Volley

Il capitano della UYBA, Alessia Gennari riconfermata.

Grazie alla disponibilità di Cristina Gatti di Getsportmedia (che ringraziamo per le foto) e dell’addetto stampa della Unet E-Work Yamamay Busto Arsizio, Giogio Ferrario, abbiamo raggiunto al telefono il capitano della UYBA Alessia Gennari.

Ciao Alessia, sei stata da poco riconfermata a Busto al tuo quarto anno con la UYBA in serie A. Contenta?
Assolutamente sì, la UYBA è una società ed un posto unico che ti garantisce sempre massima serietà e professionalità. Si respira tanta passione al PalaYamamay e tutte queste cose mi hanno portato a rimanere, è un grande onore restare qui e vista la situazione precaria in cui ci troviamo è anche una grande opportunità.

Come vedi i prossimi mesi per il mondo della pallavolo e cosa stai facendo  per mantenerti in allenamento?
E’ difficile fare una previsione per i prossimi mesi non avendo ancora nulla di ufficiale su quella che sarà la ripresa e su come avverrà. Mi auguro che tutto questo possa finire presto o che si possa arrivare almeno ad una convivenza che ci permetta di riprendere le nostre attività. Lo sport, la pallavolo è la nostra vita e non vediamo l’ora di tornare in palestra. Speriamo che il campionato del prossimo anno venga giocato, che si possa giocare a pieno regime e che tutte le squadre possano iscriversi al campionato. Speriamo che si possa tornare pian piano alla normalità ed a riempire i palazzetti di persone. Questa possibilità la vedo un po’ più lontana ovviamente e sarà un grosso deficit per noi giocare senza pubblico. Comunque facciamo un passo alla volta, pensiamo prima alla salute e poi a tutto il resto.

Cosa ne pensi del fatto che la pallavolo sia stata inizialmente classificata come uno degli sport maggiormente a rischio per il contagio da Coronavirus?
Lo studio che è stato fatto è sicuramente importante ma io personalmente non vedo la pallavolo così a rischio se consideriamo anche la presenza di una rete divisoria che quindi inibisce un po’ il contatto. Non sta comunque a me valutare questo aspetto. Quel che è sicuro è che abbiamo sofferto per la chiusura del campionato, fa male il fatto che non ci siano stati “nè vincitori nè vinti”, perché è come se l’anno, in sostanza, non si fosse mai giocato e questo dispiace sopratutto per noi dato che la stagione stava andando bene.

Mi rendo conto che comunque non si potesse fare altrimenti!Vivendo a Busto Arsizio come hai vissuto il lockdown?
Abbiamo avuto settimane complicate. All’inizio abbiamo adottato la precauzione di allenarci a porte chiuse, avevamo avuto la raccomandazione di non andare in giro ma di restare in casa e di vederci solo tra noi ragazze senza contatti esterni. L’ultima settimana il dottore od il fisioterapista ci misurava la temperatura prima dell’inizio degli allenamenti e chiunque avesse avuto dei sintomi di qualsiasi tipo sarebbe dovuto restare casa. Poi c’è stata la serie di due/tre partite rimandate all’ultimo e che avevamo preparato sia in allenamento che a video e che poi non sono state giocate. Questo è successo per due partite di campionato e per la partita dei quarti di ritorno di CEV contro Kazan. Subito si è profilata la possibilità di giocare in campo neutro anziché a Busto vista la situazione della Lombardia. Si era proposto di giocare a Maribor, in Slovenia, perché le frontiere del Paese erano ancora aperte ma noi, facendo una riunione di squadra, abbiamo valutato che tutto ciò fosse troppo rischioso ed infatti da lì a due giorni fu dichiarato lo stato di pandemia. Dopodiché io per un mese e mezzo sono rimasta bloccata a Busto senza tornare a casa dei miei dove sono arrivata solo 3 settimane fa.

