Serie A

Le priorità di Marzella: “Salute, famiglia, lavoro. Il futsal viene dopo”

Marzella

La notizia della sospensione delle fasi nazionali dei campionati giovanili sembra aver tracciato la strada verso quella che potrebbe essere la fine anticipata anche per la Serie A. Una scelta che anche la capolista Italcave Real Statte sarebbe pronta a rispettare, mettendo in primo piano la salute.
“Credo che tutte le squadre vogliano tornare a giocare. Tutte, però, hanno intenzione di allenarsi e giocare nelle migliori condizioni di sicurezza – è la chiara posizione di mister Tony Marzella. – Non possiamo scendere in campo, ragazze e staff, con questi interrogativi. Perché c’è poi una catena che collega coloro che giocano, con le relative famiglie e amici. Poi c’è chi esce fuori dal coro senza guardare in faccia la realtà. Nel futsal femminile, ad esempio, c’è chi dice che si può tornare, schematizzando anche le fasi. Gli stessi che dicevano di non fermarsi quando la situazione stava prendendo una piega negativa per l’intero pianeta. Oggi in Italia la situazione è critica, con oltre 20mila deceduti e quasi 200 mila casi positivi per Covid 19. Ci siamo interfacciati tra noi, allenatori e presidenti di A e tutti, o quasi, mettiamo la salute in prima linea. Il futsal è importante, ma ora ci sono cose superiori, la salute, la famiglia e il lavoro. Senza dimenticare il rispetto per le vittime. Poi viene il futsal. Quando ci saranno i giusti presupposti per poter scendere in campo noi risponderemo “presente”. Qui parliamo di pandemia, spero sia chiaro a tutti: abbiamo una coscienza e famiglie composte da figli e persone anziane. E se tornassimo a giocare in condizioni di non sicurezza, come ci dicono sia attualmente, dove manca un preciso protocollo e si creassero dei focolai? Ci vuole responsabilità. C’è chi parla di tamponi a tappeto. Un argomento abbastanza fantasioso se sentiamo le difficoltà per i professionisti, non solo legati al calcio, comprese le figure sanitarie, figuriamoci per noi. Senza dimenticare i tempi per sapere la positività al tampone”.
E mentre nelle sedi competenti si decide il da farsi, il contatto tra club e giocatrici rimane serrato. Perché distanti ma uniti non è solo uno slogan quando si parla di famiglia sportiva.
“Le ragazze stanno bene. Come società, una volta capita la gravità della pandemia, è iniziato un dibattito di responsabilità da parte nostra nei confronti di staff e giocatrici. Abbiamo discusso con loro e senza problemi permesso loro di poter rientrare nelle loro residenze, in Italia e nel mondo. La maggior parte ha preferito tornare temporaneamente dai propri cari, altre sono ancora a Statte. A tutti noi manca il futsal, ci sentiamo quotidianamente e condividiamo l’assenza dal nostro sport. Speriamo che vada meglio e si torni in campo. Però, ci rendiamo conto, visti anche i numeri della Protezione Civile, che la possibilità di rientro al futsal giocato è flebile”.
Se la possibilità di fermarsi sarebbe dolorosa per chiunque, immaginate il rammarico della squadra stattese che da mesi stava guardando tutti dall’alto.
“Abbiamo giocato una grandissima stagione, in testa dalla prima giornata di campionato. Abbiamo lavorato e dimostrato il nostro valore sul terreno di gioco. Nelle prime 4-5 posizioni ci sono state sempre le stesse squadre, ciò significa che c’era un bel testa a testa. Se valutiamo l’annata, guardando solo ed esclusivamente all’aspetto sportivo, è normale che ci dispiace finire in anticipo. Ma, torno alla prima risposta: tutto passa in secondo piano se dobbiamo rischiare la nostra vita, lo ripeterò fino alla noia”.
E chiarite le priorità, un ultimo accenno sui possibili modi di ripresa delle attività.
“Ognuno ha le proprie idee che, però, devono fare i conti con l’attuale situazione dei contagi. Siccome il 30 giugno, fino a nuova disposizione, vanno chiusi i campionati, si fanno delle ipotesi. Sarebbe bello concludere l’annata sportiva, avendo la possibilità di disputare dei playoff. Permettendo, naturalmente, il rientro delle ragazze e una sorta di preparazione accelerata. Quindi, sempre in maniera di proposta e in base ai tempi che ci potrebbero essere, le prime 4 (da sempre chi ha vinto il titolo nella regolare season si è classificata tra le prime tre…), oppure dalla prima alla sesta o ultima ipotesi sino all’ottava, in condizioni di massima sicurezza e nei tempi, si possono disputare dei playoff. Dopo tante giornate, la classifica ha già espresso i suoi equilibri. Ancora un’altra ipotesi potrebbe essere cristallizzare la graduatoria al termine dell’andata e disputare dei playoff, come detto prima. Se i tempi non ci sono, sicuramente no ad una Final Eight scudetto: sarebbe un titolo assegnato in maniera non veritiera”, chiude Marzella.

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