Serie A

L’ipotesi di Nico Ventura: “Possibile chiudere la stagione tra settembre e novembre”

ventura

Nico Ventura, il tecnico che in poche mosse ha guidato il Bisceglie dalla zona playout ai playoff di Coppa Italia, non ci sta a chiuderla così. Tutti d’accordo che la partita più importante si vinca da casa, ma – quando il mostro Covid-19 sarà battuto – la sua idea è quella di una possibile ripresa della stagione in corso dopo l’estate, con altri due mesi di futsal che porterebbero ai titoli di coda nel mese di novembre.

PREMESSA “Superare anzitutto questo incubo resta la priorità assoluta – è il punto di partenza del mister nerazzurro. –  Continuare con lo stillicidio di rinvii ad oltranza non ha alcun senso, atteso che molte squadre potrebbero riprendere le loro attività solo con un preavviso di 2-3 settimane, ma d’altra parte, la mancata prosecuzione con conseguente annullamento della stagione 2019-20 porterebbe con sé una serie di problematiche. Prima di tutto lo svilimento di ogni risultato sportivo: ogni gara giocata, ogni allenamento, ogni gesto tecnico, ma anche la classifica, le qualificazioni alle finali di coppa, sarebbero spazzati via in un attimo, svilendo il senso stesso dello sport. In secondo luogo, la difficile gestione delle possibili promozioni e retrocessioni: le società che hanno investito economicamente e prodotto sforzi sul campo e fuori per poter salire di categoria vedrebbero annullarsi ogni sforzo, così come riceverebbero una immeritata gratificazione le squadre che per mille ragioni avrebbero meritato la retrocessione. Non meno importante il mancato rispetto dei rapporti con sponsor e tesserati: i contratti hanno validità 10 mesi; la sospensione del campionato, sia pure per causa di forza maggiore, ed annullamento della stagione, aprirebbe la strada ad una serie di ricorsi infiniti, con ripercussioni certe sulla stagione 2020-21. Se per i tesserati si può trovare un accordo transattivo con AIC e AIAC, più difficile sarebbe spiegare agli investitori che, nei fatti, hanno “buttato” i loro soldi. Infine, l’impossibilità di programmare la prossima stagione: atteso che verosimilmente a luglio/agosto, ammesso che si sia fuori dall’epidemia, sicuramente saremo ancora in un clima di incertezza economica che minerebbe ogni tipo di programmazione per stagioni lunghe ed onerose come le nostre. In tale clima non è da escludersi che dopo pochi mesi molte società potrebbero abbandonare per evidenti difficoltà economiche”.

IPOTESI Ciò detto, via all’ipotesi di un’appendice di campionato tra settembre e novembre, compattando la stagione 2021/2022.
“L’idea è quella di riprendere la stagione in corso dopo l’estate, con le stesse rose attuali fino a regolare completamento della stessa, compresi playoff e Coppa Italia, chiudendo verosimilmente a metà novembre. A seconda del nuovo calendario 2019-2020 – continua Ventura – si potrebbe compattare la stagione 2021-22 giocando, per esempio, da gennaio/febbraio 2022 per concludere tutto a giugno 2022. Come? Ad esempio, dividendo tutti i campionati in due gruppi e successiva fase finale, dimezzando quindi il numero di gare e la lunghezza della stagione: la serie A a 14 squadre, ad esempio, potrebbe giocarsi in 2 gironi da 7 (nord e sud) con successivi playoff”.

VANTAGGI I vantaggi, secondo il tecnico, sarebbero notevoli.
“Si onorerebbero i rapporti contrattuali ed i risultati sportivi e si passerebbe attraverso una stagione compatta e meno “onerosa” che consentirebbe di comprendere meglio i danni della inevitabile crisi economica che ci attende, per poi riprendere a regime nella stagione 2021-22. Questa idea nasce dalla convinzione che le scadenze ed i calendari possono essere variati… A maggior ragione se esiste una evidente situazione straordinaria contingente e se l’alternativa dovesse essere calpestare le regole del gioco, gli accordi, i rapporti, ma soprattutto i sacrifici sportivi di tutti i protagonisti”.

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