Una incredibile serie di infortuni e poi il maledetto Covid ad interrompere (ancora ufficiosamente) il campionato. Per Jessica Nogales – che con la Dorica Torrette ha disputato in tutto appena 7 partite – la stagione 2019/2020 è davvero uno di quegli anni da dimenticare in fretta.
“Mi dispiace tantissimo aver giocato così poco e soprattutto mi dispiace non aver potuto far vedere chi sono realmente. Purtroppo la sfortuna si è accanita e non mi ha lasciato la possibilità di dimostrarlo con questa maglia, ma chi mi ha conosciuta in passato sa di cosa sto parlando. La competizione, le battaglie sportive e l’adrenalina della domenica sono fattori che mi sono mancati tantissimo”.
Ma adesso la preoccupazione è tutta per il presente.
“Assurdo che non abbiano ancora deciso di stoppare ufficialmente il campionato. Non ci si può vedere con altre persone che non siano congiunti, figuriamoci se sia possibile riprendere una A2 spostandosi tra regioni. Poi bisogna considerare anche l’aspetto atletico: dopo un mese e mezzo di stop, dovremmo avere i tempi per una ri-preparazione prima del ritorno in campo. E quale sarebbe la condizione delle giocatrici? A casa – per quel che si può – stiamo allenando il corpo, ma è il lavoro di squadra a dare un allenamento davvero completo. Ad oggi – scherza la spagnola – credo che di non sapere più nemmeno come si tocchi un pallone…”.
Un’intera quarantena trascorsa a Sappanico tra studi di informatica ed esercizi, grazie alla disponibilità della società dorica.
“Mirco Massa è stato molto presente e mi ha dato la possibilità di rimanere qui, finché non avrò modo di rientrare in Spagna. Non so se tutti i club avrebbero fatto lo stesso e per questo ringrazio il presidente. Ora attendiamo solo lo stop definitivo: mettere tutti d’accordo sarà impossibile, ma è importante fermarsi per dar modo di pensare alla prossima stagione. Cosa sto valutando per il mio futuro? Dopo due stagioni in cui, per un motivo o per un altro, ci sono stati dei problemi, qui mi sono trovata bene. E quando ti trovi bene, non hai bisogno di cambiare”, chiude con un sorriso Nogales.