Serie B

Dorica, Silvia Rubal Casas: “Futsal, quarantena e la storia di Gol”

Silvia Rubal

Intense partite di burraco, un po’ di tempo ai fornelli, qualche ora di disegno e le immancabili passeggiate con Gol, il fedele compagno che da 4 anni fa parte della vita di Silvia Rubal Casas. Se lo stop della sua Dorica Torrette dura ormai da due mesi, per il centrale difensivo l’assenza dai campi è ancora più lungo a causa di una lesione al menisco che richiederà un intervento chirurgico.
“Il futsal mi manca tantissimo, ma mentre si decide se riprendere la stagione o meno, io so già che per me se ne parlerà solo dalla prossima stagione. Avevo sentito uno strano rumore al ginocchio in allenamento, ma siccome lo stesso rumore lo sento spesso anche alle caviglie – sorride la giocatrice – non ci ho fatto caso più di tanto. La domenica successiva, però, è successo di nuovo e mi sono dovuta fermare. Ora aspetto di essere chiamata per l’operazione, in base a questo deciderò anche la mia data di rientro in Spagna”.

In terra iberica propongono soluzioni express, tutto più incerto – invece – per quel che riguarda il calcio a 5 italiano, a livello generale.
“Da quel che dicono, da maggio ci saranno meno restrizioni, ma è ancora molto presto per pensare di poter tornare alla vita che conducevamo prima dell’arrivo del Coronavirus e questo si ripercuoterà anche sullo sport. A queste condizioni, credo che la scelta più giusta sia quella di sospendere tutto, soprattutto considerando che tornare a giocare ora ridurrebbe i tempi di recupero e di pianificazione in vista della prossima annata”.
È stato lo stesso presidente e mister Massa, inoltre, ad esprimere perplessità sul futuro del club.
“Ripeto pubblicamente quello che ho detto nello spogliatoio alle mie compagne: mi piacerebbe avere insieme a loro un’altra possibilità per dimostrare quello di cui siamo capaci e che quest’anno non si è visto. Ma a questo punto non dipende solo da noi: sarà in primis la società a dover stabilire se continuare o meno nel futsal, il resto verrà dopo. Arrivata alla fine di ogni stagione, non nego che la nostalgia della Spagna si fa sentire forte, ma qui sto molto bene. Attendo le evoluzioni e poi ci penserò più seriamente”.

Al suo fianco, in ogni caso, ci sarà Gol (per chi volesse conoscerlo meglio, c’è anche un profilo Instagram).
“Perché l’ho chiamato così? Un po’ perché mi è sempre piaciuto il calcio e un po’ per quello che è successo a casa di amici. Io dormivo profondamente e non c’era modo di svegliarmi: mi urlavano che andava tutto a fuoco o cose simili, e io niente. Poi qualcuno ha urlato: “Gol!” e io sono scattata in piedi – ride -. E’ stato quel giorno che ho promesso che se avessi avuto un cane l’avrei chiamato proprio così e ora eccolo qui”.

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