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Bologna, la finale è tua. Venezia battuto ai rigori

Gianclaudio Santucci con le braccia al cielo e Leonardo Gallo sconsolato con la testa tra le mani, increduli entrambi.
Si conclude così questo primo playoff scudetto. Sarà il Bologna di Gianclaudio Santucci a contendere il titolo di Campione di Lega all’Ancona di Flavio Coccia.
Emozioni a non finire durante questa serata di futsal digitale, nella quale certamente ci aspettavamo tutti qualche sorpresa, nella certezza però che alla fine proprio una tra Bologna e Venezia potesse approdare alla Finale Scudetto.


Un gol a freddo di Borges, un piattone a distanza ravvicinata e la partita delle ragazze di Alan Pergolari si mette subito in salita. Non era una impresa facile ma  nel quartier generale delle liguri si nutriva una certa fiducia nella possibilità di un risultato a sorpresa.
Il Genova aveva mostrato nel corso della stagione, la capacità di capitalizzare le occasioni da palla inattiva, di non sbagliare nei momenti decisivi degli incontri.
Colpite però dal gol iniziale del Venezia, Cortes e compagne si sono disunite, hanno cercato subito di agguantare il pareggio esponendosi al letale gioco di ripartenze delle ragazze di Leonardo Gallo.
In una di queste è Barca a firmare il raddoppio per le lagunari. Il primo tempo si chiude così, con i tifosi di casa che già iniziano a festeggiare.
Gioia prematura però, freddata al rientro dagli spogliatoi dal subitaneo gol di Belam, un due a uno che a molti addetti ai lavori ha ricordato gli ultimi minuti del Venezia nel pareggio esterno di Verona.
Sfortunatamente per le genovesi, Mascia incappa nella sua peggior prestazione della stagione, incerta tra i pali e disastrosa quando si tratta di far ripartire l’azione delle compagne di squadra.
Ne approfitta cinicamente ancora Cecilia Barca in formato Bobby Moore. “Bobby” Barca con una perentoria progressione offensiva, si carica la squadra sulle spalle e con il suo secondo gol personale lascia che scorrano i titoli di coda su questo primo quarto di finale.


Nicola Schettini è il “mago” di Coppa, queste sono le “sue” partite.
Dopo aver stupito tutti portando le sue ragazze ad una finale di Coppa di Lega, sogna di fare il bis in questo playoff.
Oggi come allora a sbarrargli la strada c’è una autentica corazzata.
Il Bologna di Gianclaudio Santucci è stato costruito per lottare per lo scudetto e le ragazze della rosa sono coscienti che niente di meno della finale scudetto sarà considerato un risultato accettabile.
Le etnee provano ad imbrigliare le bolognesi con una fitta trama di passaggi. Schettini cerca di arginare lo strapotere tecnico e fisico di Taty, togliendo il pallone dalla disponibilità delle avversarie. Una breve fase di riposo con il pallone per il Catania che viene interrotta proprio da Tatiane Debiasi Croceta. La brasiliana s’impossessa della sfera e lo scaraventa coon una conclusione imprendibile, alle spalle di Irene Franco che aveva cercato in tutti i modi di mantenere inviolata la sua porta.
Schettini si sbraccia dalla panchina ma le sue ragazze hanno perso contatto tattico con le avversarie. Ora il Bologna è padrone del campo e Taty come un novello “El Caudillo” Passarella dirige le operazioni in campo.
Il Catania però non è squadra che si possa mantenere a distanza con un solo gol di scarto. Sale in cattedra Jessika Manieri e con il suo estro trova una soluzione di gioco capace di superare l’arcigna resistenza che nel secondo tempo Schettini ha eretto nella sua metà campo.
Due a zero, strette di mano e abbracci nel dopo partite tra due squadre che si sono affrontate lealmente, senza risparmiarsi.

C’è la tensione delle grandi partite nell’aria, nella chat e anche su Discord.
Nei due precedenti incontri il Bologna non ha mai battuto il Venezia, non è riuscito nemmeno a segnare un gol alle avversarie.
Nonostante la scaramanzia e le parole di rito, sulla panchina del Venezia ci si sente già con un piede in finale,  a rafforzare questa considerazione c’è il fattore “C” di Leonardo Gallo, senza contare il momento di forma eccezionale di giocatori come Ortega e Borges.
Fischio d’inizio.
Il Venezia prende possesso della partita, controlla la metà campo avversaria e passa meritatamente in vantaggio, proprio con il suo miglior giocatore Bruna Borges.
Sembra essere un destino già scritto, sulla panchina del Bologna però si predica la calma, con ampi gesti Santucci invita le sue ragazze a continuare con il loro gioco.
Squadre negli spogliatoi, grandi sorrisi sui visi delle ragazze del Venezia, espressioni tirate su i visi delle giocatrici del Bologna.
C’è bisogno del colpo di un campione.
Partite come questa vivono di episodi e allora ecco che Manieri accende la luce in mezzo al campo e trova Taty sul limitare dell’area di rigore. La brasiliana di Orleans è lesta a spostarsi il pallone sul destro e a sparare verso la porta, Sestari s’allunga ma non ci arriva.
Uno a uno.
La tensione riempie l’aria e si trasmette dagli spalti al campo e viceversa.
Non abbiamo un vincitore, arrivano i tempi supplementari.
Tardelli a spasso per il campo a quindi secondi dalla fine quando salta Mansueto in dribbling provoca diffuse crisi cardiache tra i tifosi del Bologna ma quando Borges una manciata di secondi più tardi spara sulla connazionale e compagna di nazionale il pallone che poteva mandare il Venezia in finale, una fetta di tifosi alza in aria una coreografia di cartoncini colorati che rappresenta un gufo.
Calci di Rigore.
Primo rigore, Ortega dal dischetto. Gol.
Si avvicina sul punto di battuta Taty, il suo tiro s’infrange sul palo a Sestari battuta.
La coreografia del gufo sugli spalti inizia a fremere, arriva Bruna Borges.
Sistema il pallone sul dischetto, breve rincorsa e conclusione centrale. Tardelli incredula s’accartoccia sul pallone.
Ora è il turno di Manieri, un suo gol e il Bologna potrà di nuovo pareggiare il conto.
Conclusione precisa, angolata. Sestari intuisce ma non può arrivare in spaccata su quel pallone.
Uno a Uno.
E’ lo stesso estremo difensore del Venezia a prendersi la responsabilità del terzo rigore.
Come in occasione della semifinale di Coppa di Lega contro il Trieste, la brasiliana battezza un lato e spedisce un pallone preciso che Tardelli intuisce ma sul quale non può arrivare.
Palo, il rumore metallico zittisce i tifosi di casa.
Marta Penalver Ramon arriva dal centro del campo con passo lento e sicuro, è il suo turno dal dischetto.
Raccoglie il pallone abbandonato da un lato poi attende che Sestari si sistemi tra i pali.
Tre passi di rincorsa e poi il tiro.
Una conclusione perfetta, angolata. Sestari da una parte e il pallone dall’altra, in rete.
Uno a Due.
Il Bologna è in Finale Scudetto.

 

 

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