Serie B

Tiberio-Papponetti: “Nel gruppo la forza per superare le difficoltà”

Tiberio-Papponetti

Con il mare ad un tiro di schioppo, la quarantena del Francavilla Femminile scorre via al ritmo delle onde. Divise tra Pescara e la città giallorosso vestita, rosa e staff del Francavilla Femminile attendono con trepidazione di poter tornare ad abbracciarsi e giocare insieme. Ecco che, così, i racconti di queste giornate viaggiano sulle ali dei granelli di sabbia del litorale, fermandosi qui e li, a rimarcare che, per quanto isolati, la condizione comune è capace di farci scoprire uniti come forse non avremmo mai immaginato.

QUI FRANCAVILLA
Il mare a duecento metri, il cane da portare a passeggio e tanto tempo libero da trascorrere in casa” Marco Tiberio, mister del Francavilla Femminile ci invita a prendere un caffè nel salotto virtuale dalla doppia spunta blu, per fare quattro chiacchiere e trascorrere un pomeriggio insieme. “Vivo solo qui a Francavilla, tutti i miei cari sono all’Aquila. Ho scelto di non rientrare per non costituire un pericolo per loro e per il profondo amore che mi lega a questa città, ma ammetto che alla seconda settimana inizio ad avvertire la difficoltà della solitudine. Hai presente Io Sono Leggenda? Mi sento così” scherza Marco. “Penso però che il futuro dei rapporti interpersonali nel nostro amato e caloroso occidente, subiranno una inevitabile virata verso comportamenti di stampo prettamente orientale. Sarà difficile se non impossibile tornare alle vecchie abitudini”. Dalla visione filosofica del futuro post coronavirus, ad uno sguardo prospettico su quello che ne sarà del campionato e del mondo del futsal in generale: “Non credo proprio ci siano le condizioni per riprendere il campionato e portarlo a termine. Questa emergenza è così pervasiva e le conseguenze così a lungo termine che a mio avviso non lasciano spazio ad altre decisioni se non lo stop di tutte le attività sportive per questa stagione. Per questo motivo, se malauguratamente si dovesse decidere per il verso opposto, per le società sarà sicuramente difficile una riorganizzazione dei piani di lavoro in così breve tempo. Questo è il polso della situazione che sento per la Serie A2“.
Un cambiamento radicale non solo nei rapporti ma anche nell’organizzazione sportiva per quel che riguarda gli anni a venire: “Assisteremo ad un risveglio del patriottismo nel futsal” afferma il numero uno giallorosso. “Una serie di concause, che vanno dalla mancanza di fondi alla limitazione degli spostamenti, credo ci farà tornare ad investire sui talenti del territorio cambiando così la fisionomia delle rose delle nostre squadre. Il possibile probabile ridimensionamento del numero delle straniere, senza voler togliere nulla al loro indubbio e straordinario valore tecnico, potrebbe altresì portare ad un coinvolgimento e una partecipazione maggiore in termini di pubblico, la creazione di un legame più forte tra giocatrici e sostenitori“.

Tiberio-Papponetti

Ne ha avuto un assaggio la compagine abruzzese durante il campionato fin qui disputato, nel quale un numero sempre più alto di persone ha scelto di seguire le gesta sportive delle giallorosse. Una comunità, quella francavillese, che dimostra, anche in questo momento una grande coesione: “Qui le persone hanno un grande senso civico, c’è ordine e la popolazione ha risposto con molta responsabilità alla necessità di rimanere in casa. Amo questa città: è capace di dimostrarsi solidale nella vita come nel campo da gioco“.
Così come in campo, anche le giocatrici stanno giocando la loro partita: “E’ inutile nascondersi, le ragazze stanno vivendo con apprensione questo momento. E’ difficile passare da un impegno costante sul campo da gioco a una stasi casalinga alla quale non sono più o per nulla abituate. Ma, anche in questa condizione, viene fuori tutto il carattere di questa squadra, capace di lottare e sostenersi nei momenti di difficoltà con la stessa tenacia con cui affrontano gli ostacoli in campo. Sono consapevoli che il momento critico o si affronta insieme o si affonda“.
Nella nostra tazzina virtuale è rimasto solo il fondo del caffè. E’ il tempo dei saluti e dei buoni propositi: “Aspetto con speranza la fine dell’impasse – confida Marco – e con la grande voglia che arrivi il prossimo anno. Nella grande partita contro il coronavirus il nostro è un ruolo da mediano, come cantava Ligabue: non siamo medici o ricercatori o infermieri ma abbiamo il sacrosanto dovere di rimanere a casa per evitare ulteriori contagi. Come il mediano, il nostro lavoro forse non salirà alle luci della ribalta, ma sarà fondamentale per portare la partita a casa“.

QUI PESCARA
Poco più in la, proseguendo verso nord lungo il litorale abruzzese, suoniamo al campanello di casa Papponetti. Ad accoglierci in casa ci pensa Zeudi, giovane e talentuosa calcettista abruzzese ancora in abbigliamento sportivo: “Ho appena terminato il mio allenamento del pomeriggio – ci fa notare Zeudi – fortuna che ho un piccolo giardino e posso allenarmi all’aperto seguendo il programma studiato per noi dal nostro preparatore“. Non si perde di vista l’obiettivo. Anche se lontane dai campi, il mantenimento della condizione atletica rappresenta una priorità. Ma l’improvvisa quantità di tempo a disposizione, rende possibile vivere quella dimensione familiare che l’impegno sportivo totalizzante non permette durante il campionato: “L’unico lato positivo di questa faccenda è che ho la possibilità di vivere la mia famiglia. Tra lavoro e allenamenti avevo cambiato le mie abitudini  restavano pochi momenti per stare con loro. Ora invece passo il tempo in compagnia di quanto ho più caro al mondo, dividendomi anche tra una serie tv e una partita a burraco con mamma. Ho notato che i cani apprezzano la mia costante presenza, in virtù dei giochi in giardino“.

Tiberio-Papponetti

Solo pochi chilometri separano Francavilla da Pescara ma Zeudi ci descrive una realtà ben diversa: “Purtroppo vedo ancora molta gente che passeggia e corre sul lungomare, come se non avesse compreso la pericolosità del Covid-19. Mi rattrista l’idea che serva un’imposizione del governo per convincerci a rimanere in casa. Dovremmo essere tutti più responsabili e dotati di senso civico“.
Ligie al dovere, le calcettiste giallorosse rispettano tutte le indicazioni di comportamento rimanendo ognuna nella propria abitazione. Una lontananza solo fisica ad ascoltare le parole della laterale adriatica: “La nostra forza è il gruppo. Lo è in campo e lo è fuori. Riusciamo a rimanere unite e a sostenerci nonostante tutto questo, nonostante ci manchi fare allenamento, il pre-partita, le trasferte, le cene dopo gli allenamenti, il terzo tempo dopo la partita, lo stare insieme. Ci manca è vero, ma non ci manchiamo noi: grazie a whatsapp e skype ci teniamo costantemente in contatto, ridiamo, scherziamo, ci raccontiamo delle nostre giornate. Un’empatia che travalica i confini del campo e che ci fa sperare di tornare a vivere delle emozioni che genera il futsal con maggior forza di prima“.

Le giornate si stanno allungando ma il nostro pomeriggio si conclude con l’avanzare dei colori della sera. Ringraziando Marco e Zeudi, ci uniamo anche noi al comune sentimento di trepida attesa verso il ritorno ad una seppur differente normalità.

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