Come passi le tue giornate adesso?
Io cerco sempre di tenermi impegnata, ho iniziato a fare Yoga e mi ritaglio sempre un’ora, un’ora e mezza per fare attività fisica a casa per non perdere completamente la forma . Tappetino, corda e pesetti sono i miei compagni quotidiani per fare lavoro fisico. Poi faccio video chiamate con gli amici, sto leggendo tanto e sto guardando anche tanti film. Adesso sto anche cucinando e non essendo una molto pratica ai fornelli per me questa è una cosa straordinaria. Adesso che si può uscire sto andando a correre o in bicicletta e visto che vivo in campagna posso fare delle lunghe passeggiate. Dopo un periodo così lungo chiusi in casa credo che ne abbiamo bisogno un po’ tutti.

Se potessi trovare una cosa positiva in questa situazione, quale sarebbe per te adesso?
Delle cose positive secondo me ci sono ed andrebbero sottolineate. Sicuramente c’è il fatto di poter passare più tempo con la famiglia perché per noi che siamo sempre in giro e stiamo poco a casa questo momento ci è stato un po’ regalato per stare di più con i nostri affetti e vivere con loro dei momenti che mancavano da tanti anni. L’altra cosa positiva è l’aver ridotto i ritmi frenetici della vita che avevamo prima. Adesso facciamo tutto con più calma ed io cerco di dedicarmi più a me stessa con meno stress,con più tempo per riposare riscoprendo attività che prima non facevo.

Eventuali progetti per l’estate qualora le condizioni lo permetteranno?
Al momento non ci sto proprio pensando. Certo mi piacerebbe moltissimo poter andare al mare e cambiare aria ma in questo momento non riesco a pensare ad un viaggio. Adesso che sono qui dai miei il mio progetto è quello di comprare casa e quindi mi ci sto dedicando al 100%.

Quando pensi di ritornare a Busto?
Essendo tutto fermo, compresi gli spostamenti tra regioni, per adesso non resta che attendere di sapere una possibile data dell’inizio del nuovo campionato. Noi abbiamo anche una Super Coppa da giocare che è la prima competizione della stagione e quindi riprenderemo gli allenamenti in quell’ottica cercando di riacquistare la necessaria forma fisica che, dopo questo lungo periodo, non sarà facile.

Nel frattempo la UYBA è molto attiva sul mercato. Tu cosa ne pensi?
La squadra sta dando segnali importanti, essere sul mercato in questo momento non è affatto scontato. Il fatto che Busto si sia già mossa, ed anche molto bene, è senz’altro un segnale positivo. Io ho molta fiducia nella società e su come sta costruendo la squadra e sono sicura che farà un’ottimo lavoro.

 

Si parla anche di riduzione degli stipendi nella pallavolo maschile e credo che sia un argomento che a te ed alle tue colleghe dia da pensare in questo momento.
Certo. Questo è un punto dolente perché da atleti non professionisti noi non abbiamo diritti, non abbiamo una cassa integrazione. Semplicemente noi dobbiamo “subire” le decisioni prese dalle società, dalla Lega o dalla Federazione. La pallavolo è la nostra vita ed unica professione e rappresenta l’unica nostra entrata e, con tutto quello che è successo, sicuramente ci sarà un ridimensionamento importante l’anno prossimo.

La pallavolo, nonostante si parli di Serie A, non gode degli stessi “privilegi” di sport più blasonati.
E’ chiaro che non può essere paragonata ad altri sport ma io mi ritengo comunque molto fortunata. Noi dipendiamo totalmente dai nostri sponsor, principalmente aziende che sono dei veri e propri appassionati della pallavolo. Il nostro sport è ancora molto mosso dalla passione come prima cosa, l’interesse economico è ancora secondario. Queste aziende, non dimentichiamolo, in questo periodo stanno attraversando non poche difficoltà e molte sono state chiuse quindi sarebbe bene che gli atleti avessero altre tutele.
Speriamo che tutto possa tornare a regime quanto prima! Non posso pensare ad un anno senza pallavolo, il prossimo sarà il mio decimo anno in serie A e non posso immaginare un anno senza questo campionato che è uno dei più belli del mondo!

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