste ma dal dischetto Marta spacca l’incrocio dei pali. Dopo quello spavento però il Pisa di Carbotti si mette a macinare gioco senza alcun timore reverenziale e passa addirittura in vantaggio con un gol di Alves che svetta su calcio d’angolo nel mezzo dell’area affollata e porta in vantaggio le toscane.
Sferzata nell’orgoglio delle ragazze di Diego Iessi che dalla panchina predica calma. Alla prima occasione utile Marta Penalver si fa perdonare l’errore dal dischetto e con una mezza girata impatta il preciso calcio d’angolo di Taninha e pareggia il conto. Un secondo tempo combattuto ma il Trieste fa valere l’esperienza e la categoria dei suoi giocatori, Sara Boutimah approfitta di un errore del portiere avversario, intercetta un goffo e approssimativo rilancio e realizza il due a uno. Stordito il Pisa si ferma letteralmente e lascia spazio ancora alla laterale del Trieste che non si lascia certo pregare per realizzare la doppietta personale.

Tre a uno finale e una punizione decisamente pesante per un ottimo Palermo.
Con il medesimo risultato della sfida precedente il Torino di Dragone s’aggiudica il passaggio del turno regolando un modesto Genova.
L’innesto di Matijevic e il conseguente arretramento di Gomez sulla mediana ripagano subito la nuova identità tattica scelta in concerto con la dirigenza piemontese e regala finalmente una gioia ad una tifoseria che sta vivendo una stagione modesta nei risultati e nel gioco, lontana anni luce da quelli che Dragone aveva immaginato ad inizio stagione.
Veleggia con il vento in poppa il Torino se ad aprire le marcature c’è una bordata di Coppari dalla distanza e poi a siglare il raddoppio arriva una combinazione in ripartenza proprio di Gomez inspirata da una Matijevic che sembra aver giocato sempre con indosso questa maglia. Moto d’orgoglio delle liguri che con Cortes accorciano le distanze ma sembra ormai troppo tardi.
Il Genova sembra non avere una identità tattica in grado di arginare un ordinatissimo e ora anche concreto Torino.
Nei secondi finali corona la sua prestazione con un gol la croata Matijvic appostata sul secondo palo e pescata con un delizioso passaggio da Gomez.
Tre a uno e granata al turno successivo.
In molti a Terni temevano un Bolzano che nell’organico non mostrava di avere una categoria di differenza con le padrone di casa. Renata Adamatti con un gol realizzato ancor prima di iniziare a sudare per la partita disputata mette subito la sue compagne sul binario giusto per concludere in porto e alla qualificazione al turno successivo questo incontro.
Nulla da fare per il Bolzano che è apparso l’ombra della squadra che guida la Serie B, chiaramente in sottotono e forse intimidite dal palcoscenico importante le ragazze di mister Eduarda escono a testa bassa e si dirigono silenziose negli spogliatoi.

Bologna – Matera sembra una partita senza storia con la prima nettamente favorita contro la compagine di Di Silvestre che in Serie B è in evidente difficoltà. Eppure sul campo il Matera sfoggia un primo tempo da grande squadra, mette in difficoltà la retroguardia guidata da Taty e trova il gol con una pregevole combinazione che porta al tiro e al gol Beita arretrata per l’occasione sulla banda laterale per lasciare spazio all’esordiente Diodato in avanti.
Si va al riposo con il Matera sorprendentemente in vantaggio. Santucci però non è il genere di allenatore disponibile a tollerare certi atteggiamenti dalle sue giocatrici.
Il Bologna che riemerge dagli spogliatoi per il secondo tempo è una squadra trasformata, aggredisce gli spazi e schiaccia il Matera nella sua metà campo. Arriva subito la rete del pareggio di Buzignani ma le ragazze emilane non smettono di premere sul pedale dell’acceleratore. La rete del vantaggio è il risultato di un volume di gioco incredibile, passano pochi secondi ed è ancora Lisiane Buzignani a timbrare il cartellino dei marcatori. A mettere il sigillo sull’incontro e a chiudere il discorso avanzamento del turno ci pensa Taty, non poteva non mancare la sua firma nella riscossa del Bologna che punisce forse oltre i suoi demeriti il Matera.

 

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